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Giannettino Giustiniani, 1a, 1b, 1c, 1d, 1e, 1f, 1g, 1h, 1i, 1j, 1k, 1l, 1m Giannettino e i Barberini Tra gli eventi esterni che condizionarono e, almeno in una certa misura, valorizzarono l’opera di Giannettino a Genova e la sua posizione di agente della Francia in Italia, il più importante fu sicuramente, nell’estate del ‘44, il cambio di pontificato. Come è noto, nel conclave per la successione di Urbano VIII i Barberini, che guidavano la fazione più numerosa del Sacro Collegio, cercarono di barcamenarsi tra i veti e i desiderata delle due Corone, con l’obiettivo di subordinare la scelta del nuovo Papa al mantenimento di una posizione di preminenza in Roma per la propria Casa. Ma i Barberini esagerarono nei tatticismi e nelle furberie e finirono per restare prigionieri dei loro stessi intrighi.
« Doppo d’havere già scritto a Vostra Eminenza e serrato il piego, è stato a rittrovarmi il signor Tobia Pallavicino, et mi ha detto che il signor cardinale Antonio desiderava d’abboccarsi meco per un suo affare importante. Mi transferii subito a Sampierdarena in casa de fratelli del signor cardinale Grimaldi dove haveva dormito Sua Eminenza, la quale mi stava attendendo ad una fenestra, e subito che mi vidde venne alla mia volta, mi prese per la mano, mi condusse nell’ultima stanza, et egli stesso chiuse la porta, poi mi disse queste precise parole: ‘signor Giannettino, io ho elletto Vostra Signoria illustrissima (così egli tratta tutta questa nobiltà) per il più fedele amico, e più interessato nelle fortune del signor cardinale Mazzarini, non solo che sii in questa Republica, ma per le relationi che ho, anche altrove, perciò doppo d’havere consultato assai longamente fra me medesimo se forse dovessi confidarmi di qualch’altri che ha delle obligationi alla mia Casa che lei non ha, ho tuttavia risoluto di confidare nella sua persona’. Le resi humilissime gratie dell’honore che mi faceva, che ben potteva errare in tutto fuori che nel credermi, tutto che il minimo, il più devoto de servi di Vostra Eminenza et che dove havessi pottuto accoppiare il servitio di Vostra Eminenza con il suo, che l’haverei sempre fatto di bonissima voglia. Alhora mi soggiunse: ‘Riuscirà sempre questo facile a Vostra Signoria, perchè il mio non contrarierà mai a quello del signor cardinale Mazzarini’ et alhora, fattale una proffonda riverenza mi posi in atto d’udire ciò che mi comandava. ‘La prego donque’, mi disse, ‘d’acchiudere nel piego di Sua Eminenza queste mie lettere, et di scriverle a mio nome ch’io non sono partito di Roma per altro che per giustificare le mie attioni con Sua Maestà, e continuare quella divotione e servitù che in me mai si è intepidita, che gli haverei subito spedito di qua un de miei, se mi fossi rittrovato con più de due soli servitori, come ella è buon testimonio che lo farrò in appresso, et che intanto prevenirò questa medesima speditione con la straordinaria di qualche corriero espresso, et che non ho altra confidenza, né speranza del buon successo de miei desiderii che nell’affetto di Sua Eminenza, la quale so che sempre mi ha amato, et che continua ad amarmi’. Io le risposi che haverei fedelmente essequito quanto m’honorava d’impormi. Poi mi segnò che haverebbe havuto per gran fortuna se fosse pottuto succedere ch’io mi aboccassi con Vostra Eminenza de suoi interessi ».[3] Giannettino sperò di potersi aggregare al seguito di Antonio e di tornare con lui Parigi, dove contava di sistemare di persona i suoi interessi (lamentava di essere già creditore di diverse annate di pensione), ma Mazzarino lo fermò: « J’ay eu grand plaisir de veoir la confiance que le dit sieur Cardinal a pris en vous, quant au desir qu’il tesmoigne que vous l’accompagniez dans le voyage qu’il espere de pouvoir faire en cette cour, il n’est pas autrement jugé icy a propos parce-que dans ces conionctures vostre presence semble plus necessaire a Génes ».[4] La fuga di Antonio da Roma e poi, nel gennaio del 1646, quella dei suoi fratelli, il cardinale Francesco ed il principe Taddeo con i suoi figli, furono occasione di un’accesa campagna pubblicistica antibarberiniana (ma anche antimazzariniana), che culminò con la pubblicazione di un violento libello, la Malconsigliata fuga del cardinal Antonio, a cui fu chiamato a rispondere Raffaele Della Torre, già in rapporto con i Barberini, con la citata Fuga del Cardinal Antonio male interpretata e peggio caluniata. Come ho accennato in precedenza, Giannettino si rese utile in quell’occasione ai Barberini seguendone da vicino la stesura e poi, dopo la stampa del libro in Francia, la diffusione in Italia.
[1] Per l’intera questione vedi Costantini 1990, 1996, 1998. [2] Sui rapporti di Giannettino con il cardinale Antonio si veda Marinelli, pp. 6 e segg. [3] AAE, CP, Gênes 4, cc. 463-465, 10 ottobre 1645. [4] Ricci, pp. 22-24, 1 novembre 1645: trascrivo però dalla lettera originale, conservata in ASC, ms 049, doc. n. 13. Circa la richiesta di Giannettino di poter accompagnare il cardinale Antonio si vedano le lettere di Giannettino del 17 e 30 ottobre e del 13 novembre 1645 in AAE, CP, Gênes 4, cc. 468-470, 477-479 e 489-493. Alla fine il permesso venne accordato (Ricci, pp. 24-25, 22 novembre 1645), ma, secondo una tecnica dilatoria abituale in Mazzarino, con tale ritardo che, data anche la cattiva stagione, a Giannettino fu impossibile raggiungere il cardinale Antonio (AAE, CP, Gênes 4, cc. 512-516 e cc. 517-519, 4 e 12 dicembre 1645). [5] « Mi scrive di Roma il candidissimo monsignor Scotti, buono e fedele servitore di Vostra Eminenza, che niuno haveva cooperato più all’ultima gratia della liberatione de signori cardinali Barberini di me, con una lettera nella quale gli scrivevo che le gratie smezzate le quali il Papa andava facendo alla Francia erano quello che la trattenevano di non darle con violenza (come ha per natura) tutte le sodisfattioni desiderate, et che se non fossero le destrissime maniere, et l’efficace volontà di Vostra Eminenza di volerle dare ogni gusto, che seguirebbe di molto peggio, perchè essendo egli ad una privata udienza del Papa, Sua Santità gli richiedette se haveva ricevuto mie lettere, et che cosa gli scrivevo, dove che il buon prelato hebbe per bene di leggerle la stessa lettera che haveva appresso di sè con il contenuto di sopra, et che doppo d’haverla sentita, il Papa le disse: ‘Questo gentilhuomo non sapeva già che dovesse pervenirci quello che le scrive familiarmente, in confidenza, né puole havere che un ottimo fine, et ci è caro questo suo libero sentimento.’ La detta passata seguì la domenica, et il lunedì poi Sua Santità disse all’abbate di San Nicolò che in gratia delle Loro Maestà, si contentava che li signori cardinali fossero liberi d’andare dovunque più le piacesse » (AAE, CP, Gênes 6, cc. 241-244, 15 aprile 1647). [6] AAE, CP, Gênes 6, cc. 414-415, 11 ottobre 1647. [7] Come si vedrà, il cardinale Antonio, il cardinale Grimaldi, l’abate Costa e forse altri del giro di Antonio sembrano essersi mossi all’unisono e in più occasioni a favore di Giannettino. Sull’abate Gio Antonio Costa vedi Costantini 1998, passim. [8] Vedi ad esempio quel che riferiva Giannettino a Mazzarino il 15 ottobre 1652: « Nel soggiorno d’un mese che il signor cardinale Antonio Barberini si è compiacciuto di fare in una mia piccola casa di campagna, ha contratta meco una sì intima confidenza che ha confessato più volte non haveva mai havuta somigliante con alcun altro. L’ho rittrovato per verità constantissimo in voler essere servitore, amico e parente di Vostra Eminenza, come anche morire buono e fedele servitore delle Loro Maestà, che perciò gli è stato facile l’unanimarsi fra di noi. Egli è però sì mal sodisfatto del signor cardinale Francesco, sì contrario alli suoi sentimenti, e sì averso alla sua condotta, che non faranno mai buona lega, massime per la sua instabiltà, e non ben salda inclinatione alla Francia » (AAE, CP, Gênes 9, cc. 29-32). I passaggi di Antonio per Genova sono puntualmente registrati nella corrispondenza di Giannettino. |
Barbara Marinelli Un corrispondente genovese di Mazzarino * Indice Abbreviazioni Criteri di edizione Indice dei nomi Opere citate Genealogia Giannettino Giustiniani 1a 1b 1c 1d 1e 1f 1g 1h 1i 1j 1k 1l 1m APPENDICI 2. Il Ristretto 3 Le lettere 3a. Introduzione 3b. 1647-1654 3c. 1655-1656 3d. 1657-1660 * * quaderni.net |