Agostino Schiaffino, Memorie di Genova

1626





1 - (110 r.) Li 4, 5 e 6 di genaro il Prencipe e Duca Doria e l’Ambasciatore cattolico fanno in Genova allegrezze publiche per la nascita dell’Infanta di Spagna primogenita del Re Filippo IV. In appresso lo fa la Republica.

2 - Li 4, nella chiesa di San Giuliano d’Albaro, di notte fu preso per forza Geronimo Saoli traffligato da debiti. Un suo huomo restò morto nel far diffesa, 2 feriti. Un suo figlio si fugge. Fu condotto in luogo di montagna ove si morì miseramente. Questa rapina fu ascritta a Nicolò et Tomaso Invrea suoi creditori.

3 - In Genova si fortificano in questo mese le mura della città verso l’Acquasola con terrapieni e si alzano alcuni palmi. Si fortifica Savona. Vi si fabricano alcuni baluardi, intendendosi che il nemico ne primi tempi debba scender contro d’essa.

4 - Cipriano Pallavicino, Abbate di Sant’Antonio di Genova, fa publicare un ordine apostolico sotto pena di scomunica che alcuno religioso nel distretto genovese non riceva elemosina alcuna sotto prettesto di devotione di Sant’Antonio e che l’elemosine e legati fatti per tale devotione debbano essere dell’abbazia et ospitale di Genova.

5 - Passa la posta dell’ascrittione di 7 cittadini e 3 rivieraschi prescritta dalle leggi. De cittadini si ascrivono: Vincenzo Maria Ricardo, figlio di Ricardo Benedetto Ricardi, medico, Gio Battista Baldi, figlio di Gio Francesco, Lazzaro Bacchiocco, Francesco Maria Murta, figlio di Filippo, Gio Battista Viviano, Antoniotto Adorno e Gio Battista Panexi, Cancelliere della Republica. De rivieraschi: Nicolò Gavotto q. Lorenzo, di Savona, (110 v.) Francesco Maria Pavese di Savona, Torello D’Aste d’Albenga.

6 - In questi tempi ne luoghi di Peggi, Multedo e Varenna seguono alcune morti subbitanee.

7 - Il Pontefice, li 19 genaro, crea Cardinale Gio Domenico Spinola, Auditore della Camera Apostolica Generale e Lodovico Zacchia, Vescovo di Montefiascone, di Vezzano. In Genova se ne fanno allegrezze publiche li 25 genaro.

8 - La Republica haveva fatta lega col Re Cattolico con obligo di mantenere 14.000 fanti in campagna contro il Re di Francia e Duca di Savoia per diffesa dello Stato d’essa Republica a spese communi per mettà. Di che restò sdegnato il Duca di Feria per essere seguito senza sua saputa.

9 - Il colonello Baldirone per ordine publico viene a Sestri col Conte di Lodrone suo Tenente.

10 - Li 13 febraro il Cardinale Francesco Barberino, che passava con galee Legato di latere al Re Cattolico, prende il suo camino nell’alto del mare. È salutato dalla città. Per qualche giorni dimorò nel golfo della Spezia. Naviga a Savona d’onde parte li 15.

11 - In questo mese il Publico fa dare a terra molte fabriche che erano fuori di Savona, per la strada che guida alla divotione di Nostra Signora perché il nemico venendo non se ne valesse, con danno di oltre scuti 200.000.

12 - Li 16 di marzo il Publico delibera di fortificare Savona con spesa ecessiva. Prende a suoi stipendii con titolo di Maestro di Campo di un terzo di fanteria Roberto Datolo, mandatolo di Napoli da quel Viceré Duca d’Alva, come soldato di valore et esperimentato.

13 - In questo mese la Republica possedeva Oneglia con la sua valle, il Marro con la sua valle, Pigna et Ormea, stati presi nella guerra al Duca nemico.

14 - Circa la fine di febraro Agostino Calvo, capo di una compagnia di monetarii in Genova, si fugge dalle carceri.

15 - Il Pontefice, sotto li 7 di febraro, a richiesta della Republica concede che nel Dominio di essa ogni persona sii assoluta da scomuniche et altre censure eclesiastiche et ordina che si benedichino le terre perché maggiormente fruttino. Si publica (111 r.) in Genova, per ordine di Christoforo Mercadanti Vicario, li 12 marzo.

16 - Li 28 di marzo Baldirone, colonello de Trentini, parte di Sestri licentiato dal Publico.

17 - Sono morte nell’ospitale di Pammatone nello spatio d’un anno sino a questo mese 16.432 persone. In questo mese per l’abbondanza delli infermi si fa ospitale al Lazaretto. Tanta gente morirono di peste per lo più, se bene si tenne secreta tale infirmità da medici sotto simulatione d’altro morbo grave per ordine publico per raggione di buon governo.

18 - Nelli ultimi giorni di marzo venendo di Spagna le galee dello stuolo di Don Carlo Doria con danari per lo tristo tempo corrono nella Corsica. Con esse venne a Genova il Marchese di Taura, [1] Viceré di Sicilia, che passava al suo governo. Alloggiato col Prencipe Doria, parte li 6 d’aprile.

19 - Li 12 aprile, domenica della Resurretione del Signore, muore in Genova il Signor Agostino Lomellino, ... principale Protettore del monastero. Li 14 è condotto alla sepoltura con suoi maggiori. Fu huomo di vita incorrotta, grande elemosiniere et amico di Dio.

20 - Li 13, Chiara, moglie di Benedetto Merello, in Multedo partorì due cagnetti morti che non portò nel ventre eccetto tanto di tempo quanto sogliono le cagne portar i loro parti.

21 - Li 20 giugno in Genova il Prencipe di Satriano, genovese di famiglia, per nome Ettore Ravaschiero, colonello d’un terzo de Napolitani condotti da lui per la più parte a’ suoi stipendii. Il Publico lo logia nel palaggio di Filippo Spinola nella Strada Nuova, tenuto dal Signor Giacobo Raggio. Alloggia poi con sue genti a Sestri di Ponente.

22 - Li 27 il Duca d’Alcalà ritorna di Roma in Genova per la via di Milano. Alloggiato in Peggi et a Genova dal Prencipe Doria. Parte per Spagna li 19 maggio.

23 - In questo mese il Prencipe Doria ottenne dal Re Cattolico un stuolo di 8 galee da fabricarsi per far residenza in Sardigna.

24 - Li 16 maggio con una galea dello stuolo di Genova viene di Spagna il Conte d’Ognate, Ambasciatore cattolico Residente in Roma. Alloggiato dal Prencipe Doria.

25 - Li 23 il Duca di Feria, Governator di Milano deposto, scende in Voltri. Alloggia (111 v.) nella torre di Gio Battista Spinola q. Pietro. Li 27 parte per Spagna colla Capitana della Republica guidata da Galeazo Giustiniano et altre dello stuolo di Genova del Re Cattolico.

26 - Nella mettà di questo mese, nella spiaggia del mare in Multedo, per negotio Gregorio Bianchetto disfà una nave vecchia compra da Bartolomeo Canale, nobile genovese e vende i materiali d’essa. Il prezzo d’essa £. 3.300.

27 - In questo mese di maggio in Genova si lastrica di nuovo la Piazza di Banchi.

28 - I Padri Carmelitani Scalzi celebrano il loro capitolo generale in Lovano. Vi fu il Padre Domenico di Giesù Maria, spagnuolo, grand’amico di Dio che fu in Genova prima e poi venendo di Roma.[2]

29 - Li 4 di giugno venne in Genova con passaggio di galea di Napoli il Duca di Bovina, Mastro di Campo d’un terzo di fantaria. Allogia nel palaggio del Signor Marc’Antonio Doria.

30 - Li 8 in Genova Domenico Cardinale Rivarola venendo di Roma per farvi l’estate, alloggiato da Steffano suo fratello. Li 25 esso Cardinale nella capella privata del palaggio del Prencipe Doria celebra il matrimonio tra Gio Andrea, figlio primogenito di Don Carlo Duca di Tursi e Donna Costanza, sorella del Prencipe sudetto. Si fa la festa di queste nozze [nel] palaggio di Don Carlo il primo di luglio, favorita di gran concorso delle più nobili dame di Genova.

31 - Li 28 il Duca di Pastrana, Ambasciatore cattolico deposto appresso il Pontefice, in Genova alloggiato dal Prencipe Doria. Parte per Spagna li 5 luglio con galee e per tristo tempo ritorna nel porto.

32 - Nella fine di questo mese l’Imperadore dà ordine che un suo commissario prenda il possesso della Rocca, feudo di Steffano Spinola, cugnato di Claudio de Marini, priggione del Duca di Savoia. E non ne seguì l’effetto.[3]

33 - Li 2 luglio, Visitatione di Maria Vergine, le monache dette le Turchine di Castelletto di Genova pongono la prima pietra d’un loro nuovo monastero vicino al primo.

34 - Li 11 il Senato elegge suo Generale di mare, di terra, Don Carlo Doria. Gli dà molte galee colle quali e con altre sue naviga verso Livorno e verso la Corsica (112 r.) cercando 7 galeoni armati in Marsiglia dal Duca di Ghisa con mala intentione, dubitandosi che dovessero dar botta nella Corsica.

35 - Li 20 il Publico elegge Generale ordinario delle galee Lucca Spinola.

36 - Li 27 Steffano Spinola, cugnato di Claudio de Marini, liberato dal Duca nemico in Genova passeggia publicamente. Si teneva da tutti traditore della Patria.

37 - Li 28 Don Carlo Doria ritorna colle galee nel porto havendo ritrovati e seguiti per qualche tempo i galeoni francesi che si ritornavano nella Provenza.

38 - Li 6 agosto il Duca di Pastrana parte per Spagna in proseguimento del suo viaggio.

39 - Detto dì il Senato, per suo decreto, per benemerito fa essenti Polceveraschi per 10 anni da gravezze publiche per lo valor loro mostrato nella guerra.

40 - In questo dì instituisce una messa perpetua all’altare di San Giovanni Battista nella Catredale a richiesta del Conte d’Olivares, privato del Re Cattolico.

41 [4] - Li 16 d’agosto i frati del monastero di San Rocco di Genova fanno solenne translatione nella loro chiesa del corpo d’un San Vincenzo Martire donatoli da Viali.

42 - Li 20 detto, festa di San Bernardo, in Genova si fa solenne processione ove convengono il Doge e Colleggi. Visita la chiesa di Santa Catterina ove era un braccio preteso del Santo, portatovi per ordine publico dal monastero di San Geronimo della Salvaia.

43 - Nella fine di questo mese il Gran Consiglio rimette a’ Coleggi la gratia di restituire alla Patria Claudio de Marini per instanza fatta alla Republica della sua remissione dal Re Cattolico a richiesta di Re di Francia per agevolar la pace e da Colegi è rimessa al Re Cattolico che si rimetta.

44 - Il primo settembre muore in Genova la Signora Madalena Lomellina, che fu moglie del Signor Bartolomeo, e fu sepelita li 3 detto in questa chiesa col marito.

45 - Gio Antonio Saoli eletto in Genova Generale in sua vita, titolo che porta seco conseguenza principale, non mai conferto ad altri in questo modo.

46 - Li 3 li Signori Paolo Serra, Paolo Andrea Doria, Gio Andrea de Franchi, Nicolò Durazzo, Gio Giacobo Lomellino e Gio Battista Garbarino, Dottor di leggi, Ambasciatori ad incontrare nella Riviera il Cardinale Francesco Barberino Legato nel suo ritorno di Spagna.

47 - (112 v.) Li 5 esso Cardinale Legato in Genova col Cardinale Sacchetti, che anche egli di Spagna passava a Roma, sbarcano a San Pier d’Arena, alloggiati da Gio Maria Spinola. La sera del dì seguente il Legato entra nella città col Cardinale Sacchetti. Il primo alloggiato nel palaggio di Filippo Spinola e spesato, il secondo in quello di Henrico Salvago. Il Legato visita il Domo, vi celebra messa. Sono questi Cardinali visitati dal Doge, Colegi. Rendono le visite. Partono li 8.

48 - In questa estate in San Pier d’Arena s’introducono le carozze. Prima ve ne erano 2, crebbero a 14.

49 - In Varenna di Multedo alcuni scalpelini di Carrara cavano colonne di pietra mischia, che tirava al verde, per mandarle a Napoli. E si ruppero nel volerle condur via. Restò quell’opera inutile e li maestri sudetti condannati alla spesa.

50 - Nel principio di ottobre Gio Antonio Saoli rinoncia il carrico di Generale dell’artaglieria penetrando che il Magistrato dei Supremi pretendesse che il Senato non havesse potuto conferire essa carrica.

51 - In Genova si publica una scommunica apostolica contro il priore e frati del monastero del Monte Calvario di Bragara perché non havevano obbedito a commandamenti apostolici. Li 18 detto sono levati di monastero da ministri della Giustitia secolare. Molti di essi si fanno preti con auttorità del Pontefice, altri passano tra padri dell’ordine. Il monastero per ordine di Roma fu venduto alla Principessa Doria per £. 60.000, che si disse essere stato convertito nella fabrica de Padri Capuccini di Roma. L’altri monasteri di questa riforma del distretto di Genova si diedero all’ordine che ne prese il possesso.

52 - Li 23 ottobre il Gran Consiglio ascrive nella nobiltà genovese il Marchese Santa Croce et il figlio.

53 - Li 25 in Genova il Cardinale Tresico [5] incognito passava nella Spagna. Veniva di Roma. Alloggiato dal Prencipe Doria, parte li 22 novembre.

54 - Li 30 ottobre il Signor Francesco Serra si scuopre fallito di scuti 300.000 e ristretto dal Signor Gio Steffano Doria e suoi parenti in casa di Genesio Sanguineto. Molti corrono da lui e mentre tentano di intrare nella casa sudetta, guardata da genti del Doria, sopragionta la notte Gio Francesco Serra, Marchese di (113 r.) Strevi, volendo entrare con male parole è ferito nella gola con archibugiata. Il Senato fa guardar la casa essa notte. La mattina fu il Serra condotto priggione. Il Doria sequestrato in casa. Il Marchese perdona all’offensore e si sana.

55 - Nella fine di questo mese il Cardinale Domenico Rivarola parte per Milano. Ritorna a Genova li 8 novembre.[6]

56 - Principio di novembre il Duca Doria celebra il matrimonio di sua figlia primogenita col figlio primogenito del Marchese Santa Croce senza pompa.

57 - Li 5 detto il Gran Consiglio dà facoltà al Consiglio Minore di tramutare la sentenza di morte in relegatione al Giustiniano che rese la rocca di Gavi al nemico.

58 - Intorno a li 20 fu intimato a’ frati riformati di Sant’Agostino, habbitanti in Santa Maria di Castiglione di Sestri, un ordine apostolico, dato li 29 di ottobre, che conteneva che lasciassero quella chiesa fra 6 giorni, appresso la quale havevano compro sito per fabricare un monastero sotto gravi pene. Non obbediscono et il Rettore della chiesa di Santa Maria Assunta niega di celebrare nella chiesa di Santa Catterina a lui soggetta.

59 - Li 7 di decembre, con solenne processione nella quale convenne il clero, le compagnie tutte e le arti della città. Il Doge e Coleggi si conducono alla Lanterna ove era stato apparecchiato un altare con palchi. Quivi il Vescovo di Savona cantò messa solenne. Doppo di che esso Doge con sacra cerimonia pose la prima pietra alle nuove mura, che per la parte de monti si designava di fabricare alla città. Si portò in questa processione la parte di un de bracci di San Giovanni Battista. Vi si trovò il Padre Domenico di Giesù Maria, Carmelitano Scalzo et il Marchese Santa Croce et il Padre in questa occasione fece un discorso al Doge e Colegi acconcio alla qualità del caso. Né andò molto che consegnò al Publico £. 80.000, racolte da lui per detta opera da cittadini, partendo poi per Roma. Per questa opera il Publico pose una pensione di 5 per 100 alli officii communi della città et in particolare a quelli delle gabelle.

60 - Li 11 il Cardinale Rivarola parte per Roma con due galee della Republica.[7]

61 - Nelle gratie di Natale il Giustiniano di Gavi è liberato dalla pena della vita e rilegato per 10 anni in Sicilia.

62 - (113 v.) In questo anno in Genova si dà principio alla nuova chiesa di San Lucca su fondamenti della vecchia che perciò si diede a terra.

63 - Lucca di Luchi, genovese, fattore di Geronimo Saoli, in Tunesi comprò a credito da Haffdai, Viceré di quella città, tanti cotoni per lo valore di scuti 25.000 e con buona occasione si fugge portandolisi a Genova. Nel viaggio dà ne Turchi che prendono il naviglio ed egli colli marinari si fugge. Riccatta la mercantia per scuti 4.000. Per la sua fuga in Tunesi i Turchi sdegnati minano una chiesa de christiani e placatisi per l’auttorità di Amurat, rinegato christiano di Levanto, huomo richissimo, il Viceré scrive al Senato che si facci giustitia contro il Luchi, affermando che se nel suo Regno un genovese il richiedesse di giustitia non mancherebbe. Fu in Genova suo agente per questa causa. Il Senato gli concede giudice Constantino Doria e dà ogni facilità all’agente. La causa si trattava nel mese di novembre. Amurat sudetto, bene affetto verso la Patria, fa intendere al Senato che non facci torto al Viceré, perché, sdegnato, non facesse danni alle Riviere. Li Signori Lomellini, padroni di Tabarca, instano a favore del Viceré per tema della lor isola. I cottoni per ordine del Senato si pongono in serbo per consignarli a cui per raggione pervenissero, prettendendo altri dal Luchi. L’agente del Viceré si accorda ricevendo scuti 2.000 o poco più.

64 - In questo anno la Republica fa tassa a sudetti [8] d’un per cento su il loro havere da £. 12.000 in su.




1625 * 1627 * inizio pagina


[1] Antonio Pimentel, marchese di Tavora.

[2] In B segue: “Li Padri di San Nicolò di Tolentino, Agostiniani Riformati, nel loro Monastero di Carbonara havevano di loro famiglia un frate converso del loro ordine, persona devota assai, che faceva vita santa e spesso si vedeva in estasi, chiamato fra Leone, di natione calabrese”.

[3] In B segue: “Era stata fatta sentenza di morte in Genova a Fabritio Giustiniano che havendo reso il castello di Gavi al Campo nemico e havendo ottenuto proroga per un mese fu la sua causa rimessa al Minor Consiglio per la gratia e poi relegato per anni ...”.

[4] Manca in B.

[5] Gabriele Tresso.

[6] In B segue: “In questo mese [ottobre] muore Ferdinando Duca di Mantova. Gli succede Vincenzo suo fratello”.

[7] In B segue: “Li 17 [dicembre] giunge in Genova le galere dello stuolo di Don Carlo Doria che ritornavano di Spagna con 600.000 scuti contanti tra oro e argento. Con questa occasione s’intende essere giunta a salvamento nella Spagna la flotta dell’Indie con ventidue millioni e mezzo e che l’armata olandese che li tendeva insidie havesse per fortuna di mare naufragata.
Intorno li 15 [dicembre] si intende che non essendosi le due Corone accordate nell’interessi della Valtellina resti sconcertata la pace e che a danni del Cattolico si fossero colegati insieme li Re di Francia, d’Inghilterra e la Republica Venetiana”.

[8] Probabilmente: sudditi. Vedi nota 1625, 157.


Agostino Schiaffino

Memorie di Genova
(1624-1647)

*
Indice
Abbreviazioni
Criteri di edizione
Indice dei nomi


Carlo Cabella
Introduzione
1a 1b 1c 1d
2a 2b 2c 2d 2e


Agostino Schiaffino
Memorie di Genova
1624 1625 1626
1627 1628 1629
1630 1631 1632
1633 1634 1635
1636 1637 1638
1639 1640 1641
1642 1643 1644
1645 1646 1647


*

HOME

*

quaderni.net

 
amministratore
Claudio Costantini
*
tecnico di gestione
Roberto Boca
*
consulenti
Oscar Itzcovich
Caterina Pozzo

*
quaderni.net@quaderni.net