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71. Ottone a Sandra. 2 maggio 1917. [...] Stai sempre tranquilla per me, io ora non soffro privazioni.
La tua Madonnina mi à abbandonato da molto tempo, in epoche travagliose. Già un paio di volte la catenina si era spezzata, poi un giorno che ebbi la poco consueta fortuna di spogliarmi mavvidi che non lavevo più al collo. Ma perché tu non creda a incuria ti unisco il fogliettino che la accompagnava. Io tutto conservai gelosamente di te! [...] 72. Ottone a Sandra. 3 maggio 1917. Zona di guerra li 3-5-917 Sandrina mia, cara
Smetto in questo momento il lavoro della
giornata: è notte alta, quieta quieta, come da molto non se ne avevano.
Mi sento tanto stanco, eppure ò nel sangue un fuoco che mi agita.
Sento nella poesia profonda di questa notte lunare, nella melodia
commossa del canto degli usignoli, come latmosfera di una felicità
promessa.
Poco fa, ascoltando quel canto duna
mestizia soave mi provavo a modulare qualche verso. Mi sembrava che
nella risposta sollecita e appassionata dellusignolo nascosto
vibrasse un tuo accento gentile. [...]
Vedi! anche poco fa una pace profonda
regnava sulla natura addormentata; ora miriadi di lampi squarciano
il cielo! É un martellare di shrapnels sul nostro capo e cupi rumori
di aeroplani si propagano per lo spazio.
Quanto son seccanti, cara, questi visitatori
notturni! Son come pipistrelli di mala fortuna.
Però spesso la mala fortuna è per loro.
Anche pochi giorni or sono ò veduto precipitare, colpito, un altro
di questi ributtanti insetti austriaci. E cadde presso la nostra vecchia
posizione, di modo che potei averne un ricordo, che ti manderò domani.
É un piccolo frammento della fusoliera di legno di un Albatros, ancora
intriso di sangue del pilota, ucciso nel duello aereo da un nostro
cacciatore. É una caro ricordo che accetterai senza impressionarti,
credo.
Un altro piccolo ricordo di me saranno queste tre fotografie![1] In quella scapigliata potrai osservare il tuo giustacuore fiammante, mai abbandonato. Questo per me è come una corazza, una protezione miracolosa. Nellaltra minuscola osserverai, un po male forse, leffetto duna... fucilata da 305 dei nostri cari avversari. Il margine della buca è segnato dai due ufficiali, alla superficie. Io mi trovo (irriconoscibile!) nellinterno. La fotografia la prese Ivan qualche momento dopo lo scoppio. E nella terza fotografia non trovi proprio nulla da rimarcare? non leggi negli occhi un pensiero dominante, quasi unattenzione rivolta intensamente a una visione cara? Pensavo tanto a te in quel momento e per te sola ò posato innanzi allobbiettivo. [...] 73. Ottone a Sandra. 4 maggio 1917. Sul margine superiore dellultima pagina, in corrispondenza delle parole: Ho gridato anchio ecc., unannotazione tarda, di mano di Ottone, reca: Monfortino (cfr. n. 69). [...] Vuoi sapere quello che faccio?
Sono, al comando della batteria, laiutante primo ed unico del
capitano. Come sarà facile immaginare sono stracarico di lavoro e
di seccature dogni genere. Una famiglia di 200 uomini circa
dà parecchio da fare: eppoi Comandi e Direzioni superiori che àn sempre nuovi fastidi da
procurarti!
Con tutto questo spesso godo lo stesso
qualche ora di tranquillità relativa, che posso dedicare tutta a te,
gioia mia.
La posizione che occupiamo ora fu bersagliata
un pochino il primo giorno (ed io mi contai i colpi ad uno ad uno!)
poi venne la calma e un giorno una fucilata perduta... quella della
fotografia[2],
che però non fece proprio nulla. Si spera di passare qualche tempo
meno male ma... cè tanta attesa!
Vorrei poterti indicare la località
della nostra posizione, ma è bene non inimicarsi la rigida censura.
Sapessi quanto è severa questanno! Vorrei dirti tante cose di
qua, e tanto entusiasmo e tanta gioia ti procurerebbero di certo,
ma è proibito anche un lontano accenno alle cose nostre.
Si lavora nelloscuro mistero per
la causa più nobile del mondo. Anche le nostre gioie non possono essere
divise. Ai gridi di vittoria deve seguire il silenzio più assoluto:
il nemico veglia!
Mantenendo la mia promessa, unisco il piccolo trofeo palpitante di orrore e di morte. Una piccola penna insanguinata dellAlbatros ucciso dal prode serg.te Gorini (è la sua 4a vittima!)[3]. Ho gridato anchio il mio evviva, vedendolo roteare, ferito, da tremila metri daltezza! E tutta la vallata, come le altre volte, si è animata in un potentissimo grido di trionfo. Era il terzo apparecchio abbattuto in due giorni! Quante volte ò desiderato trovarmi lassù, in alto in alto con un velocissimo apparecchio! Oggi lo desidero più che mai e stai certa che un volo lo drizzerei subito su Roma. [...] 74. Ottone a Sandra. 5 maggio 1917. Cartolina illustrata: Guerroni, figura femminile fra due levrieri. TP: PM Ufficio C.L., 7.5.17; TA: [Roma ?], 9 [?].5.17. La verifica della censura porta il timbro del Comando presidio e tappa di Cormons. Zona di Guerra 5-5-917 S.m.c.
Un saluto, un pensiero, una parola carezzevole...
uno di tutto un po! un piccolo bazar di coserelle, di minuzie,
ma porte con animo grande.
È lora critica... che volge il
desio... con quel che segue. Ma qua non è la squilla che saluta lo
giorno che se ne muore, ma un frullare incessante di aeroplano. Qualche
cosa come il rumore di una trebbiatrice lontana nella calma campestre.
Ed io mi perdo in mille fantasticherie.
Addio addio Ottone 75. Ottone a Sandra. 7 maggio 1917. Cartolina illustrata: T. Corbella, figura femminile seduta (160-1). TP: PM Ufficio C.L., 11.5.17. La verifica della censura porta il timbro del Comando presidio e tappa di Cormons. Zona di Guerra li 7-5-917 S.m.c.
Lattesa à il colore nero del cielo
a nuvoloni. Dovè la primavera, il sole, i sorrisi? Credo di
vivere nel fondo più grigio di una valle paludosa. E i pensieri sembran
specchiati nellacqua immota duna pozza. É meno scialbo
un bianco paesaggio invernale!
Ti b.t. Ottone 76. Ottone a Sandra. 8 maggio 1917. Cartolina illustrata: Mauzani, figura femminile (208-3). TP: PM 8° C.d.A., 9.5.17. TA: Roma Centro, 11.5.17. Zona di Guerra li 8 Maggio 1917 Ancora nulla nulla nulla! Perché?
Vorrò dormire tre giorni, per ridestarmi
con una lieta sorpresa. Intanto sappimi in buona salute, ma niente
contento.
Un salutone e mezzo Ottone 77. Ottone a Sandra. Senza data. Cartolina militare illustrata con immagine pubblicitaria del Prestito Nazionale di U.Finozzi: Sottoscrivete e fate sottoscrivere ecc. TP. PM [?], 11.5.17 Ed io aggiungo: scrivete! scrivete!
ai vostri cari ecc. ecc.
Oggi nulla! Sto bene, ma...
Salutissimi Ottone 78. Ottone a Sandra. 12 maggio 1917. Zona di Guerra li 12-5-917 Sandrina mia bella
vorrei poter usare dun mezzo più
veloce dellaeroplano per inviarti questa mia: ti ò fatti dei
rimproveri nelle mie precedenti che vorrei cancellare subito.
Troppo tempo impiega la posta a recapitare
la corrispondenza e lattesa morde a sangue: potevo non lamentarmi?
Ma oggi la mia felicità non à limiti.
Immagina! due lettere e la fotografia, dopo tutto quel silenzio! [...]
Quando mi giunsero le tue carissime
era presente Ivan, il quale ancora non sa nulla, ma sospetta molto,
e lo vidi di sfuggita che sorrideva maliziosamente.
Quando poi gli comunicai i tuoi saluti,
il sorriso si accentuò ed ebbe una delle sue solite maniere.
Ordinandomi di salutarti e ringraziarti volle aggiungessi che fino
a quando mi trovo con lui non avrà bisogno di disturbarsi (!) a dare
notizie: ma crede che basterò io!... ed il sorriso continua ancora.
Ti meraviglierai forse che io non abbia
trovato modo di essere più esplicito con lui, ma tutto un sistema
di educazione grava sulle nostre relazioni. Devi sapere che laffetto
che esiste fra i membri della nostra famiglia è stato sempre vivo
e grande, ma la severità fredda della nostra prima educazione à impedito
lespansività affettuosa e quindi quella reciproca confidenza.
I segreti del cuore, in specie, sono sempre celati con una cura perfino esagerata ed è per questo che mi fu difficile aprirmi con lui e godo che cominci a sospettare, ed io lo aiuterò sempre più a credere.[4] [...] 79. Ottone a Sandra. 17 maggio 1917. Un foglio di cm 15 x 34,4 piegato più volte nel senso della lunghezza a formare otto pagine di cm 15 x 8,6. [...] Vedi, ora non mi trovo mica troppo
male; anche il capitano C[...], che tu conosci, è ben diverso da quello
dellanno passato. In questo periodo mi posso dire anzi fortunato,
ma purtroppo non potrà andare sempre lo stesso: questo è certo ed
io prevedo nuovi sacrifici e nuove fatiche, ma sono preparato a tutto.
Il tuo pensiero mi è sostegno sufficiente.
La capannetta che tu ài già conosciuto
nelle fotografie precedenti e che vedi ancora una volta nellacclusa[5],
là costruita tutta Ivan e vi abbiamo abitato assieme per molti
giorni. Ora però non la teniamo più per la notte, perché troppo esposta
ai tiri nemici e per nulla protetta contro i bossoli e pallette degli
shrapnels antiaerei. Nelle notti passate abbiamo dovuto fare delle
levate così repentine e brusche, che per la nostra tranquillità e
sicurezza abbiamo cercato un ricovero un po più sicuro, per
dormire sonni meno agitati. Con questo non vorrei che tu ritenessi
me in grave pericolo, tuttaltro! Stai pur tranquilla che possiamo
ritenerci mezzo imboscati, ma non potrà sempre andare ugualmente ed
allora stai certa te ne avvertirò perché voglio dirti sempre tutta
la verità, ad evitare dubbi tormentosi ed ingiustificati.
Anche la ripugnanza per il rancio ò
potuto evitare per molto tempo, correggendolo con qualche sostanza
o preparando degli intingoli alquanto primitivi. Pensando alle manchevolezze
inevitabili di un pranzetto da sposini novelli ed inesperti, anche
quei pasticci mi erano graditi e servivano a meraviglia ad ingannare
lo stomaco. Però da vari giorni questi benefici son terminati e bene
o male mi son dovuto contentare del non mai abbastanza... diluito
brodo e... lesso tiranno.
Pazienza! tutto per la più grande Italia.
Mia buona... cattivona, ò sospeso per
una poco gradita novità e riprendo dopo più di quattro ore di sospensione
per lamentarmi subito che oggi non ricevo niente da te. La mia cattiva
Sandrina sarà andata a passeggio con qualche bellimboscato per
le consuete lezioni! Pazienza, lò voluto io!
La novità è che devo portare il comando di batteria (rappresentato da me e due caporali) in un paesello poco distante, ma molto... in vista. Legoismo di qualcuno vi à molta parte in questo, ma non temere che prenderò tutte le precauzioni per la nostra felicità. [...] 80. Ottone a Sandra. 18 maggio 1917. Cartolina illustrata: figura femminile seduta di T.Corbella (160-4). Spedita in busta chiusa. Zona di Guerra li 18-5-917 Sandrinella
Due righi in fretta in fretta prima
che parta la posta.
Un rigo pieno zeppo di affettuosità,
un altro con tanti rimproveri per avermi lasciato due giorni senza
tue nuove. Lo sai che ora comincio a temere per la tua salute quando
non ricevo nulla!? Mandami dunque anche tu una semplice cartolina,
ma tutti i giorni qualche cosa.
Oggi spero di avere tuoi scritti, anzi
questa certezza mi fa lattesa leggera. Mingannerò?! E
la fotografia?
Dimmi presto ancora tante cose belle. Tu stai pur tranquilla per me, che sebbene stia un po sul chi vive pure sto sicuro e benissimo di salute. Ài letto delle nostre azioni? Presto sentirai dellaltro! E presto ancora speriamo venga lora del ritorno. Io credo che per il 1927[6]... saremo tutti a casa!... O che bella festa! O che bella festa!... (come diceva Masinelli di grata memoria). Ricevi tanti salutoni e... non solo saluti... Ottone tuo 81. Ottone a Sandra. 24 maggio 1917. [...] Vorrei farti tanto tranquilla
sulla mia sorte, ma come fare se non mi vuoi credere? Mi trovo sempre
in quel paesetto che ti dissi, ma ò dovuto accorgermi che non vi è
proprio nessun pericolo. I saluti nemici passano senza fermarsi, ché
non ne varrebbe la pena: son quattro mura senza importanza.
Io dormo in una casetta che prende aria
e luce da tutte le parti. Il colmo delligiene! Lampia
cappa del camino (sfondata) fa da lucernario principale, poi riceve
concorso di raggi lunari da per tutto... dal soffitto, dalle pareti
e un po anche... dalle finestre. Mio fratello viene spesso da
me, in servizio al telefono, verso le due di notte, per ripartire
alle otto. A volte giunge alle 22 per ritornarsene alle 2.
Un servizio un po scomodo, ma
non gravosissimo, se non vi sono complicazioni di attività. Io pure
sono un po affaccendato, ma, ti ripeto, il lavoro non mi sfibra
e per attraversare un periodo come questo, mi pare di non far troppo
davvero. Per fortuna abbiamo la soddisfazione di appartenere alla
3a Armata, che si fa molto onore.
Sapessi che giornate indimenticabili
si passano! Te ne vorrò parlare a lungo al mio ritorno. Ora stai tranquilla
e pensa ad amarmi tanto tanto e soprattutto stai tranquilla, perché
se avvenisse un forte spostamento della batteria come farei a poterti
scrivere? Alle volte si potrebbe stare anche tre, quattro giorni senza
poter inviare corrispondenza. Perciò stai buona e fidati di quello
che ti dico. [...]
Dimenticavo di dire che nella casetta che abito ora le rondini ànno fatto un nido al soffitto. Poverine! forse non si sono accorte che quello era linterno di una casa. Ieri iniziavo la lettura di una graditissima tua e subito un concerto di pigolii graziosissimo: ebbi limpressione che si fosse avverata la tua fantasticheria [...] 82. Ottone a Sandra. 26 maggio 1917. Zona di Guerra li 26-5-917 Sandrinella cara cara
Ecco ancora una letteruccia che non
può essere una letterona solo per le normalissime occupazioni varie
della giornata. In queste, mia cara, non devi vedere nulla di grave
e tanto meno di pericoloso. Te lò già detto, mi dichiaro un
mezzo imboscatone: non certo per nostra volontà, ma per un puro caso,
che chiamo senzaltro fortunato. Dico fortunato perché sento
daver fatto già tanto il mio dovere da meritare un po
di riposo. Assistiamo alla guerra dai primi posti partecipando con
la migliore buona volontà, ma senza eccessivo sforzo, anzi! Dal mio
canto, poi, ora sono addirittura invidiabile: ò dato tanta parte dei
miei affanni al tuo cuore generoso, che mi sento sollevato, alleggerito,
rinvigorito. [...]
Faccio la presentazione del collega Gorini, che abbatté laeroplano di cui possiedi una scheggia.[7] Questi è un eroe vero, del più puro sangue romagnolo. Una specie di rompicollo alato. 83. Ottone a Sandra. 28 maggio 1917. [...] Io so ora di aver vegliato i tuoi
sonni tranquilli, rincantucciato sotto il guanciale, come le mie rondini
gentili vegliano dal loro nido sul mio capo e guardano curiose la
fiammella della candela. Ho evitato di coprire il vano duna
finestra per farle entrare, a costo di far vedere il lumicino ai nemici.
E sono rientrate ora. Esse mi sono care perché vedo te in loro. Siamo
subito diventati amici. Vanno, vengono, mi svolazzano in torno senza
più timore ed io le guardo a lungo, spesso, attendendo di sentire
una tua parola. [...]
Parlerai, parleremo molto quando saremo vicini? Non so, non posso imaginare, ma certo desidero quel tempo come si può desiderare la vita in un momento grave di pericolo. E questo è molto, sai! Oh, se è molto! [...] 84. Ottone a Sandra. 30 maggio 1917. Unito un foglio con linizio della storia di Tommy. Zona di Guerra li 30-5-917 Sandra mia
Ripescando oggi fra vecchie carte trovo
il primo foglietto di quello sfogo sentimentale, tracciato a colpi
brevi e per niente abili, lanno scorso a Monte Baldo. É incompleto
lo svolgimento e la forma poco elegante, ma voglio inviartelo ugualmente
perché ti dica il mio animo di quel tempo. La figura del Tommy è un
po troppo eroica, però va compatita pel desiderio di velare
lattore principale dincognito[8].
Lepilogo della breve istoria era
questo: nelle ore interminabili dellospedale il cuore del povero
infermo soffriva torture e gioie alternate col tumultuoso affollarsi
dei dubbi e delle speranze.
Ma lattesa era vana. Langelo
tanto lungamente desiderato non veniva. Un triste giorno, un giorno
nero e freddo, di quelli che sembrano creati pei rimpianti, gli giungeva
la sinistra notizia. Un altro gli aveva rapita la sua fata bionda!
Tommy prima che la guarigione fosse ultimata vuole ritornare al fuoco.
Col cuore spezzato lancia lultimo
addio alla sua piccola miss e parte.
Lo ritroviamo in un ospedaletto da campo
in fin di vita.
Pace allanima sua.
Come vedi, qualche cosa come il romanzo
tipo Giulietta e relativo Romeo. Una fantasticheria che sarebbe assolutamente
puerile se non fosse sbocciata da un animo convinto e tormentato.
Son cose che per la loro insignificantezza non meritano di essere
raccontate, ma a chi ama, non è vero che sembra tutto degno di essere
udito? Non è così forse? Solo per questa considerazione tinvio
quel foglietto corroso, che mi ricorda un periodo di dolore, ma di
affetto incredibilmente violento. [...]
85. Ottone a Sandra. 1 giugno 1917. Zona di Guerra li 1°-6-917 Sandrina mia
Oggi fu per me una giornata un po grigia; tante contrarietà e a fine giornata uno spettacolo disgustoso, raccapricciante. Ti assicuro che se non avessi te, mi costerebbe tanta fatica vivere. Ò ricordato oggi un di quei tempi che mi domandavo: perché fuggire la morte? perché tanta cura a schivare linsidia? però questa volta la risposta fu diversa. Nel cervello annebbiato dalla nausea, si faceva ancora strada unimmagine sorridente e cara, che mi riconfortava. Sentivo che incombeva su me un grato dovere da compiere, ed una forza irresistibile mi animava alla fiducia. [...] 86. Ottone a Sandra. 3 giugno 1917. Zona di Guerra 3-6-917 Mia cara Sandra
Dopo tanti giorni torno finalmente a
rivedere la mia baracchetta! La culla prima del nostro amore nuovo!
Rivedendo le povere e care cose sempre al loro posto provo un senso
di commozione viva.
Quanto rapidamente e con quanta frequenza
si cambiano ambienti ed abitudini! Laffezionarsi a qualche cosa
sembra un non senso.
La cura minuziosa di Ivan à mantenuto
il nido lontano dallo squallore dellabbandono, sicché tu potrai
ancora sederti[9]
al consueto primo gradino... di marmo; ed io al secondo, e assisteremo
in questa notte meravigliosa allo sfilare dei nostri aeroplani. Tu
li senti già, non è vero? Son lassù lassù in mezzo a quel biancore
di nubi, graziose libellule intorno alla fiammella della luna.
Poco fa, fra le stelle dellOrsa
maggiore brillavano tre fiammelle dai colori dItalia. Quale
trono più degno? Due soldati erano lassù a dominare il mondo dallalto.
Rientra in questo momento unaltra
farfalla nostra! guarda laggiù! Ora sillumina a tratti, sembra
unenorme lucciola. Ti giuro che se non vedessi con i miei occhi
uno spettacolo così nuovo stenterei a crederlo possibile. Si naviga
per laria in piena notte, con la naturalezza di una cosa tanto
semplice! e basterebbe vedere questi minuscoli insetti fra giganteschi
nuvoloni asfissianti per aver la quasi certezza di una fine spaventosa.
Invece sono sempre meravigliosi dardire e di saldezza i nostri
falcacci. La colonna di sinistra dei 130 del Carso à volato su noi
verso la gloria e, ti assicuro, uno spettacolo più entusiasmante non
si potrebbe imaginare[10].
Vi era in quel volo la grandiosità coreografica delle battaglie napoleoniche,
divinata dallaltitudine. Devesser bello morire a duemila
metri daltezza, combattendo contro gli angeli ribelli!
Però non nascondo che sarebbe più bello ancora vivere a pochi metri sul livello del mare, con un angioletto non troppo ribelle! Che ne dici? [...] 87. Ottone a Sandra. 6 giugno 1917. [...] Anche da me la domenica fu abbastanza
lieta. Aria, sole e verde non mancarono e i consueti spari, tutti
innocui, allietarono la monotonia.
Oggi abbiamo terminato quella famosa buca che tu mi consigliavi giorni or sono, e domani, forse, vi dormiremo sonni tranquilli. In altri tempi sarebbe sembrata una tetra tomba, oggi è una piccola reggia privilegiata. Ò sempre riguardato con poca simpatia questi ricoveri, magazzini di reumatismi, ma per farti piacere e nella considerazione che la stagione asciutta ne rende meno pericolosa labitazione, vi prenderò stanza di buon grado. [...] 88. Ottone a Sandra. 11 giugno 1917. [...] In una busta ò trovato il tuo
biglietto sempre un po preoccupato e interrogativo. Che cosa
vuoi che possa aggiungere a quanto detto già? Fortunatamente non è
avvenuto nulla di ciò che ài supposto e lincidente spiacevole
di quel giorno (insignificante in mezzo a tanti) poté solo procurarmi
tanta nausea per lanormale stato di spirito in cui mi trovavo
e per varie ragioni dindole puramente sentimentale. Ho veduta
la devastazione della mano dun povero mio compagno per lo scoppio
di una spoletta nemica.
La mano, quella parte così bella, così
nobile ed espressiva, che à sempre formato un mio culto speciale,
un oggetto di studio amoroso, lò veduta sparire in un orrendo
tritume da macello, carico di grumi neri sanguinosi e doloranti. Pareva
impossibile che tanto sfacelo potesse ancora essere dun corpo
vivo! Mai ferite mortali ebbero il potere di commuovermi tanto.
Le orribili ferite prima vedute non
avevano ancora quel carattere obbrobrioso di profanazione vandalica.
E ne restai offeso, disgustato, per lungo tempo. Dovrei essere preparato
a certi avvenimenti, ma quando penso alla potenza despressione
impagabile di due mani giunte in[11]
preghiera o incrociate le dita a sorreggere un viso, o in abbandono
molle su di un cuscino di raso vermiglio... allora provo sempre una
pietà grande per quella povera vittima dunimprudenza inutile.
Avrei voluto risparmiarti questa brutta descrizione, ma per non far correre troppo la tua fantasia (per amore un po pazzerella) ò creduto tracciartela senza misteri, perché ci vedessi tutta la verità. Ma ora basta, signora curiosona, e non mi obbligate a scrivere cose che non posso e non voglio dire. Quando saremo vicini sarà un altro paio di maniche, ma ora acqua in bocca! [...] 89. Ottone a Sandra. 16 giugno 1917. [...] A giorni comincierò a spedirti una serie di fotografie di guerra di massimo interesse. Saranno cose preziose che conserverai gelosamente quale documenti vivi di unora che non si rinnoverà più nei secoli. [...] 90. Ottone a Sandra. 18 giugno 1917. [...] Sospiro tanto anchio quel giorno benedetto del ritorno e vorrei essere mago veramente, come tu dici, per precisare unepoca. Lorizzonte è oscurissimo ancora e purtroppo la pace è lontana. Pazienza: son pronto ad un altro anno di guerra, ma venga subito un po di licenza! Questo miraggio mi dà le vertigini, mi sembra già di filare a mille chilometri lora verso Roma e vederti finalmente viva e parlante davanti a me! [...] 91. Ottone a Sandra. 22 giugno 1917. Cartolina militare. TP: PM [?], 23.6.17 Zona di Guerra li 22-6-917 A te!
Ancora una firma, un saluto e nulla
più. Da vari giorni soffro un po per il sonno perduto e la notte
passata trascorse completamente in bianco. Quindi imagina che freschezza
di mente! Le fantastiche visioni di altri momenti sono questa sera
come fantasmi neri e pesanti in lunga processione muta. Qualche cosa
come un grigio paesaggio invernale sotto la pioggia. E pensare che
abbiamo occupata una posizione che potrebbe chiamarsi il paradiso
terrestre della guerra nostra. Una villeggiatura principesca, ombrosa
e fresca, allietata[12]
di fiori e piante fronzute rimasti miracolosamente alla devastazione.
Viali, viottoli, grotte, ruscelli, tutto un conforto di natura smagliante
da far dimenticare ogni tristezza. Sembrerebbe una terra creata per
lamore.
Anche il cannone oggi non à parlato
che in un sol momento riempiendoci quasi di stupore. Una batteria
controaerea vicinissima cominciò ad abbaiare precipitosamente alle
nostre spalle. Immediatamente cominciò un duello aereo e da lì a poco
un pipistrello nemico sinabissava[13].
Evviva lItalia vittoriosa sempre! Addio addio Ottone 92. Ottone a Sandra. 25 giugno 1917. Zona di Guerra li 25 Giugno 1917 Sandrinella mia
Ecco nuovamente la calma! Posso finalmente
parlarti un po più a lungo ed imitare (coi miei scarsi mezzi
di tempo e luogo) la desideratissima tua del 20: preziosa, deliziosamente
birichina e lunga lunga, senza stanchezza.
I giorni scorsi ò dovuto contenermi
in cenni brevi brevi, tanto antipatici, mentre il mio cuore più avrebbe
voluto aprirsi a te. Ò provata la noia di parer pigro quando proprio
il tempo mi tiranneggiava. Lattività nostra che tu non sai spiegare
non è di quelle che riportano i giornali: il versamento, lo smontaggio
di una batteria, il prelevamento di una nuova ed il relativo postamento
portano seco tanta massa di lavoro, da averne occupati parecchi giorni
e notti. Quanto alle notizie dei giornali, poi, è opportuno non dare
tutta quella cieca fiducia!... Ché, se rimarcano le imprese compiute,
non possono fermarsi sul particolare e questo spesse volte à limportanza
di vere battaglie campali ed il peso di enormi fatiche.
Abbiamo felicemente compiuto la nuova
postazione ed ora attendiamo un periodo di calma, giacché, sebbene
un po avanzati, siamo in zona abbastanza tranquilla. E quando
son tranquillo io devi essere tranquilla anche tu! Lo voglio!
Ci saranno forse in seguito tante occasioni
per essere preoccupati, che non vale proprio la pena cominciare dai
momenti migliori. Pensa che ci consideriamo in riposo e che purtroppo
ricordiamo ancora bene i cinque lunghi mesi di Savogna!...
[14]
Ma la pace verrà prima che si rinnovi
un periodo così scabroso! e sarà una vittoria come labbiamo
sognata! non è vero?
Guai se così non fosse! ne soffrirebbero
anche i nostri progetti più belli. Ed io ne formo tanti, tanti: sempre
dei nuovi, dei più precisi, senza lasciarmi sbigottire dalle difficoltà.
Potrei dire di vivere in un contento
perenne, ora, se non venissero contrarietà troppo brusche a turbarlo
molto [corretto su: troppo] spesso.
Ieri una tua cartolina aveva una toccata
così triste e preoccupata per la salute del buon papà che ne restai
turbatissimo. Ben a proposito giunse oggi la carissima del 22 rassicurandomi
finalmente e ridonando quindi tutta la spontaneità al mio sorriso
lieto. Quel sorriso che à sempre brillato al tuo pensiero e che da
un paio di giorni sembra sfiorito e guasto dalla sventura. Laltro
ieri mi giunse notizia della morte dun caro amico dinfanzia!
Pensa! giovane, forte, bellissimo, allegrone
e buono tanto tanto. Lascia un fanciullo che comprende già limmane
sventura e la sposa che ladorava!... Lo capisci come sia naturale
la mia incredulità pazza e addolorata? Non so ancora convincermi che
non lo rivedrò più! eppure me lo à detto suo fratello. É morto forse
a due o tre chilometri da me e non ne ò saputo nulla! Ò dovuto ricevere
notizie da Roma![15]
La vita à delle ben tristi vicende!
Mantengo la promessa accludendo la prima fotografia sperando che la censura non vorrà intervenire. É un paese del nostro fronte, centro di mischie furiose. Lo nominerò al mio ritorno... per ora silenzio. Non occorre commentare la veduta, linteresse eccezionale si manifesta al primo sguardo. Le nostre linee avanzate di difesa attraversano il paese. Vedi i reticolati sulla via e limpronta della lotta sui muri e nel disordine della strada? Quel deserto infernale non si sente vigilato da mille occhi in agguato? Osserva sul muricciolo di destra due incannucciate per impedire la vista al nemico![16] Che ne dici di questa fotografia alquanto pericolosetta da eseguire? Domani ne manderò ancora, poi ancora, sempre. [...] 93. Ottone a Sandra. 26 giugno 1917. Z. di G. 26-6-917 Sandrinella cara
Cattiva, cattiva, cattiva!... Questo
dico e penso, ma non so se indirizzare a te o... alla posta. Oggi
non ò ricevuto la tua solita e carissima. Perché?
Sono certo che non ne ài colpa, eppure
quando il postino vedendomi tentenna il capo con diniego, mi sento
come preso da un doloroso stupore, da un senso dinquietudine
indefinita. Mi sembra di vederti mancare ad un appuntamento consueto,
e il mio animo conta, inavvertitamente, le ore che separano la nuova
distribuzione come le conterebbe in un ritardo al ritorno al nostro
nido.
É strano e sorprendente come si manifesti
in me spontaneo, direi quasi istintivo quel senso dellintimità
domestica, nuovo per me.
Sentivo un tempo di essere destinato
ad errare pel mondo incontro al nuovo, allavventuroso, allemozionante,
in unattività[17]
febbrile, conforme alle mie aspirazioni. Ed oggi le mie inclinazioni
son tanto cambiate!
Due anni di emozioni e di fatiche sfibranti,
una voce dolce che giunge dal cielo meraviglioso di Roma, ànno operato
la trasformazione con lento ed efficace processo di persuasione; ànno
estratto dal mio cuore linsania sostituendo lirrequietezza
arida con un forte sentimento di volere e di affetto.
Cerco ora anchio il mio nido tranquillo,
sperduto sotto un tetto ignorato a tutti, come quello delle mie rondinelle,
che ò lasciato al loro felice destino[18].
Voglio la gioia, il riposo e soprattutto laffetto. Voglio annegare
in un oceano daffetto.
Oggi ti saluto in fretta in fretta.
Parte la posta ora. Ottone tuo tuo
Sempre auguri tantissimi al Babbo. 94. Ottone a Sandra. Lacerazione sul margine superiore esterno, che interessa anche la data. Unannotazione tarda di Ottone reca però: 28 giugno 1917 Zona di Guerra [...] Sandrinella mia
Lintimo mio contento per la gua[rigione]
del Babbo si accresce del riflesso della tua [gioia]. Riacquistando
tutta la gaia foga damare, riprendo i voli arditi della fantasia
nel cielo del futuro radioso. E come i nostri falcacci piroettano
in emozionanti discese, riprendendo vispi e gagliardi il dominio dello
spazio, così giuoca limaginativa del recluso... nel paradiso
terrestre. [...]
E più urgente viene il desiderio della
vittoria; con stimoli pressanti punge lansia del ritorno. I
nostri nervi son tesi ad uno sforzo supremo ad un intento unico: la
libertà.
Troveremo in questa, finalmente, la
gioia più grande di vivere, plasmando il mondo alle nostre aspirazioni,
tracciando i confini... illimitati del diritto. Ò fiducia che limmane
rivolgimento che travaglia oggi lumanità abbia a portare frutti
insperati di ravvedimento, portando il progresso sulla via della civiltà
e del benessere.
Ci rivedremo dunque, ben presto spero,
più grandi, più liberi... e più felici. (Non è un caso il superlativo
relativo in felicità!)
Addio addio sempre in molta fretta Ottone tuo
[1] Nella prima foto Ottone, con la giacca sbottonata e senza berretto, è davanti allingresso della capanna costruita da Ivo. Sul retro della seconda Ottone ha annotato: Una fucilata!... Zona di guerra li 2-5-917. Nella terza, scattata evidentemente a pochissima distanza dalla prima, Ottone ha la giacca abbottonata e il berretto in testa. Per tutte e tre Ottone ha indicato: Monfortino [2] Cfr. nota precedente. [3] Sul piccolo frammento di fusoliera unito alla lettera è annotato a penna: ALBATROS N° 129-17. [4]
Il 17 maggio 1917 Ivo tornò a scrivere a Sandra per ringraziarla
di un pacco e per congedarsi da lei: Gent.ma Signorina Andenna [5] Vedi la lettera di Ivo ad Antonia del 7 marzo 1917 (n. 64). [6] Il 19 settembre 1915 (n. 28), pur nella scaramantica previsione di una fine lontanissima, era stato più ottimista: appena il 1920! [7] Acclusa una foto dei sergenti piloti Poli e Gorini ritagliata da una rivista. [8] Cfr la nota 46 e il n.70 (25 aprile 1917). [9] É scritto: sederdi. [10] Il 24 maggio, nel secondo anniversario dellentrata in guerra dellItalia, 130 velivoli italiani avevano condotto a termine una spettacolare azione di massa bombardando e mitragliando le linee austriache sul Carso e le loro immediate retrovie. [11] É scritto: con. [12] É scritto: allettata. [13] É scritto: inabbisava. [14] Il 20 giugno la 231a Batteria era partita per S. Giovanni di Manzano, dove era stata riarmata con cannoni 149G. Passata dal 57° Gruppo (del 38° Raggruppamento) al 39° Gruppo (del 28° Raggruppamento) e persa lantica denominazione (ora veniva indicata come ex-231a), aveva preso posizione con le altre del gruppo a Isola del Podgora di fronte a Gorizia nel parco di una villa che Ottone definisce più volte (cfr. nn. 91, 94, 96) un paradiso (AUSE, DS, 115/S. 53g, DS Com. Artiglieria 8° C.dA., 20 e 25 giugno 1917). [15] Nota a margine, tarda, di Ottone: Gaetano Scarponi sul Carso. [16] Il paese in questione, come risulta da unannotazione di Ottone, è Merna. Insieme a quella qui descritta cè unaltra foto scattata dal capo opposto della strada. Una terza foto scattata con ogni probabilità nello stesso torno di tempo mostra una strada devastata di Konek, a pochi chilometri da Merna. [17] É scritto: attavità. [18] Cfr. nn. 81 e 83.
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