|
Fogli sciolti D. - Mezzo foglio di quaderno a righe, cm 20,4 x 14,7, scritto, per mano di Romola Gallo, sul recto e sul verso. [recto] 115
Un chilo spaghetti 14 acciughe tritate alquanto ponetele al fuoco con olio in abbondanza una presa di pepe. Non fatele bollire, ma quando cominciano a scaldarsi aggiungete burro un poco di sugo di pomodoro e levatelo. Condite gli spaghetti cotti in acqua poco salata procurando che restino duretti. [verso] 116
Rosolata la carne si mette carota, prezzemolo, cipolla, poi si aggiunge un [1] cucchiaio farina sciolta nel [2] l’acqua e poi si aggiunge a poco a poco un po’ di latte lasciando la bagna necessaria per servirla.
117
160 grammi semola, un litro di latte; cotta un quarto d’ora con sei cucchiai zucchero, si ritira dal fuoco e si aggiunge 6 rossi d’uovo insieme a due albumi sbattuti.
E. - Mezzo foglio di quaderno a righe, identico al precedente, scritto, per mano di Romola Gallo, solo sul verso. 118
Tagliare a fette mezzo chilo di vitello, pestarne i ritagli insieme a del prosciutto, lingua, prezzemolo, un uovo e formaggio.
F. - Mezzo foglio di quaderno a righe, identico al precedente, scritto, per mano di Romola Gallo, solo sul verso. [recto] 119
Dosi: 1 etto ricotta romana, 1 rosso d’uovo, 1 cucchiaio zucchero, corteccia limone grattugiata
120
Dosi: 1 litro di latte, 90 g.mi riso, buccia limone tritata, zucchero a piacere, mandorle dolci 1 oncia, 1 oncia cedro candito.*3 uova intere ogni litro di latte.*[6]
[verso] 121
Si cuoce la frutta con zucchero a piacere e poca acqua. Si prende del pane, tagliato a fettine sottili, si mette a mollo nel latte.[7] Si prepara uno stampo con zucchero bruciato, si fascia col [8] pane, levato dal latte e sgocciolato per bene; indi si mette la frutta, si copre col pane e si cuoce a bagno-maria
122
Prendere un Cg di bianco, quello che si dà ai muri, metterlo nell’acqua alla sera e lasciarlo sino al mattino, aggiungere altra acqua, mischiare e passare [9] perché rimanga ben liquido. Mettere le uova in recipiente di latta, [coprire] con [10] questo liquido in modo che restino ben coperte. Durano per mesi e mesi. Questa dose serve per 200 uova.
123
Le pastine di famiglia si possono formare colla pasta a pezzetti dando la forma che si vuole; si prende un pezzetto di pasta e si formano ferri da cavallo, biscottini, esse, ecc. Si bagnano nell’acqua vite, si toccano nello zucchero tritato, o mandorle tritate. Nella teglia si mettono staccati un po’ l’uno dall’altro perché [11] gonfiano e così non si attaccano. la stessa nella lettera [12] G. - Mezzo foglio di cm 18,5x13,7 scritto, per mano di Romola, solo sul recto.
124
3 etti zucchero, 12 rossi d’uovo, 1 cucchiaio zucchero vanigliato, gram 150 fecola, 1 limone fresco (il sugo).
H. - Foglio piegato in due carte di cm 18,7x12,9 scritto, per mano di Romola, solo sulla prima carta [recto] 125
Farina finissima etti 4. Burro [etti]1. Zucchero [etti]3. Uova 3. Cremor di tartaro gram 15. Bicarbonato [gram] 5. 1 bicchiere di latte ovvero 3 o 4 cucchiaiate. 1 limone freschissimo. 1 cucchiaio di zucchero vanigliato
I. - Mezzo foglio di cm 22×14,1 scritto, per mano di Romola, solo sul recto. Le due ricette risultano scritte in tempi diversi e con inchiostri diversi. [recto] 126
Tre rossi d’uovo e 3 cucchiai zucchero ben mescolati assieme, sei cucchiai di pane grattugiato,[13] un cucchiaino di polvere di lievito, le chiare a neve. Si versa il tutto in una tortiera unta con burro e polverizzata con semolino e si passa al forno. Nel frattempo si fa, a parte, bollire mezzo litro di vino bianco o nero con zucchero e cortec[c]ia di limone e si versa sulla torta, che sarà tolta dal forno e posta in piatto piuttosto fondo per contenere il liquido.
127
Quattro rossi d’uovo ben mescolati con grammi 100 di mandorle perline (inzuccherate), gram. 50 cedrini, 50 cioccolatto, il tutto ridotto quasi in polvere. Vi si aggiungono a poco a poco 3 bicchieri di latte e zucchero a piacere. Per ultimo si aggiungono le chiare a neve, si mescola bene e si versa il tutto nella forma di bodino, già unta con burro e polverizzata con zucchero. Si cuoce al forno o a bagnomaria.
L. - Foglio piegato in due carte di cm 18,6×13,6 scritto, per mano di Romola, solo sulla prima carta. [recto] 128
Dopo tolto il gambo alle amarene ponetele in recipiente di terra schiacciandole fortemente con le mani e lasciandole fermentare per 24 ore; prendete poi un tovagliolo prima bagnato nell’acqua e spremete bene le amarene per estrarne tutto il sugo; pestate in un mortaio diversi noccioli delle amarene stesse che unirete al sugo facendole bollire per qualche minuto in casseruola di rame; passate questo sugo in sacchetto di lana pure bagnato prima nell’acqua e passato che sia pesate il sugo e regolatevi in modo che per ogni chilo di sugo occorre mettere 2 chili di zucchero. Fate dare 5 o 6 bollori, sempre nel rame, [verso] e freddo che sia riempitene bottiglie bene asciutte che tapperete a macchina. Questo sciroppo può durare 2 o 3 anni.
M. - Mezzo foglio a quadretti di cm 21×13,7 scritto, per mano di Romola, sul recto e sul verso. [recto] 129
Scegliete mele di qualità fine, non troppo mature e di media grossezza. Pesatene 600 grammi, che non potranno essere più di 5 o 6, levate loro il torsolo col can[n]ello di latta e sbucciatele. Poi mettetele a cuocere con due decilitri di vino bianco e grammi 130 di zucchero, avvertendo che non si rompano bollendo e voltandole, e che non passino troppo la cottura.
N. - Mezzo foglio di cm 18,1×11 scritto, per mano di Romola, sul recto e sul verso. [recto] 130
Si mette in un recipiente la quantità di latte che si desidera. Quindi si scioglie in pochissima acqua, se tiepida meglio, il così detto prescì, nella quantità della grossezza dei ceci per 2 litri di latte. Sciolto che sia, si getta nel latte, avvertendo però di mescolare il tutto per un po’ di tempo. Si lascia, se in estate, tranquillo per 2 giorni, alla sera del secondo giorno si fanno due tagli affinché ne esca bene il siero ed al terzo giorno si pone questo latte coagolato a sgocciolare in un mestolo [verso] forato o in una salvietta. D’inverno occorrono invece di tre, quattro giorni. Se si volesse poi adoperare la quagliata per più giorni, sgocciolata che sia, si dà del sale. Per farla poi durare in inverno, dopo che si è dato il sale, si pone in un recipiente e si copre d’olio.
O. - Mezzo foglio a quadretti piegato in due carte (a,b) di cm 15,5×10,5, scritto per mano, credo, di Romola. [a, recto] 131
Per 25 litri d’acqua: 2 Cg di uvetta o zebibbo, 1 Cg zucchero biondo, 20 centesimi d’orzo, 30 cen.mi acido tartarico.
132
Uva Cg 1, orzo g.mi 100, acido tartarico gr.mi 20. Il tutto in 3 litri d’acqua per 36 ore. L’acqua tutta bollita. Dopo si aggiunge il rimanente dell’acqua [16] si mescola e [a, verso] si aggiunge g.mi 500 di zucchero grasso.
133
Acqua 20 litri, zucchero 3 Cg, zibibbo 1 Cg, orzo mezzo Cg.
134
1 Cg uva secca, mezzo Cg zucchero scuro, 250 g.mi orzo, 50 g.mi acido tartarico, 150 g.mi spirito di vino, 1 fiasco vino. Si lascia il tutto insieme in fusione per 8 giorni circa. Si preme bene [b, recto] l’uva ed il tutto e s’imbottiglia.
135
Iodione g.mi 3. Cloroformio g.mi 5. Olio oliva g.mi 25
136
Acqua di lupini. Si mettono a bagno la sera (un pugno) si fanno cuocere nella stessa acqua per 2 ore. Si tengono i geloni in detta acqua calda.
P. - Foglio di carta da lettere piegato in due carte (a, b) di cm 18×13,5. Lettera di Ersilia Corsini a Nicoletta Ansaldo, 23 marzo 1921. La lettera inizia dal verso della carta b. [b, verso] Gentilissima Sig. Nicoletta
[a, recto] 137
Fiore 360 grammi. Uova intere 2. Zucchero 120 grammi. Burro 60 [grammi]. Mandorle 50 [grammi] (pestate finissime)
[a, verso] 138
Fiore farina gialla (per ottenerla si passa la farina in uno staccio fine e si adopera solo il puro fiore) grammi 300. Fiore farina bianca 60 grammi. Zucchero 150 grammi. 2 rossi d’ova. Burro e strutto 150 grammi. Limone grattugiato, un po’ di rosolio, un po’ di vaniglia.
[b, recto] 139
Latte un bicchiere comune. Uova 3. Zucchero 0,300 g. Fiore 0,300 g. Burro 100 g. Un po’ zucchero vaniglia. Scorza di un limone grattugiato, bicarbonato g. 5, cremore g. 10.
[b, verso]
Finalborgo 19 Settembre 922 Gentile Signora, 140
Si sbucciano. La buccia si taglia a filetti come taglierini sottili e si coprono d’acqua per circa 12 ore. Agli spicchi si tolgono i semi e possibilmente la pellicola. Si mettono in una cazzeruola coprendoli di zucchero. Al domani, agli spicchi si uniscono le buccie sgocciolandole appena, vi si aggiunge altro zucchero e si fa cuo= [b, recto] cere per 6 ore circa, sempre rimescolando.
141
1 chilo castagne, 4 etti zucchero, ½ spiga di vaniglia, 1 bicchierino di rhum. Con deferenza mi creda sua
[a, recto]
Modena, 2 settembre 1921 Gentilissima Signora, Teresa Marconi Tirelli 142
Immergete 20 noci tagliate in 4 parti in 2 litri di spirito di oltre 40 gradi, posto in un barattolo con tappo a smeriglio. Si espone per 20 giorni al sole, indi si tolgono le noci. Il liquore ricavato si unisce ad un litro di vino bianco bollito in casseruola per 5 minuti con 700 grammi di zucchero, 10 di cannella, 1 di garofano e 12 coriandoli. Si uniscono i due liquidi quando il vino è completamente freddo. Si espone la miscela al sole per altri 20 giorni. Dopo si filtra e s’imbottiglia.
143
Prendete le noci rimaste dal 1° nocino e immergetele in un litro di spirito unendovi le droghe sopra indicate in ragione di quantità di spirito. Lasciatele all’ombra, ma non in luogo umido, per giorni 80. A metà di questo tempo unitevi mezzo litro di vino bianco già bollito con le droghe e con 350 grammi di zucchero. Si filtra e s’imbottiglia.
144
Sulle noci e droghe rimaste dai due nocini si versano due bottiglie di vino bianco con due cucchiai da tavola di zucchero. Si pone il barattolo in vetrina lasciandovelo fermo qualche mese.
*Se a tutto Suo comodo, quando avrà fatto ritorno a Recco, si compiacerà di mandarmi la ricetta del liquore di mandarino, gliene sarò grata. Di nuovo saluti.*[19] [recto]
145
6 rossi e bianchi d’uova a parte sbattuti, poi si unisce un etto fecola e un cucchiaio di zucchero ogni uovo e poi si fa cuocere a fuoco moderato.
146
[verso]
147
Si prende 6 uove, si sbatte tutto; separato bianco a neve e i rossi con un etto fecola in una pentola calda e poi un cucchiaio di zucchero ogni tuorlo.
148
Un litro di latte bono bollito poi si sbatte bene 8 uova - *un cucchiaio di zucchero ogni uovo*[24] - e si unisce al latte e si fa cuocere a bagno Ma[r]ia a fuoco sopra e sotto e poi si gusta se è riuscito bene.
149
Si prende 3 uova si sbatte tutto separato bianchi a neve poi tre cuchiai di zucchero con i rossi e si unisce al ciocolatto e burro che avrete già preparato in una caseruola sciolto con un gocino di latte.
150
6 uova un etto di fecola sbat[t]ute a parte e si fa la torta paradiso.
151
8 uova un litro di latte e si rimescola tutto insieme e si cuoce a bagno maria.
152
153
Un litro latte, 12 rossi, 100 grammi zucchero più 50 grammi per dar colore.
154
Fare il ripieno di pollo qualche pezzo di salato e lingua salata, fistechio,[26] noce moscata, ha[27] 500 di maschetta e muscolo cotta trittata.
155
Farina 4 etti. Burro 250.[29] Uvetta 300. Zucchero 250. Limone grattato. Uova 4.00. Run bicchierino. Bustine 2
[recto]
156 Lessare i cavoli.
157 Pietanza: uova al burro con spinacci.
158
Pranzo. Minestra. Crema di pomodoro.
159
Pietanza: costata di manzo ai ferri con patate fritte.
160
Spirito di vino ½ li.; acqua pura ½; zucchero ½; buccia 16 mandarini; buccia di 6 [30] aranci.
*Dosi per il liquore di Mandarino che deve fare Maria Bisso*[31]
161
Prendi 4 uova, 15 grammi di lievito, 400 grammi di fior di farina, 40 di burro, 50 di zucchero e una tazza di latte. Sciogli il lievito nel latte caldo e mettilo a lievitare in mezzo alla forma per tre ore in luogo caldo. Lievitato che sia aggiungi l’altra farina, il burro sciolto, lo zucchero, 2 uova intere e 2 rossi e maneggia bene con un mestolo sino a che faccia le bolle e si stanchi. Metti la pasta di nuovo a lievitare, allargata con le mani e tagliane dei dischi poco più grandi di uno scudo. Spalmali di chiara d’uovo in giro, poni nel mezzo un cucchiaino di marmellata, ricopri con un altro disco e falli lievitare nuovamente. Friggili in padella con olio bollente. Servili caldi spolverizzati di zucchero a velo.
[recto]
162
Mettere a bollire 3 etti di riso; quando è al dente toglierlo dal fuoco e colarlo. Fare, da parte, con 3 cucchiai di farina una bechamelle piuttosto morbida. Unire il riso con la bechamelle e rimescolare bene.
[a, recto]
163 Si prendono 2 Cg di pesche duraccine: si lavano, ma non si sbucciano. Si fanno sciogliere 600 grammi di zucchero con due bicchieri d’acqua. Quando questo sciroppo comincia a bollire vi si immergono le pesche poche per volta e si lasciano cuocere finché diventano un po’ tenere. Si tolgono indi dallo sciroppo e si mettono in un vaso di terracotta. Quando sono tutte pronte, vi si getta sopra lo sciroppo che arrivi a coprirle del tutto, e prima di chiudere il recipiente sullo sciroppo si getta un po’ d’alcool o di cognac.
164
Si prendono delle pesche spicche: si aprono per metà, levando il nocciolo, e si mettono in una teglia, riempiendo il vuoto lasciato dal nocciolo con un cucchiaino di pasta dei Suoi amaretti. Si cosparge la teglia con del rosolio d’alchermes, e si mette in forno, avendo cura di bagnare di tanto in tanto le pesche col detto rosolio. Quando le pesche sono cotte ed il ripieno ha fatto una leggiera crostolina, si tolgono dal fuoco e si mettono col loro sugo su un piatto. Si servono fredde.
165
Scatola di legno o cartone, si riempie di cotone, o trucioli, o fiocco, stoppa, lana. Nel centro si apre una buca in cui entri una pentola od un recipiente qualsiasi di rame, ferro smaltato ecc. in guisa che si trovi bene avvolta e non tocchi le pareti della scatola e [36] sul coperchio si possa mettere uno strato della stessa roba. Si chiude bene la scatola ecc.
paragrafo precedente * paragrafo successivo * inizio pagina [1] Segue cancellato: li.
[2] Segue cancellato: latte.
[3] Scritto in sopralinea a correzione di: per un’ora cancellato.
[4] Scritto in sopralinea a correzione di: una chiara cancellato.
[5] Una ricetta simile, ma con diverse proporzioni tra gli ingredienti, è Artusi 638, Torta di riso. [6] Aggiunto sul margine sinistro.
[7] Segue cancellato: Si scioglie.
[8] Segue cancellato: panne.
[9] Segue cancellato (tranne per): al per togliore [sic] ogni piccolo, perché l’acqua.
[10] Segue cancellato: coprire co.
[11] Scritto in sopralinea in sostituzione di: per.
[12] L’annotazione, che risulta scritta con inchiostro diverso da quello delle due ricette che precedono, si riferisce alla lettera di Ersilia Corsini e alla ricetta 137.
[13] È scritto: gratuggiato.
[14] È la trascrizione di Artusi 648, Dolce Roma.
[15] Segue cancellato: da campagna. In Artusi si legge: da campagna, o soltanto sul fornello del focolare col solo coperchio del medesimo, con fuoco sopra e poco sotto per rosolare la superficie, e prima di mandarlo in tavola spalmatelo mediante un pennello col sciroppo ristretto rimasto dalla cottura delle mele. Potrà bastare per sette od otto persone.
[16] Segue cancellato: e tutti gli.
[17] Scritto sul margine sinistro, normalmente al resto.
[18] Vedi sopra la 123.
[19] Aggiunto sul margine superiore di b, recto.
[20] Aggiunto sul margine superiore di b, recto.
[21] Aggiunto in sopralinea.
[22] Aggiunto sul margine destro.
[23] Aggiunto sul margine sinistro. Alcune lettere perse per lacerazione. [24]Aggiunto in sopralinea. [25] Seguono due punti e virgolette. Le virgolette introducono il testo della ricetta, ma non si chiudono.
[26] Sta, probabilmente, per: pistacchio.
[27] Sta, probabilmente, per: hg.
[28] Sta per: Plum-cake
[29] S’intende: grammi.
[30] Corretto su: 16.
[31] Scritto nella metà destra del mezzo foglio.
[32] È l’originale della ricetta 26.
[33] Corretto su: col. Segue cancellato: riso.
[34] È l’originale della ricetta 106.
[35] È l’originale della 107.
[36] Corretto su: Si copre.
|
Romola Gallo Libro di cucina * Indice Indice delle materie Introduzione Quaderno A (Prima parte) Quaderno A (Seconda parte) Quaderno B Quaderno C Fogli sciolti Ritagli di giornale * * quaderni.net |