Manlio Calegari, Cara Marietta - Caro Professore: Premessa, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17

Pro-memoria consegnato a Marietta nell'incontro del 5 maggio





Cara Marietta,
ti lascio queste note nella speranza che tu abbia voglia di scrivere ancora un po'. Si tratta di spunti che mi sono venuti in mente o durante le nostre conversazioni o leggendo quanto mi hai scritto. Sono messi in ordine casuale e non di importanza. Te li consegno a puro titolo di esempio restando inteso che potrai ignorarli e invece scrivere su tutto quello che ti parrà meglio. Se preferisci potremo riprenderli a voce. Resta inteso che per scrivere io intendo anche una semplice frase, un commento, un ricordo o un "pensierino" come un tempo erano chiamati a scuola. So di chiederti un compito ingrato ma spero nella tua comprensione e in quella "voglia di scrivere" di cui mi hai detto. Cordialmente. Manlio C.
P.S. Come potrai vedere tra il testo delle prime due domande e le altre c'è una notevole sproporzione. Non è questione di importanza. Ti ho voluto solo dare un esempio di come, se ti sembra utile, potrei argomentarle. Grazie ancora e a presto.

1. Il tuo antifascismo risale all'infanzia, alla giovinezza ma prende una forma organizzata solo dopo il 25 luglio e specialmente dopo l'8 settembre. Dopo il 25 luglio il tuo primo riferimento è la farmacia Trincheri a Cornigliano con i suoi frequentatori che conosci da tempo. Su loro incarico, dopo l'8 settembre, entri nella caserma di Castello Raggio, a Cornigliano, per convincere gli ufficiali a non presentarsi al comando tedesco dove erano stati convocati e a disertare portando con sé le armi. Vai anche a Savona, al distretto militare, per cercare contatti con gli ufficiali, convincerli a sottrarsi ai tedeschi, nascondere le armi, formare gruppi armati per combattere i tedeschi. "Ti sei messa con dei badogliani, dei monachici - ti dice (mi sembra di capire verso la fine di ottobre) "il cugino Serra", comunista che era stato condannato al confino - perché invece non vieni a lavorare con noi?" E da quel giorno è cominciata per te un'altra storia, quella col partito comunista. Mi rendo conto che allora politica se ne masticava poca e tu, che nel '43 avevi 32 anni, eri andata con "quelli della farmacia" perché li conoscevi e li stimavi e perché, credo, per primi avevano risposto al tuo desiderio di batterti. Ma anche tenendo conto di questi aspetti la tua improvvisa conversione comunista forse meriterebbe qualche parola di più. Anche il tuo antifascismo che nelle tue parole e in quello che hai scritto sento così profondo e senza ombre.

2. Mi sono emozionato di fronte alla "fisicità" che hanno a volte i protagonisti dei tuoi racconti. Mi hai detto ad esempio: "Bisagno era una figura carismatica, anche fisicamente. Era un bel ragazzo, giovane, affascinante. Era un po' chiuso, silenzioso e questo ne aumentava il fascino". Del giovane operaio che il 16 giugno 1944 osservi, "inebetita", mentre viene portato via da un camion verso la deportazione e ricambia "rassegnato" il tuo sguardo, noti "il torace tenero, quasi di un bambino". "La staffetta diretta Torriglia", a cui fai consegnare da un prigioniero, un tenente dell'esercito, i suoi scarponi, è un ragazzo "giovanissimo, poco più di un bambino, con un visino minuto e pieno di efelidi" con ai piedi delle "scarpe scalcagnate". E poi la donna che è alla ricerca del figlio e il cui viso ti sembra familiare fino a quando capisci che è la madre della giovane staffetta. Potrei fare altri esempi tratti dalle tue parole. Con te, finalmente (è la prima volta che mi succede da quando raccolgo storie), ho scoperto molti personaggi che già credevo di conoscere.

3. In cospirazione e in montagna la paura della morte tua e l'esperienza della morte dei compagni di lotta.

4. Gli operai sono lo sfondo dei tuoi racconti, come del resto la fabbrica. Tu non sei cresciuta in una famiglia operaia. Chi erano per te gli operai?

5. Sei appena entrata in cospirazione e subito ti danno incarichi impegnativi. Per quelli della farmacia vai a Savona e poi a castello Raggio a parlare con gli ufficiali, compri cappelli da ferroviere, raccogli armi. Per i comunisti cerchi residenze coperte per i dirigenti, sei responsabile del lavoro delle donne, la tua casa diventa un punto di smistamento di uomini, donne, materiali. Conquisti la fiducia sempre e da subito. E' quello che vuoi. Prova a guardare Marietta dall'esterno. Come interpreti quel suo modo di fare, il suo attivismo? E come giudichi oggi quel partito così "facile" da conquistare?

6. A Laccio arrivi il 26 di luglio, vedi i partigiani, i tedeschi. Ne parli nella lettera a Piero. Di quelle ore mi pare che tu ricordi tutto. Non vorresti scriverne ancora un po'?

7. Militante, quadro di partito, partigiana: "importante" o no, sei della guerra di liberazione una figura di primo piano. Si potrebbe dire - credo che allora sia stato detto infinite volte - che quelle come te erano la prova dell'Italia che cambiava, la donna che si emancipava; entrava in campo. La guerra di liberazione appare come una linea di divisione tra il fascismo e la democrazia. Vale anche per la donna, per te?

8. "Il periodo più bello e il più doloroso e terribile della mia vita". Sono parole tue e lo stesso concetto hai espresso in più occasioni per dirmi della cospirazione e specialmente della vita partigiana. Mi aiuti a capire?

9. Il partito dei delusi è quello che dopo la Liberazione pensava che la sinistra avrebbe avuto di più. In tutti i sensi: sia come riconoscimenti personali sia in politica. Tu, a Miro, in montagna, durante una conversazione, ironicamente avevi detto: "Ora ci considerano perché siamo qui a lasciarci la pelle ma dopo vedrai che le cose cambieranno. Sarà lunga, molto, e sarà difficile". Si può dire che non hai mai fatto parte del partito dei delusi?

10. Dopo la Liberazione: cosa ne è del tuo rapporto col partito così denso al tempo della Resistenza?




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Manlio Calegari

Cara Marietta, Caro Professore

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Indice
Premessa
4 marzo 1987
12 marzo 1987
20 marzo 1987
Il partigiano Fran
Caro Piero
4 maggio 1987
5 maggio 1987
Pro-memoria
Sestri 8 maggio
13 maggio 1987
Sestri 12 maggio
Sestri 26 maggio
3 giugno 1987
16 giugno 1987
17 giugno 1987
25 agosto 1987
10 ottobre 1987


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