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…salvezza(continua)
Quando sono uscita dal cinema la sera in cui davano Dogma, ho scrutato invano tra la folla l'apparizione di qualche fervente religioso inginocchiato sulle noccioline americane intento a salvare l'anima degli incoscienti spettatori dall'eterna dannazione. Così almeno era accaduto davanti la sera della prima di questo film che di per sè non sarebbe nulla di speciale, se non fosse per il fatto di ridicolizzare il corposo armamentario teologico del cattolicesimo, attraverso angeli dispettosi, predicatori a metà tra Bill Gates e John Travolta, profeti lussuriosi, e un pronipote di Cristo nero dotato di un terribile accento slang. La più azzeccata è tuttavia la parte che vuole parodiare gli sforzi delle molteplici Chiese americane (e in questo caso direi che il primo posto lo ottengono le chiese protestanti) per stare al passo coi tempi. Di qui l'altisonante campagna pubblicitaria e il new look creati da un sacerdote, con tanto di Cristo occhiolineggiante e con dito della mano alzato (intendo il pollice, che avete pensato...).
Pare tuttavia che almeno per questa volta il film sia rimasto al di sotto della realtà. Mi è giunta or ora notizia che diversi ordini di suore stanno utilizzando indagini di mercato e varie tecniche pubblicitarie (tra cui la creazione di siti Internet e di poster) per reclutare nuove sorelle e sconfiggere così la drammatica caduta tendenziale del tasso di vocazioni. Sono organizzate cene, incontri, spettacoli con tanto di balli. È la scoperta di un campo nuovo, vergine, quello delle pubbliche relazioni. Tra i poster, ce n'è uno che vorrei segnalare: l'immagine michelangiolesca del dito di Dio proteso verso Adamo, il quale invece ha in mano un cellulare. Più sotto la scritta recita: "Hai una chiamata?". Forse però le suore devono ancora migliorare in women studies e politicamente corretto perché la scelta di Adamo ai fini di reclutare donne non mi sembra poi così convincente. Wonder-woman sarebbe senz'altro un testimonial più efficace. Invece, un altro ordine di suore ha messo insieme un comitato di pubblicitari ed esperti in marketing, senza dubbio più versati dei precedenti, che sono usciti fuori con il grido di battaglia: "Non devi essere perfetta per essere una suora. Dio sa bene che non lo siamo".
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Carola Frediani
Lettere pittsburghesi
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Indice
Prefazione
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