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Quaderno C [C1] 95
Latte decilitri 8. Zucchero g.mi 80. Ciocolatta g.mi 60. [Savoiardi, grammi 60].[2] Uova N.ro 3. Odore di vaniglia. [C2] 96
Mandorle dolci g.mi 150. Zucchero g.mi 150. Farina patate, grammi 50.[4] Uova N 3. Aranci N 1 e mezzo.
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Zucchero g.mi 20. Farina di patate g.mi 80. Ciocolatta g.mi 80. Burro g.mi 30. Latte decilitri 4. Uova N 3. Rhum una cucchiaiata.
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Farina d’Ungheria, o finissima, g.mi 440. Farina di patate, g.mi 160. Zucchero a velo, g.mi 160. Burro, g.mi 160. Due chiare d’uovo. Latte tiepido quanto basta.
99
Prendete fichi (napoletani) non maturi col picciolo: [8] ogni 3 Cg di fichi, 1 Cg di zucchero, sugo di 2 limoni. Si mette in casseruola fichi, zucchero ed il sugo dei limoni e si lascia il tutto in fusione per 24 ore. Indi si cuociono adagio, adagio per parecchie ore, rimestando di tanto in tanto. [C6] 100
Si sbattono molto bene 2 uova, aggiungendovi a poco, a poco un cucchiaio e mezzo scarso di pane grattugiato. Quando il tutto è ben lavorato si mette al fuoco la padella con olio in abbondanza. Appena è bollente vi si getta a cucchiaiate l’impasto ottenuto. Si preparano intanto 4 cucchiai [9] colmi di zucchero, facendoli bollire per un quarto d’ora circa in un bicchiere d’acqua. Vi si immergono quindi le polpettine e si lasciano cuocere un pochino. Si dispongo[no] in un piatto e si cospargono di zucchero in polvere; aggiungendovi a piacere il gusto di vainiglia, can[n]ella, o liquore. Questa dose serve per 2 persone. [C7] 101
Farina oncie 5. Scorza di limone mezza. Bicchiere latte mezzo. Uova 2. Zucchero 110 g.mi. Burro 75 g.mi. Cremor tartaro 10 g.mi. Bicarbonato [10] grammi 4. Fare focaccia.
102
Si prendono 9, o 10, bianchi d’uovo, si montano a fiocca; poi si mescola 3 etti di farina bianca, un etto di burro liquefatto, un etto e mezzo di zucchero: un po’ di uva sultanina e cedro candito a pezzettini, una scorza di limone tritata; per ultimo 10 g.mi di cremor di tartaro e 5 g.mi di bicarbonato. Prima di mettere questo ultimo preparare il forno caldo, teglia unta di burro ed infarinata. [C8] 103
1 Cg aranci selvatici tagliati a fette (senza nulla togliere), tenerli in bagno in 3 litri d’acqua fredda per 24 ore. Dopo si cambia l’acqua, sostituendo in uguale quantità quella che si toglie. Si mette il tutto sul fuoco con 3 Cg di zucchero a bollire leggermente per 3 ore.
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Si cuoce un poco dell’uva e si fa passare al setaccio. Nel sugo passato si mettono a cuocere frutta di tutte le qualità, sbucciate e tagliate a fette: mele, pere, fichi, pesche ecc e si [12] fa cuocere finché occorre con, o senza zucchero. Si conserva in barattoli di vetro. [C9] 105
Sbucciare e cuocere i fichi per circa 10 minuti, con due dita di bicchiere d’acqua nel fondo del recipiente. Passarli ad uno staccio molto fitto e rimetterli a cuocere unendo un limone a fette e zucchero a piacere. Quando, rimestando, si vede bene il fondo del recipiente, la marmellata è cotta. Si metta una carta velina satura di alcool sulla superficie per conservare.
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Si prendono 2 Cg di pesche duraccine: si lavano, ma non si sbucciano. Si fanno sciogliere 600 grammi di zucchero con due bicchieri d’acqua. Quando questo sciroppo comincia a bollire vi si immergono le pesche poche per volta e si lasciano cuocere finché diventano un po’ tenere. Si tolgono indi dallo sciroppo e si mettono in un vaso di terracotta. Quando sono [C10] tutte pronte, vi si getta sopra lo sciroppo [14] che arrivi a coprirle del tutto, e prima di chiudere il recipiente sullo sciroppo si getta un po’ d’alcool, o di cognac.
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Si prendono delle pesche spicche: si aprono per metà, levando il nocciolo, e si mettono in una teglia, riempiendo il vuoto lasciato dal nocciolo con un cucchiaino di pasta dei Suoi amaretti. Si cosparge la teglia con del rosolio d’alchermes, e si mette in forno, avendo cura di bagnare di tanto in tanto le pesche col detto rosolio. Quando le pesche sono cotte ed il ripieno ha fatto una leggiera crostolina, si tolgono dal fuoco e si mettono col loro sugo su un piatto. Si servono fredde. [C11] 108
Mondate i mandarini e metteteli in una grande pentola piena d’acqua bollente. Lasciateli bollire 5 minuti circa, poi tagliateli a piccole striscie per mezzo di forbici.[17]
109
Scorza aranci, avvolgerla nello zucchero e farla seccare. Buona come candito. [C12] 110
1 Cg aranci tagliati a fette (senza nulla togliere), tenuti in bagno in 3 litri d’acqua fredda per 24 ore. Dopo si cambia l’acqua, sostituendo [19] in uguale quantità quella che si toglie, e poi si rimette il tutto sul fuoco con 3 Cg di zucchero, a bollire leggermente per 3 ore.
111
Si sbucciano gli aranci, che sieno di buccia fina. La buccia si mette in molle, nell’acqua, per un giorno. Si toglie dall’acqua e si fa colare bene. Si taglia a pezzetti, non tanto piccoli. Ogni etto di buccia, un etto e mezzo di zucchero. Si mette a cuocere buccia e zucchero, fino a tanto che la buccia sia sciolta. Si aggiunge un po’ d’acqua se asciuga troppo. La marmellata non deve rimanere troppo soda. [C13] 112
Con questo nome bizzarro si nomina una marmellata di famiglia. Tagliate in filetti più lunghi possibile, ma altresì assai sottili qualche scorza di limone, o cedro, e li fate cuocere in una piccola quantità d’acqua, fino a che l’acqua non sia completamente evaporata. Aggiungete allora dello zucchero in polvere, ed il succo dei limoni. Mischiate bene perché non si attacchi al fondo della casseruola. Quando tutto il succo è assorbito, la confettura è fatta.
113
Otto aranci, due chili di zucchero, un limone, un litro e 1/4 d’acqua, che avrete fatto bollire, e lasciata raffreddare. [C15] 114
Si bollono nell’acqua gli aranci tagliati a pezzi e si fanno cuocere un bel po’. Si passa il tutto con un panno di tela non tanto fitto. Zucchero quanto liquido passato; si fa bollire insieme e ancora si passa con lo stesso panno.
paragrafo precedente * paragrafo successivo * inizio pagina [1] È la trascrizione di Artusi 667, Budino di cioccolata. [2] Saltato nella trascrizione. [3] È la trascrizione di Artusi 625, Focaccia alla portoghese, e, parzialmente, di 789, Crosta e modo di crostare. [4] È scritto: 150, ma la prima cifra è cancellata. [5] È la trascrizione di Artusi 703, Soufflet di cioccolata. [6] È la trascrizione, di Artusi 634, Pastine pel the. [7] Luisa li ha fatti. Sono straordinariamente buoni. Due ore e mezza di cottura. [8] È scritto: piccioli. [9] Segue cancellato: di. [10] Segue sul margine cancellato: 4 g.mi. [11] Artusi 633, Dolce di chiare d’uovo, con qualche variante. [12] Segue cancellato: fanno. [13] È la trascrizione della 163. [14] Segue cancellato: e si mettono. [15] È la trascrizione della 164. Cfr. Artusi 697, Pesche ripiene, con varianti. [16] È identica alla 53. [17] Immagino che si riferisca alle bucce. [18] È la 103 ripetuta qui per errore. [19] Corretto su: sostituendola. [20] Manca una parola, forse: bollire. [21] È scritto: fornino. |
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