Agostino Schiaffino, Memorie di Genova

1632





1 - (132 v.) Li 4 genaro in Genova si publica l'indulgenza plenaria prorogata dal Pontefice per questo et il mese seguente.

2 - Li 5 per via di Spagna sintende essere conclusa la pace tra la Republica et il Duca di Savoia trattata dal Re Cattolico arbitro delle parti.

3 - Li 4 si publica un giubileo universale concesso dal Pontefice e li 9 si fa la processione generale per esso.

4 - I Padri Teatini di San Siro havevano per avanti ottenuta sentenza per caducità di alcune stanze contigue al loro monastero, state date in livello grand'anni di prima a N [1] Albora e ne havevano preso il possesso con chiudere le porte che dalla casa vicina vi entravano et havevano aperta una porta nel loro dormitorio per entrare in essa. Chiarettina Curla, che fu moglie di Gio Battista Albora, colla cui morte restò estinta la linea, che poi fu moglie del Signor Gio Battista di Negro, introduce nella casa sudetta che habbitava, per havere pretensione su esse stanze, gente armata che (133 r.) la notte di 14 genaro aprono le porte chiuse da' Padri et per esse stanze entrano nel dormitorio del monastero alle 9 hore. Il Padre Don Michaele Saluzzo, Preposito, si fa lor incontro, sentito rumore, con un piccolo lume in mano. Intima loro la scomunica ed essi il feriscono malamente con arma di mano sparando gran numero di archibugiate. Invano i Padri danno le campane a martello. Vi concorre la ronda della città. Fa quelle genti priggioni colla donna et il Senato prende il possesso delle stanze.

5 - Seguono casi di peste in Ovada.

6 - Li 15 genaro passa la posta dell'ascritione in Genova. Sono ascritti de cittadini Gio Battista Sestero e delle Riviere Ascanio Ghirardezo [2] di Nove.

7 - Li 21 nella rovinata casa di Giulio Cesare Vacchero fu posto epitaffio notato 1628.

8 - La notte di 21 muore il Padre Don Michele Saluzzo, Preposito della chiesa di San Siro, della ferita ricevuta. Il Senato il dì che segue rilascia le stanze controverse a que Padri.

9 - Li 21 parte per Roma Gio Battista Lazagna, agente dalla Republica con scuti 2.000 d'argento per proviggione ogni anno.

10 - Li 24 muore in Sarzana Gio Battista Salvago, Vescovo di quella città et Abbate di San Bernardo di Genova, per la qual morte il Signor Bartolomeo Lomellino, padrone di quella Abbatia per lo juspatronato ... Signor Bartolomeo Lomellino che la institu, la conferisce a Monsignor Gio Battista suo fratello, Chierico della Camera Apostolica, li 30 dello stesso mese. In atti di Giacobo Conio.

11 - Li 9 di febraro Gio Giacomo Pastori, Abbate commendatario della Abbatia di San Bartolomeo del Fossato, prende il possesso di quella chiesa e beni che tenevano i religiosi dell'ordine di Vall'Ombrosa di concessione apostolica, sendone essi religiosi scacciati per decreto del Pontefice dato li 13 genaro, con che mancò questo ordine nella Liguria.

12 - Li 14 detto i Padri Trinitarii del monastero di San Benedetto di Fassolo (133 v.) fanno far priggione dal bargello secolare fra Benedetto Costa, lor frate apposta[ta] scelerato. E nel condurlo nella Piazza de Banchi alcuni soldati con armi fanno forza per liberarlo et i birri sparano loro 4 archibugiate e ne feriscono due a morte. Il frate doppo 2 dì è consignato alle galee di Sicilia.

13 - La fiera d'Apparitione si fa a Nove.

14 - Il primo di marzo muore in Genova Filippo de Marini, Marchese di Castelnuovo di Scrivia, cugnato del Signor Bartolomeo Lomellino.

15 - Nel mese di marzo il Cardinale Gio Domenico Spinola, Arcivescovo di Mattera, rinoncia quell'Arcivescovado et è fatto dal Pontefice Vescovo di Sarzana.

16 - Il Senato ordina per publica grida alli habbitanti della Riviera di Ponente che siano avertiti con le armi pronte per tema de mottivi delle armi di Francia e di Savoia, stante che la capitulatione della conclusione della pace con essa Savoia non si ammettevano.

17 - Nell'ultimi giorni di Carnevale comparve al Prencipe Doria un corriere mandatoli a posta da Onofrio Del Verme, Vescovo di Ravello, suo assai familiare, al quale haveva conferito seco per avanti qualche suoi particolari, dolendosi del Re Cattolico come poco riconoscente della sua servitù, promettendoli detto Vescovo che dovendo di presto passare nella Spagna haverebbe passati qualche officii a suo favore. L'avisava, esso Vescovo, per sua lettera di havere da trattar seco pratica importantissima et stante il sospetto della contagione non poter venir da lui e con ricevere quarantena si consumava molto di tempo che era contrario alla celerità che ricercava la pratica, suplicandolo perciò che si conducesse a rastelli verso Lombardia, ove commodamente haverebbe potuto negotiar seco. Di ciò fece il Prencipe parte al Senato, né gli fu risposto cosa che ostasse al non dover passare a sentir quanto il Vescovo volesse esporre. Con questo passò a rastelli. Gli mostrò il Vescovo lettera di credenza del Duca di Savoia e di suo ordine et in suo nome l'essortò a prendere in Genova la protetione del popolo et a suscitar ribbellione e tumulti con promessa di esso Duca di assisterli con una armata di mare et un essercito per terra e conseguita la città nel crearebbe Governatore in sua vita e darebbe in moglie (134 r.) sua figliuola al Principino figlio d'esso. Tutto ciò prometteva quel Duca di consenzo del Re di Francia, non havendo forze proprie per l'osservanza di quanto prometteva. Rifiutò il Prencipe la scelerata proposta facendo il tutto palese al Senato.

18 - I capitoli della pace che tratta il Re Cattolico tra la Republica et il Duca di Savoia furono di Spagna inviati al Duca di Feria, Governator di Milano, con ordine che a suo tempo dovesse avisarne il Senato per l'essecutione d'essi, con fini particolari di Spagnuoli e non si viddero in publico, si lessero solo nel Consiglietto, né piacquero punto. Se ne dolse aspramente la nobiltà querelandosi del Re che havesse accettati accordi tanto di pregiuditio alla Republica e di danno alla riputatione d'essa e nel fine di questo mese di marzo svanirono affatto. Contenevano essi capitoli, per quanto si intese, che la Republica dovesse restituire al Duca savoiardo i luoghi che essa Republica gli haveva tolti, la galea presagli nel termine che si ritrova, colla sua propria chiurma ch'ivi era, l'artaglieria presa e che gli pagasse scuti 160.000 ne tempi distinti per una volta tanto per quello che essa havesse cavato da frutti de luoghi presi et altri particolari concernenti a ribelli e banditi per le congiure e per contrario il Duca dovesse restituire ad essa i luoghi che le occupava, che non erano che il solo castello di Pigna, da esso Duca [rovinato] [3], l'artaglieria.

19 - Li 29 di marzo muore in Genova Don Giovanni di Ribera, Ambasciatore cattolico Residente appresso la Republica, è sepelito nella chiesa di Santa Catarina. Il Senato gli decreta essequie publiche che si fanno per 3 dì. Li 3 di aprile nella Catredale, il primo dì con assistenza dell'Arcivescovo, Doge e Colegi.

20 - Nel principio d'aprile il Magistrato dell'Inquisitori di Stato cerca da monasteri di Genova e di fuori il numero de loro religiosi e de quali nationi si fussero.

21 - Intorno alla Pasqua di Resuretione seguono qualche casi di peste nella villa di Cugliano presso a Savona.

22 - Nel mese di marzo o poco prima, il Pontefice Urbano crea Vescovo di Sagone nella Corsica Monsignor Gio Steffano Sciri [4] , savonese, figlio di Francesco, di professione (134 v.) spetiaro. Questo Vescovo venne a Genova nel passare alla sua chiesa circa la fine d'aprile.

23 - Mese aprile il Senato ordina a Superiori dell'Ordini che ne loro monasteri situati nel Dominio Genovese ponghino capi genovesi o sudditi e che da essi monasteri licenzino religiosi emuli dello Stato Genovese.

24 - Li 13 di maggio il clero della città e suburbi accetta la gravezza della additione delle gabelle del vino e grano, ordinata l'anno avvanti dal Pontefice per 10 anni, con libertà d'esso clero d'accettarla e si dovevano queste gravezze cominciare ad essigere alla raccolta del vino e per lo grano.

25 - Il Duca di Feria, Governatore di Milano, scrive alla Republica che il Re di Svetia con essercito numerosissimo e formidabile scendeva di Lamagna per entrare in Italia et essere vicino tre giornate allo Stato di Milano e perché lui con buono essercito haverebbe procurato di impedirgli il passo, ella stesse avertita in provedere di difesa nelle parti della Riviera di Ponente, affinché nello stesso tempo il Re di Francia e Duca di Savoia non facessero forza di entrare per quella parte per divertirlo da fare ostacolo al Re Sveco. [5]

26 - Li 15 di maggio parte di Genova il Marchese di Castel Rodrigo, Ambasciatore cattolico Residente in Roma, per la sua carrica.

27 - Il mese di maggio il Padre Fra Paolo Rivarola, Carmelitano Scalzo, fatto Generale in Roma del suo ordine.

28 - In questo mese si comincia dal Publico a fabricar la strada che dalla ..., [6] sopra la riva del mare, continua sino al principio di San Pier d'Arena.

29 - Li 17 il Magistrato della Sanità dichiara Milano, Alessandria, Monferrato, cioè loro Stati, infetti di peste.

30 - Li 29 in Genova un Ambasciatore Imperiale, al quale si era data quarantena nel Golfo della Spezia, diretto alla Republica et ad altri Prencipi d'Italia. é alloggiato dal Publico nel palaggio che fu di Agostino Balbi.

31 - Li 30 con passaggio di galee ritorna di Spagna Don Carlo Doria Duca di Tursi.

32 - Intorno alla fine di questo il Magistrato delli Inquisitori di Stato fa priggione Gio Francesco Balbi, genovese, che alla fine fu condannato a 15 anni di carcere.

33 - Li 21 giugno in Genova Gio Domenico Spinola Cardinale, Vescovo di Sarzana, che (135 r.) ritornando di Calavria passava alla sua chiesa. Alloggiato da suo fratello e visitato dal Doge e Colegi, rende la visita. Viene con galea della Republica. La stessa galea portò in cattena, priggione del Senato, al quale era stato concesso dal Viceré di Napoli, ritrovandosi in quella città, Gio Andrea Vacchero, fratello del fu Giulio Cesare, che fu carcerato nella torre del Palaggio nella cui carceratione si ragionava variamente.

34 - Li 19 passano per Genova due nuntii apostolici diretti l'uno al Re di Francia, che fu Monsignor Ceva, nativo di Ormea, l'altro Monsignor Campeggi al Re di Spagna.

35 - Si intende di certo che sii giunta in Messina una galea della guardia di Rodi solevata da 300 christiani schiavi e che un'altra galea della stessa guardia fusse presa dalle galee di Malta combattendo.

36 - Li 26 giunge in Genova il Duca di Alcalà, che venendo di Spagna con galee passava nella Sicilia con carrico di Viceré. Alloggiato dal Prencipe Doria, non visita il Doge, Senato. Parte il primo luglio.

37 - Nel principio di luglio parte di Genova l'Inquisitore Acqua Negra rimosso da quel carrico.

38 - Il mese di aprile o maggio per ordine publico si interpongono le fabriche private e si proibisce a muratori essercitar quell'arte fuorch nella fabrica delle nuove mura che con ardore si continuava. Per esse si fabrica calce in più luoghi e nel luglio, circa il fine, si dà licenza di fabricare a privati, così il vendere calce ad essi ch'era vietato.

39 [7]- In Multedo si celebra la festa de Santi Nazaro e Celso con bella festa di ballo con concorso di dame e di nobiltà e corteggio di galee nella Piazza del Signor Bartolomeo Lomellino.

40 - Li 2 di agosto in Genova il Duca di Albucherche, Viceré di Sicilia deposto che si ritornava nella Spagna. Alloggiato dal Prencipe Doria, parte li 14 detto.

41 - Li 10 si dà pratica a Massa dal Magistrato della Sanità e la peste s'intende fioccare tuttavia a La Ulla et altri marchesati di Val di Magra.

42 - Gio Battista Zovagli, relegato in Napoli dal Magistrato dell'Inquisitori di Stato, inquisito nuovamente insieme con Gio (135 v.) Andrea Vacchero per tema d'esser fatto priggione da quel Viceré e concesso alla Republica, si fugge in Romagna. Il Magistrato sudetto molesta la sicurtà obligata di presentarlo quando fusse chiamato e condannato di bando a vita senza potersi rimettere e di pena della testa. Muore in Verona nel mese di decembre.

43 - La mettà di settembre compare in Genova un chiaus turco che veniva di Constantinopoli diretto al Viceré di Tunesi et Algieri perché operassero che corsari di quelle parti restituissero a venetiani robbe et argenti tolte loro sopra una galea dello stuolo di Don Carlo Doria e di un ambasciatore veneto che passava alla Corte di Spagna [nel] 1631. Li 14 agosto, parte li 22 detto.

44 - In questo mese di settembre dal Canonico Calcagnino della Catredale si scuodeva una decima dalli ecclesiastici, per impositione del Pontefice per soccorso dell'Imperadore in questo Dominio, come a tutta Italia.

45 - La fine detto il Senato decreta che il Doge e Coleggi visitino ogni anno la chiesa di San Domenico la prima domenica di ottobre, nella quale si celebra la festa del Santissimo Rosario, instituita dal Pontefice Pio V per rendere gratia a Dio et a Maria Vergine per la vittoria navale ottenuta contro l'armata turchesca nel 1571 e tale decreto fu fatto a contemplatione del Doge molto partiale di questa devotione.

46 - Questa estate per malignità de tempi mancò in tutto di agrumi e si viddero pochissimi peri e persiche.

47 - L'ottobre per ordine del Senato si mandano fuori dal Dominio religiosi savoiardi e piemontesi e di Piemonte e Savoia sono scaciati quelli del Dominio Genovese.

48 - Il Publico comincia a scuodere da religiosi l'additione della gabella del vino nel detto mese, etiandio da quelli fuori de suburbi. Restituisce poi lo scosso a quelli che non erano obligati a pagare.

49 - Li 27 settembre parte di Genova per la sua chiesa di Sarzana il Cardinale Gio Domenico Spinola.

50 - Ne principii d'ottobre per publica grida furono ricchiamati i muratori alla (136 r.) fabrica delle nuove mura della città.

51 - Nel detto mese erano le galee della Republica commandate dal Commissario Alessandro Pallavicino nel porto di Messina per imbarcar sete da mercadanti. Vi giungono quelle di Malta e pretendendo la precedenza del luogo si pongono in assalto l'una e l'altra per combattere insieme e la città prepara artaglieria contro di esse e partendosi la genovese per certa occassione cessa la differenza. Relatione in scritto.

52 - Li 24 d'ottobre il Magistrato de Governatori di San Giorgio passa la fabrica della strada che si trattava di fare per passare a piano nella Lombardia.

53 - Nel principio di settembre in Genova nuovo Inquisitore contro l'heretica pravità che fu il Padre Fra Gio Battista Bosselli da Sestolla.

54 - Si crea in Genova il Senato nuovo per dar luogo alle molte facende della Republica circa la fine di novembre.

55 - La Republica concede a Monsieur di Sobrano, a nome di Re di Francia, Console della sua natione in Genova con l'autorità solita, nel principio di novembre.

56 - La notte di 6 novembre la saetta dà nel campanile della chiesa di San Siro di Genova e fa gran danni in esso e nella chiesa.[8]

57 - Li 22 il Palaggio fa sentenza di ribellione in secondo capo a Gio Battista Zovagli et astringe a pagare la sua sicurtà per havere havuto con Gio Andrea Vacchero prattiche secrete di Napoli con lettere al Duca di Savoia.

58 - In questa estate alcune navi de Turchi prendono una nave che veniva a Genova con 200 pezzi d'artaglieria di ferro, compra dal Publico in Inghilterra, che dovevano servire per li forti delle nuove mura.

59 - Circa li 20 di novembre giunge in Genova Don Francesco di Melo, Ambasciatore Residente del Re Cattolico.

60 - Li 10 decembre in Genova vien nuova certa della morte di Gostavo Adolfo Re di Svetia, ucciso in battaglia dall'essercito imperiale li 16 novembre et in Genova, nella Catredale, se ne rendono gratie a Dio. Li 11 e 12 l'Arcivescovo cantò messa solenne perciò et in altre chiese principali se ne rendono pure gratie a Dio.

61 - (136 v.) Li 10 decembre muore in Genova Pier Francesco Saluzzo. Lascia per terzo scuti 60.000 alli due ospitali et all'Officio de Poveri.

62 - Nel principio d'esso mese Monsieur Sobrano espone alla Republica e la prega per parte del Re di Francia che si voglia accordare col Duca di Savoia per interpositione del Re Cattolico. Quando neghi di farlo per sua interpositione, che si compiaccia che esso accordi le loro differenze, nel qual caso li promette che riceverà migliori conditioni di quelle che potesse ricevere per interpositione d'alcuno altro e che quando nel termine di 3 mesi non si risolva, che sendo egli cugnato d'esso Duca, si trova impegnato ad assistergli con un essercito di 12.000 fanti. Li 14 detto essa Republica elegge per suo Ambasciatore straordinario ad esso Re Agostino Centurione q. Steffano. 63 - Il Pontefice Urbano impone una pensione su l'Arcivescovado di scuti 200 d'oro annui di camera a favore di Francesco Maria de Marini, primogenito di Geronimo, [nipote] [9] dell'Arcivescovo Domenico, li ..., da scuodersi doppo morte dell'Arcivescovo Domenico sudetto.




1631 * 1633 * inizio pagina


[1] B: "Gio Battista", confermato anche dal seguito di AE.

[2] Girardengo

[3] B:  "rovinato".

[4] Siri

[5] Svedese. In B segue: "La fera di maggio si fa a Nove".

[6] A: lacuna. B: "Coscia".

[7] Manca in B.

[8] In B segue: "Fiera de Santi si fa nella terra di Nove".

[9] Lacuna. BE: "nipote".


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