Agostino Schiaffino, Memorie di Genova

1624





1 - (99 v.) Li 9 genaro il Duca Alburcheche, Ambasciatore residente del Re Cattolico appresso la Sede Apostolica, in Genova con sua moglie e figli. Si ritornava nella Spagna alloggiato dal Prencipe Doria, parte li 8 febraro.

2 - Li 2 febraro il Signor Gio Giacobo Lomellino q. Tomaso, che haveva nemistà scoperta col Signor Lepido Invrea, sendo in Peggi nel palaggio del Signor Pier Francesco Grimaldo, suo cugnato, con guardia fa priggioni nella piazza della chiesa di San Martino 4 villani comparsi per spiarlo. Costoro havevano ordine d’ucciderlo con arme da fuogo, che non si arischiarono per la prima volta di portar seco, confessano che erano aspettati a Prà da 4 altri. Detto signore, col braccio della Giustitia di Sestri e di Voltri, fa tre di quelli priggioni et il quarto resta morto volendo far diffesa. Si trovano le armi che i primi havevano nascoste, che furono due pistolle curte di bronzo, carriche con molte balle. Sono li priggioni per ordine del Senato condotti a Genova, onde, data fine a processi, li 4 primi furono banditi dall’ecclesiastico suffragando loro l’immunità del luogo ove furono presi. Li 3 si tennero a tormenti. Questo trattato fu ordito dal nemico e sarebbe facilmente riuscito se questo Signore non fusse stato avertito, come fu di prima d’alcuni giorni che ciò seguisse.

3 [1] - (100 r.) Li 22 febraro in Genova un certo bandito, assassino famoso, si ottenne per mezzo di scuti mille da ministri del Duca di Savoia e impiccato sul mole.

4 - L’ultimo di questo in Genova, venendo di Roma Agostino Cardinale Spagnuolo,[2] alloggiato dal fratello parte per Spagna il 14 di marzo.

5 - Li 10 di marzo li Padri di San Nicola di Tolentino di Carbonara fanno solenne traslatione d’alcuni corpi di Santi Martiri.

6 - Li 19 aprile partono di Genova con galee Gio Agostino de Marino, Gio Francesco Lomellino, Ottaviano Viano, Dottor di Leggi e Gio Battista Lazagna, Dottore, Ambasciatori di obbedienza al Pontefice Urbano VIII.

7 - Li 24 detto il Marchese Pier Maria Gonzaga, Commissario Cesareo in Genova per dare il possesso alla Republica del castello e luogo di Zuccarello, cioè di tre quarti parti compre da essa Republica dall’Imperatore per tallari 170.000, confiscato al suo Marchese per sentenza data li 16 di maggio di quest’anno. Lex Reip. Si querella il Duca di Savoia colla Republica, per lettera, di tale compra.

8 - Nel principio di luglio in Genova il figlio del Langravio di Dormolat che passava incognito a veder l’Italia.

9 - Nell’istesso mese vien nuova in Genova che nell’isola del Giappone fussero stati martirizati per la fede di Christo 118 christiani nel 1622, fra quali il Padre Carlo Spinola, Giesuita, imputati da Olandesi che volessero far cadere quell’isola nelle mani di Spagnuoli lor nemici.

10 - Nel mese di agosto Polcevera esce dal suo letto per la gran pioggia seguita. Fa gran danni.

11 - In tale tempo ferì la saeta ne Monasteri di Santa Cattarina e Santa Maria de Servi.

12 - In detto mese in Genova i Padri Teatini di San Siro aprono una chiesa nella Piazza di San Giorgio dedicandola a San Carlo, vi celebrano e amministrano Sacramenti. Fu nella parte terrena di una casa da loro compra. Il Senato prende il possesso d’essa casa per essere ciò seguito senza suo consenso, chiude la chiesa e pone il prezzo in San Giorgio.

13 - Li 3 d’agosto muore nella Sicilia il Prencipe Filiberto di Savoia, Viceré di quel Regno e Generale del Mare del Re Cattolico.

14 - Nel mese di settembre in Genova il Signor Lepido Invrea publica un cartello (100 v.) di disfida contro il Signor Gio Giacobo Lomellino al quale quel Signore rispose. Esso Signor Gio Giacobo per ordine del Senato è fatto priggione in San Pier d’Arena nella chiesa di San Gio Battista. Lepido Invrea passa a Crema ad aspettarlo.

15 - In questa estate li Signori Agostino Lomellino e Pier Francesco Grimaldo hanno contrasti insieme per ripari delle loro ville da danni dell’acqua di Varenna.

16 - Dilligenze grandissime ne luoghi delle Riviere per sospetto di peste che molestava nella Sicilia Palermo e Trappena.

17 - Si fabrica il campanile della chiesa di Santa Maria Assunta di Sestri da quella communità. In Voltri si dà principio alla fabrica d’un nuovo monastero per li Padri Capuccini.

18 - In Genova si scuoprono tre compagnie de monetarii, una de quali hebbe per capo Agostino Calvo, nobile genovese. Molti ne sono castigati con l’ultimo suplicio. Il Calvo, dopo una lunga priggione, fu relegato, né trovando sicurtà per l’osservanza della relegatione si fugge di carcere.

19 - Si teme de movimenti del Duca di Savoia, mal soddisfatto dalla compra fatta dalla Republica delle parti di Zuccarello, perciò la Republica invia gran genti d’armi a confini.

20 - Li 19 d’ottobre, ad hore due di notte, Don Carlo Arciduca d’Austria, fratello dell’Imperadore Ferdinando, venendo di Lamagna in Peggi, senza toccare a Genova, alloggiato dal Prencipe Doria, dimora a Peggi sino li 22. Vede la città incognito et il palaggio del Doria di Fassolo apparato superbamente. Parte per Spagna e muore in Madrid li 27 decembre.

21 - In questo anno i giorni alcionali, detti volgarmente l’estate di San Martino, furono bellissimi oltre quanti altri siano stati a memoria d’huomini vecchi. Durarono oltre un mese.

22 - La sera de 3 e 4 di novembre il Prencipe Doria, nel suo maggior palaggio in Peggi, per la festa di San Carlo, fece belle luminarie e salva di mascoli e moschetti.

23 - Li 22 detto in Genova i Padri Teatini, nella lor chiesa di San Siro, celebrano con solenne pompa sacra la beatificatione del Beato Andrea d’Avelino, fatta li 28 di settembre dal Pontefice Urbano VIII, sendo stato loro religioso et in quel (101 r.) giorno riposatosi nel Signore.

24 - In questo mese la Republica dà fuori scudi d’argento, mezzi e quarti, stampati di nuovo, ne quali si vidde alterata l’inscritione poiché, invece del “Conradus II Rex Romanorum”, si leggeva, dalla parte della croce, “in hoc salus mundi”.

25 - Circa la fine di esso mese in Genova, di passaggio per Roma incognito, con poca gente, Vlasdislao, primogenito del Re di Polonia e Svetia. Alloggiato all’hostaria del Falcone, parte presto per terra.

26 - La Republica in tutta l’estate raccoglie genti. Le manda nella Riviera di Ponente e in particolare in Savona, con gran provvigione d’armi, temendo de moti del Duca di Savoia, che si era collegato con Francesi. Pensò ancora di armare due galee di più delle 8 ordinarie et intorno alla mettà del seguente mese le diede in mare. E per ritrovar danari per compire alli bisogni publichi instituì 4.000 luoghi di San Giorgio, dando loro il reddito su la Gabella del Sale, che haverebbero di prezzo 14 la mina. Questi luoghi distribuì per angaria alla Nobiltà, ragionandoli £. 260 l’uno. Fece tassa a’ cittadini su stabili di un per cento, né fu generale, ma da certa somma di facoltà in su. Il Prencipe Doria le dà due compagnie di moschetieri, in numero 400, pagati sino a guerra fornita. Questa gente cavò da suoi stati. Erano tutti vestiti ad una foggia, sotto condotta di Agostino Spinola q. Gio Battista detto de Savii. Il Signor Pier Maria Gentile li diede cento soldati, pagati sino a guerra fornita, comandati da un suo tenente detto Ferdinando Saporito di Levanto.

27 - La vigilia del Natale del Signore si scuopre il cuoro nuovo della Catredale di Genova, fatto dal Senato incrostrare di bianchi marmi e da pietre colorite, dilligentemente lavorate, coperte ad oro e poi dipinte vagamente per maggior gloria di Dio.

28 - In questo anno, essendo il molo in gran parte conquassato, per ordine publico fu racconcio con dilligenza di Giacomo de Franchi, figlio del Doge Federico.

29 - Li 12 agosto il Vicario dell’Arcivescovo Marino concede licenza a preti regolari, detti delle Scuole Pie, il fabricarsi monastero in Genova per loro habbitatione. Atti Gio Battista Badaracco.




1625 * inizio pagina


[1] Manca in B.

[2] In B (correttamente): “Spinola”.


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Memorie di Genova
(1624-1647)

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