Carlo Cabella, "Memorie de lunghi sudori imperfette": 2a, 2b, 2c, 2d, 2e

"Memorie de lunghi sudori imperfette": un tentativo di sistemazione stemmatica





Da quanto detto in precedenza e con le osservazioni contenute in questo paragrafo possiamo tentare di ricostruire un ipotetico itinerario delle Memorie. Esistono presso la Biblioteca Berio alcuni manoscritti che la scheda definisce autografi pur col punto interrogativo. Ora, prendendo per buona l’attribuzione di questi manoscritti a padre Schiaffino, raffrontando gli stessi con le grafie dei sei manoscritti che contengono le Memorie, tenendo presenti le considerazioni sulla data della composizione e le varianti, possiamo arrivare alla conclusione che C, cioè il manoscritto della Biblioteca Universitaria di Genova che contiene in parallelo la Cronaca breve di Monte Oliveto, sia l’originale, probabilmente autografo. [1] Questo testo ha generato tutta la successiva tradizione del gruppo BDF.
Come abbiamo già osservato, mentre questi tre manoscritti terminano nel settembre del 1636, C prosegue sino al dicembre dello stesso anno collocando in fogli sciolti alcune notizie, sempre in parallelo con le vicende del monastero, riguardanti il 1638 e il 1637. Le aggiunte di C sono di mano diversa e successiva e non hanno quindi interferito sulla tradizione del gruppo BDF, evidentemente sviluppatasi prima di queste aggiunte. Resta da chiarire come si sia generato il gruppo AE che, oltre al maggiore arco cronologico, presenta per il periodo 1600-1636 una nutrita serie di varianti grafiche, di omissioni e di aggiunte.
Dal 1636 in avanti Agostino Schiaffino decide di mettere ordine nelle sue carte, forse con l’intento di scrivere una vera e propria storia di Genova, più probabilmente per poter disporre di un materiale più vasto e aggiornato da travasare negli ultimi due tomi degli Annali Ecclesiastici. Si intersecano e possono avere un collegamento stretto con questa nuova stesura delle Memorie le tormentate (e poco chiare) vicende che proprio in quegli anni toccano da vicino il priore Schiaffino ed il monastero di Multedo.[2] Forse la stessa inclinazione “repubblichista” espressa nella canzone per il doge Pallavicini, può aver suggerito la trasformazione di una modesta cronaca conventuale in un testo di maggiori pretese. Al di là delle supposizioni resta il fatto che siamo sicuramente in presenza d’un manoscritto interposto, andato perduto (x), che ha generato la tradizione autonoma del gruppo AE.
Accertata l’esistenza d’una tradizione bipartita, resta da stabilire una gerarchia dei testimoni all’interno dei singoli gruppi. Partiamo dal primo gruppo e raffrontiamo i manoscritti BDF con C, segnalando alcuni esempi di varianti tra le molte osservate:

a.1600:
BCF: ...ove fece qualche dimora per il tristo tempo... [3]
D:     ...ove fece qualche dimora per il cattivo tempo...

a. 1605:
BCF:  La Republica, per ordine di Papa Paolo V...
D:      La Republica, per ordine di Papa Pio V...

a. 1612:
BCF:  Li 31 di genaro, circa le 21 hore in martedì, venne terremoto che per due volte scosse ogni cosa assai leggiermente.
D:      A’ 31 genaro venne terremoto in Genova per due volte.

a. 1622:
BCF:     Li 30 detto cade una grandine così grossa, che fece danni grandissimi alli horti di Bisagno et alle uve.
D:         Cade una grandine così grossa che fece gran danni alle uve et horti di Bisagno.

D, rispetto a B, C, F non fa solo molte omissioni ma si concede alcune aggiunte puramente decorative:

a. 1616:
BCF:      Vicino il Natale del Signore, li frati Conventuali Minori... -
D:     Vicino la natività del Nostro Signore Giesù Christo et Redentore dell’universo mondo, li Reverendi Padri Conventuali Minori... -.

Potremmo proseguire con altri esempi disseminati per l’intero testo. Il risultato verificabile è sempre il medesimo. D è un testimone gravemente scorretto la cui provenienza da C è improbabile, a meno che non si tratti di una copia gravemente irrispettosa dell’originale. Resta da stabilire da quale manoscritto sia stato copiato. B e F sono invece buoni testimoni che si equivalgono per la loro fedeltà a C. Si differenziano molto nella grafia e presentano solo piccole varianti grafiche. F presenta un migliore ordine espositivo delle notizie, ma seguire questi indizi potrebbe portarci fuori strada.[4]
Conta piuttosto segnalare alcune differenze importanti: negli anni 1634 e 1635 B omette alcune notizie contenute sia da FD che nel gruppo AE.[5] F e D presentano inoltre un errore comune sul dorso della legatura, Storia di Genova 1616-1636, che all’interno solo F corregge. Anche se l’errore riguarda la rilegatura, la scorrettezza del testo D, combinata con questo errore congiuntivo a F, ci può far ritenere che D sia copia di F. Vista la loro estrema somiglianza e fedeltà al presunto originale, resta difficile da stabilire una gerarchia tra B e F rispetto a C. Leggendo in parallelo i due testimoni, a parte le omissioni di B segnalate, notiamo una quasi completa identità. Entrambi inseriscono degli spazi bianchi al posto di parole poco chiare di C. Va però almeno segnalata una differenza significativa. Nell’anno 1601 si parla dell’esecuzione di Gregorio Leveratto:

... esso Leverato confessò a tormenti, se bene fu creduto che non fosse stromento per dar opera a tanto negotio, stante la poca qualità della persona...

... da alcuni tenutone reo Carlo Fiesco, absente, e per ciò citato nel comparire in Genova e preso il Gropallo, nascosto in una volta di seta, scoperto da Marcello Ottaggio dal principio per non aver scuoperto è fatto prigione à 19 di giugno...

A margine tra le due notizie, per mancanza di spazio sulla carta, C inserisce il seguito del secondo troncone della notizia:

... confessa costantemente il fatto, è decapitato e fatto in quarti posti alle porte della città, per questa causa Gio Geronimo Rosso, Dottor di leggi...

Il copista di F giunto a: stante la poca qualità della persona ha proseguito ricopiando la nota a margine di C, che si riferiva al punto successivo, salvo poi cassare le tre righe dell’errore e ricopiarle nella loro giusta collocazione. Questo errore dimostra la derivazione diretta di F da C. Il manoscritto B invece, non commette lo stesso errore e inserisce la nota a margine nel testo in modo corretto. Ciò può significare per B una giusta lettura di C oppure la sua derivazione da F. Ma per la loro grande somiglianza dobbiamo definire BF equidistanti da C e quindi collocarli prudenzialmente sullo stesso piano dello stemma a significare la loro diretta e forse autonoma derivazione dall’originale. Passiamo al gruppo AE. I due testimoni si assomigliano molto.[6] e le lezioni divergenti non sono decisive per stabilire una gerarchia. Vi sono però alcuni indizi che fanno pensare ad una derivazione di A da E. Pesa a favore di E il fatto che A sia inserito in un manoscritto miscellaneo e sia anonimo, mentre E indica lo Schiaffino come autore e contiene solo il testo delle Memorie. Al confronto coi manoscritti del gruppo BCDF, A, molto più di E, presenta un buon numero di sviste nella copiatura e di parole scritte per errore e poi solo in parte corrette.[7] Ricapitolando la storia del testo delle Memorie potrebbe essere questa: lo Schiaffino compila le sue note, magari con intenti e finalità diversi, sul manoscritto C sino al settembre del 1636, collocandole in parallelo con le notizie di cronaca conventuale. Ricopia poi C, con tutte le aggiunte ed omissioni che abbiamo segnalato, sull’ipotetico manoscritto x. Esclude tutte le notizie di semplice cronaca conventuale, salvando però dalla colonna di sinistra di C (Monastero) alcune notizie sulle chiese locali e sulla famiglia Lomellini, reputate importanti anche per la nuova stesura. Ha invece omesso, a meno che le omissioni non siano delle copie di x, alcune notizie sulle fiere dei cambi e, cosa meno spiegabile, diverse notizie, spesso di portata italiana ed europea, piuttosto importanti. Dal manoscritto C, terminato al ‘36, sono derivati B e F, da quest’ultimo è derivato D, che è un testimone molto scorretto. In tempi successivi mani diverse hanno cercato di proseguire la cronaca conventuale contenuta in C colmando la lacuna del 1636 e aggiungendo alcune notizie relative agli anni 1637 e 1638, attinte probabilmente da appunti dello Schiaffino. Lo Schiaffino intanto ha proseguito su x la stesura delle sue Memorie arrivando al 1647. Questo manoscritto ha poi generato E e la sua copia A. Quanto detto può essere riassunto nel seguente stemma:

Possono essere apportati dei correttivi suggeriti da un esame più attento e maturo dei manoscritti, ma quella proposta appare al momento la soluzione più convincente. Per esempio B potrebbe derivare da F, invece che direttamente da C. E’ poco probabile invece l’ipotesi che D derivi direttamente da C e si possa collocare sullo stesso piano di B e F. Per quanto riguarda il secondo gruppo, anche se non esistono prove schiaccianti della dipendenza di A da E, parrebbe meno credibile il contrario, cioè la dipendenza di E da A. Ci sembra poco probabile che A ed E derivino autonomamente da x.
Come abbiamo visto non è semplice fare luce su molti degli aspetti che accompagnano le vicende di questo testo. Un travaglio che non è d’oggi se già a pochi anni dalla morte di padre Schiaffino, Raffaele Soprani, nel breve profilo a lui dedicato annota che le sue opere: “doppo la morte del loro autore furono da principio tenute in gran venerazione da Padri del suo convento, ma s’intende al presente che per trascuraggine degli stessi si ritrovino in più luoghi disperse”.[8]


paragrafo precedente * testo delle Memorie * inizio pagina


[1] Si veda A. Olivieri, Carte e cronache manoscritte, p. 221.

[2] Vedi quanto detto nei paragrafi 1.3 e 1.4.

[3] E’ anche la lezione di AE.

[4] A. Stussi, Nuovo avviamento agli studi di filologia italiana, Bologna, Il Mulino, 1983, pp. 105 e sgg, 127 e sgg.

[5] AEFD 1634: “Nello stesso tempo in Genova fu fatto priggione...”, “Li 23 d’agosto...”, “Il primo di settembre...”, “Li 11 muore nel Monastero di San Domenico...”, 1635 “Li 6 di genaro...”, “Li mesi di genaro e febraro...”

[6] Oltre alla comune lacuna agli aa. 1600 e 1620, A ed E presentano molte omissioni comuni in corrispondenza di parole che possiamo supporre poco chiare in x.

[7] Memorie di Genova, 1624, 4: “Spagnuolo” per Spinola; 1631, 19: “Alva” per Alcalà; 1633,18: “Spinola” per Spinelli; 1636, 45: “40” per 4; 1638, 44, 1639, 54 (due volte), 58 e 60, 1640, 4 e 24, 1641, 10: “quinto Re” per Viceré.

[8] R. Soprani, Li scrittori della Liguria, p. 9.



paragrafo precedente * testo delle Memorie * inizio pagina


Agostino Schiaffino

Memorie di Genova
(1624-1647)

*
Indice
Abbreviazioni
Criteri di edizione
Indice dei nomi


Carlo Cabella
Introduzione
1a 1b 1c 1d
2a 2b 2c 2d 2e


Agostino Schiaffino
Memorie di Genova
1624 1625 1626
1627 1628 1629
1630 1631 1632
1633 1634 1635
1636 1637 1638
1639 1640 1641
1642 1643 1644
1645 1646 1647


*

HOME

*

quaderni.net

 
amministratore
Claudio Costantini
*
tecnico di gestione
Roberto Boca
*
consulenti
Oscar Itzcovich
Caterina Pozzo

*
quaderni.net@quaderni.net