Manlio Calegari, Cara Marietta - Caro Professore: Premessa, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17

Lunedì, 4 maggio 1987





Sono rimasto a lungo in dubbio su come giudicare il gesto di Marietta: un invito a continuare o un congedo? Ho scelto la prima strada e ho cominciato a pensare al nostro terzo incontro. Non so se si aspetta da me un giudizio sui testi che mi ha consegnato e in ogni caso, prima di farlo, vorrei chiederle di scrivere ancora su alcuni temi che mi sono venuti in mente. I testi che mi ha consegnato mi hanno dato da pensare. Il profilo del marito, dolcemente ironico e aperto a riconoscere non solo l'umanità del personaggio ma anche la profonda natura politica dei suoi umori antifascisti, m'è parso convincente. È un bel pezzo di storia familiare costruito senza dimenticare il contesto, grande - la guerra e il fascismo - e piccolo - le amicizie, il vicinato.
Più problematico il giudizio sul testo in cui - sotto forma di lettera - dichiara al figlio Piero di volergli raccontare "sul filo dei ricordi" la sua esperienza di partigiana. In verità Marietta dedica le prime 5 dense cartelle ad un compito più impegnativo: la ricostruzione dell'affermarsi del fascismo. Qui, a fianco di giudizi un po' sommari, ci sono flash personali molto efficaci: la persecuzione politica del "cugino" Serra, la partenza dal porto delle navi cariche di armati per l'Abissinia, gli allarmi e i rifugi antiaerei a Cornigliano, la tappa degli alpini della Divisione Cosseria sulla spiaggia sotto Bussana. Interessanti sono anche i riferimenti alla prima fase dell'antifascismo militante di Marietta, quella della fermacia Trincheri. È una esperienza importante ma nella sua ricostruzione si avverte qualche reticenza. La proposta che le fa il "cugino" Serra di abbandonare monarchici e badogliani per andare coi comunisti, è accolta immediatamente. Ma prova che fino a quel momento i contatti tra Marietta, di cui era noto l'antifascismo, e i comunisti erano nulli. È uno spunto che bisognerebbe approfondire. Testimonia, sia pure indirettamente, della chiusura (almeno fino a quel momento) dell'organizzazione comunista e del rilievo della componente "badogliana" e "democratica" anche in una delegazione operaia come Cornigliano. Del resto la scarsa consistenza dell'organizzazione dei comunisti emerge bene da quanto racconta Marietta circa la sua attività nel partito in cui è appena entrata.
Un po' alla volta, a partire dalla fine ottobre, quando inizia la sua collaborazione con il partito, Marietta finisce per occuparsi di tutto. Cerca residenze coperte, usa la sua casa come centro di smistamento di giovani che vogliono raggiungere la montagna, ospita gappisti e collabora con loro per il recupero di armi e per l'assistenza ai colpiti, appronta la residenza segreta del segretario della federazione (Conte) fatto arrivare da Torino per conto del quale svolge incarichi delicatissimi, come ritirare i 7 milioni offerti dall'industriale Berio. Accanto a questa svolge l'attività più tradizionale nei "gruppi difesa della donna" e poi nel "Fronte della gioventù". Non è la prova della sua importanza ma piuttosto della situazione caotica in cui versa l'organizzazione comunista genovese e di cui lo stesso Scappini si lamentava, tra novembre e dicembre '43, con la direzione del partito a Milano.
Ci sono però, nelle pagine di Marietta, osservazioni sconcertanti. Ad esempio non mi sarei aspettato da lei l'evidente confusione tra 25 luglio e 8 settembre cui erroneamente attribuisce il famoso "la guerra continua". Altre inesattezze appaiono inspiegabili. Nelle pagine - più della metà del testo - che Marietta dedica al suo arrivo in montagna e al rastrellamento avvenuto a circa un mese di distanza non compare mai il nome di Bisagno quale comandante della Cichero, funzione che erroneamente attribuisce a Marzo. Nomina Bisagno solo due volte: per ricordare la sua diffidenza per i politici e, insieme a Marzo, per ricordare l'imprudenza commessa da entrambi nel liberare un agente di polizia probabilmente in combutta con i fascisti. Del gruppo di comandanti e partigiani braccato durante il rastrellamento, con l'eccezione del generale Rossi, ricorda solo compagni di partito: Pieragostini, Montan, Remaggi, Migliorini e altri, tutti, escluso il primo, personaggi di seconda e terza fila. Lo spazio maggiore è riservato a Pieragostini che, come Rossi, "avrebbe potuto allontanarsi" sin dall'inizio del rastrellamento, e invece era restato e la sua "presenza" era risultata "determinante… per lo sviluppo del movimento partigiano".
Sono Pieragostini e Conte - i massimi dirigenti di partito che si trovano in montagna - che la informano dell'alternativa presa in considerazione dal comando partigiano: forzare l'accerchiamento e andare verso La Spezia o disperdersi e raccogliersi in altra zona? È un'alternativa che sottintende - più di quanto Marietta sembri esserne consapevole - due assunti, fatti propri in quei giorni da Pieragostini e Conte ed entrambi sbagliati : il primo è che il comando abbia davvero il potere, in quelle condizioni, di determinare il comportamento delle varie formazioni; il secondo è che il rastrellamento in corso sia un pieno successo del nemico e ai partigiani tocchi solo rimettere insieme i cocci. Le formazioni invece, sia pure con un po' di fortuna, salvano uomini e armi, e lo fanno, non in base a ordini che del resto non possono arrivare, ma mettendo in campo risorse e iniziative proprie.
L'aspetto più imbarazzante del racconto di Marietta è che - così mi ha detto - lo ha scritto non in prossimità dei fatti, quando è ragionevole pensare che fosse più sensibile al patriottismo di partito, ma a più di trent'anni di distanza. D'altra parte, frammiste alle tesi ufficiali, nel racconto di Marietta ci sono annotazioni che rivelano una freschezza e autenticità di memoria alle quali vorrei richiamarla se riuscissi a convincerla a scrivere ancora.




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Manlio Calegari

Cara Marietta, Caro Professore

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Indice
Premessa
4 marzo 1987
12 marzo 1987
20 marzo 1987
Il partigiano Fran
Caro Piero
4 maggio 1987
5 maggio 1987
Pro-memoria
Sestri 8 maggio
13 maggio 1987
Sestri 12 maggio
Sestri 26 maggio
3 giugno 1987
16 giugno 1987
17 giugno 1987
25 agosto 1987
10 ottobre 1987


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