Agostino Schiaffino, Memorie di Genova

1637





(154 r.) Doge 58 Agostino Pallavicino creato li 13 di luglio.

1 - Li 4 di genaro in Voltri per inimicizia privata fu ucciso (si disse da Carlo Centurione) Alessandro Giustiniano, confinato a tempo altrove per la resa che fece del castello de Gavi a Francesi e Savoiardi.

2 - Li 5 e 6 entrano nel porto di Genova 22 navi che venivano d’Amsterdano d’Olanda carriche di grano, flegne e salumi e per detto tempo il grano in Genova si vendeva £. 35 in 40.

3 - In questa settimana l’Ambasciatore cattolico, il Prencipe et il Duca Doria et il Marchese Spinola in Genova fanno publiche allegrezze della nuova creatione del Re de Romani, seguita in Lamagna li 22 del mese antecedente di decembre, nella persona d’Hernesto, figlio dell’Imperadore Ferdinando vivente, Re de Boemia et Ungheria.

4 - Li 3 il Consiglio Maggiore, in numero 335, con voti 327, passa che si doni la Republica et il suo Stato tutto a Maria Vergine Madre di Dio e se ne faccino quelle dimostrationi che determineranno i due Coleggi.

5 - La notte de 28 dalla Giustitia di Sestri fu preso nella villa, o sia in una casetta del Signor Bartolomeo Lomellino, Gio Battista Rombo, bandito di forca di Varenna, onde, perché nel processo fu notato rivano, acconcia la parte et il bargello si libera per sentenza della Rota.

6 - Li 26 genaro in Genova li Signori Gio Battista Grimaldo e Gio Battista Raggio vengono in rissa tra sé. Partono dalla città e l’uno e l’altro hanno adherenti. Si accordano dal Senato.

7 - Li 10 di marzo con passaggio di filuche, venendo di Francia ove era Nontio Appostolico, gionge in Genova il Cardinale Alessandro Bichio, senese, Vescovo di Carpentas, (154 v.) passava a Roma. A Peggi, nel suo palaggio, il Signor Bartolomeo Lomellino gli dà pranzo. Quivi fu visitato dal Cardinale Gio Domenico Spinola che si ritrovava in Sestri con suo fratello. In Genova fu allogiato da Signori Durazzi nel suo palaggio di San Bartolomeo delli Armeni. Parte li 12.

8 - Li 21 di febraro il Pontefice Urbano VIII per suo breve dato in Roma, correndo l’anno XIV del suo pappato, concede indulgenza plenaria a tutti i suditi del Dominio Genovese che pentiti, confesati e communicati, visiteranno per una volta la chiesa elletta dalli ordinarii il dì della Annonciatione di Maria Vergine che si celebra li 25 di marzo, con invocare ivi Nostra Signora in avocata e protetrice d’esso Genovese Dominio, rendendo gratie a Dio per li beneficii ricevuti da Nostra Signora nel tempo della guerra, peste e fame, da quali mali per Divina Providenza co le preghiere et aiuto di Nostra Signora, esso Dominio si è conservato illeso e con pregare per l’estirpatione dell’eresie e salvatione di Santa Chiesa e per la concordia e pace fra Prencipi christiani. E si come essa indulgenza fu impetrata dal Senato, così per suo ordine fu publicata per tutte le chiese del Dominio e fu imposto a religiosi d’esse chiese che cellebrassero quel giorno con solenne pompa sacra aplicando il sacrificio della messa maggiore e delle altre all’intentione del Senato, alli officiali de luoghi che sparassero tutte le artaglierie delle fortezze e mascoli e che le militie scielte sparassero unitamente ad un’ora destinata i loro moschetti.

9 - Il luogo di Levante, prima Podestaria, del mese di marzo fu dalla Republica fatto Capitaniato.

10 - Li 25 di marzo si celebra nella Catredale di Genova la festa della Santissima Annonciata con sollenissima pompa sacra, con assistenza del Doge e Coleggi, per la protetione dello Stato Genovese dato dalla Republica a Maria Vergine Madre di Dio. Vi canta messa sollenne il Cardinale Gio Domenico Spinola, a cui nell’offertorio il Doge presentò il scetro, la Corona Ducale e le chiavi della città, che esso Cardinale pose su l’altare et in questo proposito recitò una elegante e dotta oratione il Padre fra ... [1] Squarciafico, Capucino. Era situata nel cuoro, tra grandissimo numero d’angioli posti tra nuvoli d’argento di rilievo, un’immagine di Maria Vergine col Bambino Christo in braccio che (155 r.) teneva in mano un scettro. Le colonne della chiesa e pareti erano tutte coperte di pretiosi piatti d’oro e di seta e da per tutto si vedevano vasi e conche d’argento sopra le colonne e scanzie del cuoro con fiori di straordinaria vaghezza e l’altare, in particolare, era luminoso per la moltitudine de lumi. Fu visitata essa chiesa, in questo dì, dalla nobiltà tutta e dal popolo concorsovi per la novità e per ricevere l’indulgenza nel tempo della messa. Si spararono gran numero di pezzi d’artaglieria a posti della città e la sera si fecero fuoghi e luminare per li altri luoghi del Dominio si celebrò etiandio, questa sollennità secondo la possibilità d’essi luoghi.

11 - Li 19 marzo all’isola di Sant’Honorato nella Provenza un batello dell’armata francese, che molestava quelle fortezze fatte e tenute da Spagnuoli, con fuoghi artificiali arde il galeone de Signori G<...>, genovesi, passato collà con proviggioni imbarcate a Napoli qualche tempo di prima. Armata sudetta governata dall’Armirante dell’anno avanti che haveva seco il medemo Arcivescovo di Bordeus.

12 - Li 16 genaro la Republica risponde alle lettere dell’Imperadore e del Re de Romani suo figlio, date li 22 di decembre dell’anno avanti, con ralegrarsi con loro di quel felice successo. Lex Reip.

13 - Li 9 di marzo Coleggi per loro decreto ordinano che sopra le insegne della Republica da spiegarsi il dì della Annonciatione di Maria Vergine, così nella torre del Palaggio Publico, Galea Capitana et altre si pongono le corone regie, onde che di prima erano ducali. Lex Reip. Nella falda del baldachino del trono del Doge in Senato, sopra l’arma della Republica, fu posta la corona reggia e sopra d’essa l’immagine di Maria Vergine tra nuvoli, coronata da due angioli.

14 - Nel principio d’aprile una galea della Republica, detta San Giovanni Battista, che portava i Sindicatori nella Corsica, per tristo tempo dà nell’isola di Capraia con suo grave danno.

15 - In Roma Monsignor Ottaviano Raggio, genovese, dal Pontefice è fatto Auditore della Camera Appostolica, creando Cardinale Monsignor Franciotti, luchese, con farlo Vescovo della sua Patria.

16 - La sera de 9, nella Darsina di Genova, la galea capitana del Signor Gregorio Spinola, che carricava bastimenti e polvere per soccorso dell’isola di Sant’Honorato, (155 v.) patisce danno di fuogo e si arde con morte della chiurma.

17 - Li 18 di aprile giunge in Genova con passaggio di galee il Conte di Cervale, Ambasciatore di residenza appresso la Republica del Re Cattolico, Don Giovanni di Vellasco.

18 - Li 22 di febraro i Padri dell’Annonciata del Guastato fanno solenne traslatione nella lor chiesa de corpi de Santi Martiri Antonio e Vincenzo ..., donatili da Galeasso Germano di Sestri Ponente, che li ricevè in Napoli da Gio Battista Germani e furono in Genova approvati in atti Badaracco.

19 - Li 26, notte seguente, Gio Domenico Spinola, Cardinale Titolo Santa Cicilia, parte di Genova con una galea della Republica per la sua chiesa di Massara nella Sicilia.

20 - Li 29 ritornano a Genova alcune galee dello stuolo cattolico da Monaco state di prima mandate per dar soccorso all’isole di Santo Honorato e Santa Margarita nella Provenza, combattute dall’armata de navi francesi, non havendo potuto soccorerle, disperando di esse.

21 - Li 4 di maggio lo stuolo delle galee di Napoli e quello di Genova del Re Cattolico con genti partono dal porto di Genova per osservare li andamenti dell’armata francese che teneva assediate l’isole di Santa Margarita e Santo Honorato nella Provenza possedute da Spagnuoli.

22 - La Republica elegge per suo Ressidente in Roma Francesco Pinello che parte per quella volta il primo di maggio.

23 - Elegge per suo Ambasciatore ressidente appresso il Re Cattolico Agostino Mari.

24 - Ne principii di maggio seguono contese in Genova tra canonici di quella Catredale e preti della Massa per certa inscritione posta da preti nella lor sacristia, di fatto pretendendo i canonici che essa sacristia fusse di loro giurisditione. E benché il Cardinale Arcivescovo si fraponesse con sue lettere, con ordinare che il tutto restasse sospeso sino alla sua venuta in Genova nel termine che si ritrovava, repugnando alcuni de canonici, fu dal Vicario con licenza del Senato dato ordine che fossero carcerati, onde essi si fuggono. Dal Cardinale Arcivescovo fu decretato a favor de canonici.

25 - La Republica elegge Governator della Corsica Gio Battista Lazagna, Dottor di leggi.

26 - Li 12 maggio si rende a Francesi la fortezza dell’isola di Santa Margarita nella Provenza con conditioni ordinarie et in particolare di uscire Spagnuoli con armi, (156 r.) bagagli e due pezzi di canone. Sono condotti a Finaro salvi, con che li 13 ritornano le galee del Re Cattolico passate poco avanti per osservare l’armata francese.

27 - Monaco in timore per l’armata francese sudetta. Quel Prencipe manda in sicuro le cose più pretiose.

28 - Nel principio di Quadragesima, 29 genaro, l’Inquisitore di Genova fa sentenza delli eremiti priggioni d’ordine dell’Inquisitore di Roma. Manda colà il capo d’essi, Gulielmo Musso, che da essa Inquisitione fu giudicato passo e posto nell’ospitale fra passarelli con custodia. Li altri furono, chi in una parte, chi in un’altra, sbanditi. Nel tempo che doveva uscire essa sentenza fu dall’Inquisitore carcerato il Padre Fra Gio Battista Tasso, genovese, sacerdote dell’ordine della Santissima Trinità della Redentione de schiavi, della famiglia del monastero di San Benedetto di Fassolo, che per grand’anni di prima faceva professione di leggere a demoniati, anche esso interessato nella stessa prattica coll’eremiti, per merito di sciocchezza e per interesse d’utile che cavava da compagni a quali raccontava che nel celebrar messa, doppo d’haver consacrato Christo, gli diceva che sarebbe Papa ed essi Cardinali e che riformerebbe la Chiesa e tutti. Fu condannato a carcere perpetua dal Santo Ufficio di Genova et alla fine si portò nel suo monastero.

29 - Li 17 di maggio in Genova si publica grida che esclude i chiaparoli che vendevano i pesci nella Chiappa, con ordine che li pescatori stessi li si vendessero loro, prescrivendo pena d’alcuni anni di galea a chi di nascosto ne vendesse fuor di chiappa publica.

30 - Li 14 detto si rende all’armata francese la fortezza dell’isola di Sant’Honorato della Provenza, che da loro fu accetata con conditioni più inferiori di quella di Santa Margarita.

31 - Li 24 detto il Padre Don Gio Maria Simonetti, Canonico di San Salvatore, Vicario del monastero di Santa Maria Incoronata, che nel 1635, mese di marzo, fu carcerato per indizii gravi d’haver parte nella morte di quel Priore, stato fino a questo giorno priggione in Genova, con passaggio di due galee della Chiesa che si (156 v.) ritrovavano nel porto di questa città, fu condotto a Roma.

32 - Spagnuoli pongono insieme un’armata di galeoni preparata a Napoli, che li 25 di maggio si vide nell’alto di questi mari. Essa armata, di 24 navi e due saete, vi dimora cinque giorni. L’armata delle galee si incontra con 10 navi carriche di grano e merci ricche che portavano d’Olanda a Genova. Le combatté la seconda festa delle Pentecoste e ne prende nove et una ne getta al fondo. La Republica spedisce Lucca Spinola al Condotiere don Marchio Borgia.

33 - Nella fine di maggio la città di Savona colloca in Genova un suo agente perché tratti le sue cose colla Republica et il primo fu Giacobo Bentio, Dottor di leggi, con salario di scuti 100 l’anno d’argento.

34 - Il Senato manda Lucca Spinola a dolersi con Don Marchio Borgia, Condottiere delle galee dell’armata cattolica, che sendo nel porto di Vado fosse uscito con esse contro le navi olandesi sudette carriche di grano et merci di valore e per non haversi esse non volute rendere come nemiche l’havesse combattute e prese ne mari della Republica, la qual preda si estimò oltre 600.000 scuti, ricercando perciò che le rilasciasse in libertà. Ricusò il Borgia di ciò fare, con allegare di haverle prese discoste da terra 10 miglia e che ne scriveva al suo Re et in appresso, pure nelli stessi mari, prese 4 barche francesi per lo che il Magistrato della Sanità per publica grida ordinò che dal suo Dominio non fossero portati rinfreschi ad esse galee che si erano fermate a Mentone, che non si comprasse cosa alcuna della preda per venire le navi sudette da luoghi sospetti di peste. Per la qual caggione si diede bando a coloro che si ritrovarono su esse galere sotto pretesto d’havere praticato colle genti delle navi et havere trattate le cose che portavano.

35 - Monsieur di Sobrano, Agente in Genova del Re di Francia, per ordine dell’Arcivescovo di Remis offere al Senato 14 galee e l’armata delle navi di Francia e fu gradita essa offerta.

36 - Alcune galee dell’armata cattolica fanno aqua a Triora e volendo le sue genti troncare alcuni alberi d’olivo sono da terrieri fatti imbarcare a furia di moschetate e con morte d’alcuni. Li 20 esse galee navigano verso levante e passano a ricoverarsi a Livorno.

37 - Si intende che sia ritardata dal Senato l’andata di Agostino Mari, eletto (157 r.) Ambasciatore Residente appresso il Re Cattolico, sino alla mettà del mese d’ottobre.

38 - Li 22 giugno scelti di Multedo si cominciano a mandare alla guardia de posti per tre dì.

39 - Li 25 di giugno furono eletti Ambasciatori straordinarii al Re Cattolico Lucca Giustiniano et al Re di Francia Gio Battista Saluzzo, per la pratica della presa fatta ne mari genovesi delle navi olandesi sudette dalle galee cattoliche.

40 - Li 2 luglio compaiono 8 galee turchesche inanzi il dì, di corsari d’Algieri sopra il Ceriaro. Dànno in terra in passo coperto dalla vista delle genti guidate da un Christiano rinegato di quel luogo, mentre che que terrieri senza sospetto dormivano, senza trovar resistenza alcuna ... quel luogo et in particolare conducono in cattività 283 persone, huomini e donne di ogni età, fra quali furono sei religiosi dell’ordine di San Francesco di Paola presi in un suo monastero, situato in quel luogo et il Rettore della chiesa parrochiale di quella terra si salva. 22 morti. Preda fu di oltre scuti 50.000.

41 - Li 9, 10, 11 in Genova si celebrano nella chiesa Catredale di Genova l’essequie publiche dell’Imperadore Ferdinando, il primo dì con assistenza de Colegi mancando il Doge.

42 - In questi dì il Magistrato della Sanità bandisce il traffico di Lione di Francia e di ... per la contagione della peste.

43 - Li 11 il Doge Gio Francesco Brignole, essendo compito il tempo della sua dignità si ritorna a sua casa havendo communemente data poca sodisfatione nel trattare la carrica di quella dignità.

44 - Li 15 muore di morte violenta Gio Francesco Brignole sudetto.

45 - Li 16 il Magistrato della Sanità bandisce lo Stato di Firenze sospetto di contagione di peste.

46 - [Li] 17, la Republica elegge Gio Battista Centurione q. illustrissimi Giorgii per passar in Olanda a’ Stati Uniti con titolo di suo Gentilhuomo, per dar loro conto di non esser concorsa nella presa delle navi di quelle parti fatta dalle galee cattoliche, del resentimento che ne ha ricevuto, sì come del danno e con significar loro il desiderio che ha di conservare con essi buona (157 v.) amistà e corrispondenza di negotio. Riccusa.

47 - Passa la restitutione della sua artaglieria a forti delle Riviere, condotta nella città del 1625, perché se ne possino valere contro corsari turchi che cagionavano tema d’esse Riviere.

48 - In questo mese si comincia a vedere la nuova moneta zecchata in Genova, d’argento, secondo il moderno decreto del Senato del dono fatto della Republica a Maria Vergine, poiché lasciata la croce da una parte coll’inscritione Dux et Gub. Reip. Genu., dall’altra, togliendone l’impronto del griffo con l’inscritione Conradus Rom. Rex, vi pose l’immagine di Maria Vergine incoronata di stelle tra nuvoli col puttino Christo in braccio, dalla mano sinistra sostentato, tenendo nella destra lo scetro con l’inscritione d’intorno: Et Rege eos 1637. Così si vidde ne scuti d’argento.

49 - Li 18 l’armata delle galee cattoliche che dimorava a Livorno in numero 20 ritorna per questi porti. Si trattiene in questo giorno a Peggi. Né per ordine publico è permesso che alcuno di essa sbarchi in terra, né che di terra vi sia portata cos’alcuna. Parte la notte per condursi a Monaco.

50 - Li 20 in Genova, nella Piazza di Banchi, nella maggior frequenza della mattina, il Signor Andrea Lomellino, che il primo di questo mese haveva deposta la toga senatoria, con arma di ponta fu ucciso da Gio Battista Baldi, figlio di Gio Francesco, per interesse di zenda. Il Gio Battista si fuggì nella chiesa di Santa Maria delle Vigne. È seguito da molti e nella detta chiesa fu ucciso d’archibugiata et altre armi di mano.

51 - Li 27 si intende che il Re di Francia per sua lettera facci offerta alla Republica delle sue galee e della sua armata di navi e di somma di moneta per offesa, diffesa e diversione contro chi la molestasse e per sue lettere il Duca di Savoia si offerisce di servirla in persona.

52 - Si vidde un’oratione manuscritta d’autore incognito diretta al Gran Consiglio contro Spagnuoli, con occasione della presa fatta dall’armata cattolica delle navi tramontane che si conducevano a Genova nelle feste di Pentecoste.

53 - Li 28 luglio festa di ballo in Multedo nella Piazza del Signor Bartolomeo Lomellino con concorso grande di dame e di cavaglieri condotte da galee e carrozze.

54 - Li 3 agosto armata cattolica naviga sopra Genova caminando verso Levante.

55 - Li 5 Lucca Giustiniano, Ambasciatore in Spagna al Re Cattolico, con una galea della Republica (158 r.) parte di Genova.

56 - Li 23 li Signori Chiesa benedicono e fanno celebrar messe nella loro nuova capella, fabricata contigua al loro palaggio a comodo loro e di quel popolo, dedicata al Santo Crocifisso.

57 - L’ultimo d’agosto per l’alto del mare si vedono 26 galee navigar verso Ponente delli stuoli del Re Cattolico che si trattenevano nel porto di Livorno, sendosi sentito che l’armata delle navi francesi, in numero 50 e 12 galee, fosse uscita fuori.

58 - In questo giorno il Magistrato dell’Inquisitori di Stato chiama con commandi, assegnando loro termine di tempo a comparire, Giovannettino Doria, capitani et officiali delle galee del Re Cattolico che fecero la preda delle navi tramontane sudette, pretendendo che habbino violata la giurisditione de mari della Republica.

59 - Li 6 di settembre muore in Roma il Cardinale Lodivio Zacchia di Vezzano, protettore della Republica.

60 - Nella fine d’agosto o principii di settembre, Don Prospero Spinola fu eletto Vescovo di Sarzana.

61 - Li 19 si vedono nell’alto del mare navigar verso Levante li stuoli delle galee cattoliche, dalle quali si era partito Don Melchio di Borgia, loro Condottiere passato nella Spagna e s’intendeva che il Re havesse conferita quella carrica al Gran Duca di Toscana con crear suo tenente Gio Carlo suo fratello.

62 - Il Capitano Tomaso Castagneto, uno di quelli che furono citati dall’Inquisitori di Stato per essersi ritrovato colla sua galea alla presa delle navi tramontane sudette nel navigare dell’armata verso Levante, li 19, di notte. abbandona la galea. Si fugge in terra per obbedire al precetto del suo Prencipe e fu il primo de citati che comparisse. Il seguono altri.

63 - In questo mese il Signor Gio Battista Pastori cinge di muro quella parte del bosco suo contiguo a tramontana alla sua villa et al bosco del monastero.

64 - In questi giorni Gio Battista Negrone fu eletto Ambasciatore a Ferdinando III Re de Romani per condolersi seco della morte dell’Imperatore suo padre (158 v.) e rallegrarsi della sua successione all’Imperio.

65 - Li 25 i religiosi dell’ordine di San Francesco di Paola, nel loro monastero di Giesù Maria di Fassolo, fanno il loro capitolo generale nel quale creano loro capo il Padre Fra Raffaele Pizzorno di Rossilione, che fu il primo Generale di questa Provincia.

66 - Li 26 Giacobo Negrone, con titolo di Gentilhuomo, eletto dalla Republica alli Stati Uniti d’Olanda in luogo di Gio Battista Centurione che rifiutò quella carrica. Parte per Marsiglia a quella volta. Fu quella carrica altresì rifiutata da Gio Filippo Spinola e da Pietro Maria Gentile.

67 - Li 25 li capitani et officiali delle galee cattoliche, di sopra chiamati dal Magistrato dell’Inquisitori di Stato, che havevano abbandonato il servigio di esse galee, si presentano ad esso Magistrato e di suo ordine si constituiscono priggioni. Li 30 ottobre fu loro assignata la casa per carcere con sicurtà e poi la città.

68 - La notte de 2 ottobre con due galee della Republica parte per Francia Gio Battista Saluzzo, Ambasciatore straordinario a quel Re.

69 - Nel mese di settembre Cipriano Pallavicino, Abbate di Sant’Antonio di Genova, rassegna quella abbatia riserbandosi grossa pensione a Prete Gio Battista Maggiocco, genovese.

70 - Li 11 in Genova, in uno mezzano che teneva a Prè per sue opperationi di chirurgia, fu ucciso con più ferite di mano, né si seppe da cui, il Padre Fra Ottavio Avogado dell’ordine agostiniano, della famiglia del monastero dell’Annonciata di Portoria.

71 - Li 22 compare in Genova Mauritio Cardinale di Savoia con due galee toscane. Passava a Torino per la morte del Duca Vittorio suo fratello venendo di Roma. Fu alloggiato nel palaggio del Signor Silvestro Grimaldo. Il Cardinale parte li 25. Si ferma in Savona. Era insieme con esso Francesco d’Aste [2] Duca di Modena, passavano incogniti. Il qual Duca pure li 25 si ritorna adietro. Visita Genova e le nuove mura.

72 - Li 4 di novembre, per ordine di Monsieur Sobrano, Agente del Re di Francia in Genova, le navi olandesi che erano nel porto di notte a tempo sparano l’artaglieria ed egli fa allegrezze de fuochi per la nuova ricevuta che l’armi delli Stati Uniti nella Fiandra havessero ottenuto la città di Breda tenuta da cattolici, (159 r.) di che restò mal sodisfatto il Palaggio.

73 - Li 9 novembre gionge in Genova, venendo di verso Milano incognito, il Cardinale Steffano Durazzo Arcivescovo. Entra privatamente.

74 - La notte del 7 lo stuolo di Genova delle galee cattoliche compare venendo di Livorno. Sopra Peggi vi si ferma detta notte e la mattina seguente si ritorna adietro. Non sbarca genti.

75 - Circa la fine del mese d’ottobre comparve in Genova venendo di Roma il Padre Nicolò Riccardi, Domenichano genovese, Maestro del Sacro Palaggio Apostolico, né si penetrò la cagione della sua venuta. Continuò in Genova il mese seguente.

76 - Li 18 di novembre fu dal Senato concesso a ministri delle galee cattoliche, che havevano per carcere la città, che potessero uscire per il Dominio con sicurtà da presentarsi quando fossero chiamati.

77 - Li 19 il Cardinale Mauritio di Savoia, che sino a questo giorno si era trattenuto in Savona, ritorna a Genova et allogiato dal Signor Silvestro Grimaldo.

78 - Detto dì Colegi fanno ordini intorno a monete et a pagamenti che si viddero in stampa.

79 - Tre galee della Republica state mandate sotto carrica del Signor Gio Antonio Saoli ad impedire tre navi tramontane che designavano sbarcare sale a Mentone, essendosi esse navi allargate da terra, combattono con esse galee sparando loro cento cannonate e le galee da 40 le lasciano e si ritornano li 16 a Genova senza altro effetto.

80 - S’erano ritrovati in San Giorgio due millioni di lire per la fabrica del nuovo molo e perché mancavano £. 170.000, li 19 il Gran Consiglio ordina che si formi un monte vitalitio e che ogni cento scuti d’argento ne rispondino tre ogni anno, con che per morte dell’interessati restasse a compagni la porzione loro come per heredità sino che si estinguesse le vite di essi interessati e per morti di tutti, con estinguersi il monte il capitale restasse al Publico. L’assignatione del reddito si doveva imporre su l’ancoraggio di esso porto.

81 - Nel mese di novembre fu in Genova scoperta da un interessato che riceve impunità una compagnia grossa de ladri, fra quali erano qualche (159 v.) nobili, che tutti presero fuga fuori che un certo Pasaggi.

82 - Li 29 detto, nella sala del Maggior Palaggio, si danno l’insegne ducali reggie al nuovo Doge e recitò l’oratione il Signor Ottavio Grimaldo. Et il dì seguente nella chiesa di Santa Cattarina fu coronato di corona reale da quell’Abbate, per essere nato disparere tra il Senato et il Cardinale Arcivescovo per la precedenza del saluto che doveva far loro l’oratore nel recitare l’oratione, dovendosi fare questa coronatione nella chiesa Catredale da esso Cardinale, nella quale dovevano convenire Francesco Maria Spinola, Vescovo di Savona, Prospero Spinola e Gio Vincenzo Spinola, Vescovo di Brugnato. Recitò l’oratione il Padre Francesco Semino, Gesuita. Eransi accordate altre pretensioni che vivevano tra di loro, cioè quella dell’armi che si pongono sopra la porta del Palaggio Archiepiscopale, volendo il Senato la parte destra di quella del Pontefice, al che si rimediò con non porvi quella dell’Arcivescovo, ma solo quella del Pontefice e della Republica e quella del titolo, riccusando il Senato di dar di emminenza all’Arcivescovo Cardinale, con che si aggiustò che non si visitassero.

83 - Li 8 di decembre, giorno della Concessione di Maria Vergine, al solito di Genova si fa la processione generale per voto della città nella quale convenne il Cardinale Arcivescovo senza seguito di nobiltà e doppo qualche intervallo di tempo il Doge et Colegi visitano con gran multitudine di nobiltà e popolo la chiesa di San Pietro ove si celebra l’ordinaria messa al loro conspetto.

84 - Nella mettà di decembre il Cardinale di Savoia che si tratteneva a Genova prende casa nel Carignano per fermarsi per qualche tempo.

85 - Li 14 il Senato ritorna la fera de cambi a Piacenza nel modo che vi si essercitava di prima, ritornando quel Duca i antichi privileggi a Genovesi, sì come fecero loro della preminenza le altre Nationi.

86 - Li 16, con passaggio di galee della Chiesa, viene di Roma Alessandro Cardinale Biccio [3] a Genova, ove è alloggiato incognito dal Signor Gio Lucca Spinola. Parte li 18 per lo suo Vescovado di Carpentras. In Genova è visitato dal Cardinale Durazzo Arcivescovo e gli rende la visita.

87 - In questi giorni il Palazzo fa ordine che alcuno forastiere non porti armi senza (160 r.) sua licenza. Elegge il Consiglio Maggiore et il Minore escludendo i maggiori cittadini per famiglie e per ricchezze e per esperienza et in particolare quelli che parevano per affetto e per interesse bene inclinati alla Corona di Spagna. Cosa che generò scandalo et ammiratione non poca.

88 - Li 29 di decembre il Palagio ordina che sia dato titolo d’Eccellenza a Senatori, con doversi cominciare nel principio del seguente anno, per decreto [dei] Colegi. Li 30 per decreto abolisce l’uso di accettare il confogo nella vigilia del Natale, che per uso immemorabile presentava al Doge et al Senato l’Abbate della villa di Bisagno, attesa la molta spesa che si faceva da esso Abbate in quella occasione. Li 29 per decreto rimette a due Senatori delle ceremonie il considerare di che titolo e preminenza sia da honorare la moglie de Dogi perché il riferissero. Decreto de due Colegi. Li 29 per decreto de 2 Colegi si ordina che il Doge per l’avenire sempre vadi vestito di rosso et il dì dell’Unione e di San Giorgio vestito col manto e corona regia nel visitare la chiesa del Santo con Colegi. Che al Governatore di Corsica si dia il titolo d’Eccelenza e da Magistrati d’Illustrissimo, che seda sotto il bardacchino e dove si tratta di Corsica si chiami con titolo di Regno. Che alli ambasciadori che si mandano a Prencipi et a generali delle galee della Republica fuori di Genova sia dato titolo d’Eccelenza e dal Senato e Magistrati d’Illustrissimo. Che nelle scritture, nelle quali si facci mentione del Palagio, si scriva: dati in Palazzo Reale.

89 - Li 2 di decembre, in atti di Gio Battista Badaracco, Cancelliere Archiepiscopale, Gio Agostino Maragliano, Vicario Generale dell’Arcivescovo, approva il corpo di Santo Ampeggi stato ritrovato in una piccola arca di marmo nel principio del mese di ottobre di questo anno nella chiesa di Santo Steffano di Genova nell’altare della capella di Santa Cattarina.




1636 * 1638 * inizio pagina


[1] Francesco Maria.

[2] Este.

[3] Bichi.


Agostino Schiaffino

Memorie di Genova
(1624-1647)

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