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Agostino Schiaffino, Memorie di Genova
1642
(176 v.) Gio Battista Lercaro, Doge 61, elletto li 4 luglio per la morte di Gio Agostino de Marini seguita li 19 giugno.
1 - Nel principio di genaro sono chiamati a Genova li scelti di Sestri per custodia de posti della marina, per esserne stati tolti i soldati pagati e mandati ne luoghi (177 r.) della Riviera di Ponente per lo sospetto de Francesi e dovevano continuare in questa carrica un mese.
2 - Una nave inglese che di Cadice passava a Genova carrica di ricche merci nella Provenza è presa d’alcune navi dell’armata francese con danno della Piazza di Banchi d’oltre 100.000 scuti. Novellari 11 genaro.
3 - La posta della ascrizione proposta per ordine delle leggi del 1575 non passa.
4 - Li 5 di febraro giunge in Genova Gio Battista Saluzzo venendo di Francia ove era stato qualche anni Ambasciatore per la Republica a quel Re.
5 - Circa la mettà di esso mese il Palazzo dichiara discoli quattro nobili che furono: Gio Battista Rovere, Paolo Bacciadonne figlio di Benedetto, Gio Battista Saoli figlio d’Alessandro e Giacinto Spinola.
6 - Li 3 d’esso mese muore d’infirmità naturale il Padre Fra Fabiano Richero, Abbate di San Matteo, a cui sucesse nella carrica di quella dignità Gio Battista Podestà, a cui l’Abbate defonto l’haveva rinonciata con autorità neccessaria doppo sua morte vivendo.
7 - Li 15 giunge in Genova per ressidervi in nome del Re di Francia con titolo di Regente Monsieur Amontoti.
8 - Nel mese di febraro, continuandosi in Genova l’apparecchio dell’armamento di 9 galee, molti particolari per loro stessi si essibiscono di concorrere ad esso armamento. Il primo fu l’Illustrissimo Giacomo Lomellino, dell’ordine de Procuratori a vita, che offerse una galea armata, guarnita di tutto punto fuori che di genti. Due la città di Savona nell’istesso modo. Anton Giulio Brignole una nel modo stesso e ciascheduna di esse galee sarà di valore di £. 29.000. La Casaccia di San Giacomo, detta delle Foccine di Genova, si offere per suplica di concorrere con moneta a detto armamento et il Senato per suo decreto dato li 7 di questo mese, che colla supplica si vidde in stampa, mostra d’aggradire questa offerta.
9 - In questo mese in Genova la chiesa di Santa Maria delle Vigne si ristora alsandosi in essa colonne di bianco marmo, che in vece delle antiche reggano la sua volta a due a due.
10 - Li 26 giunge in Genova con passaggio di 2 galee del Pontefice Monsignor (177 v.) Pancirolo, Patriarca di Constantinopoli, Nontio straordinario del Pontefice al Re Cattolico. Fu allogiato dal Signor Lucca Spinola.
11 - Li 7 marzo si sfidano a duello in Carignano Gio Raffaele Lomellino, Gio Battista Serra, dal quale il Lomellino era stato offeso. Si tirano et il Serra restò ferito con poca offesa.
12 - Ne principii di questo mese la communità di questo luogo di Sestri offere alla Republica £. 15.000, da pagarsi in cinque anni, per pagamento di un nudo scaffo di galea per l’apparechio di mare che si praticava e con essa concorsero tutte l’altre soggette a questo Capitaneato.
13 - Li 11 marzo decretò il Senato. Veddi Novellari di Genova in stampa di 22 marzo.
14 - Circa la mettà di questo mese di marzo si ha nuova certa che per tristo tempo di mare lo stuolo delle galee del Re Cattolico di Genova, essendo impiegato nell’impedire i soccorsi di mare alla città di Barcellona, corse naufraggio e le galee, chi per una parte e chi per l’altra, cercarono loro scampo. La Capitana però, sendo vecchia, non potendo resistere si sdruscì annegandosi gran genti di remo. Fu soccorsa da navigli di Barcellona che fecero priggione Don Giovannettino Doria, figlio di Don Carlo Doria Duca di Tursi Generale d’esso stuolo, che fu mandato a Monpelier con Pasquale Brignole, capitano d’essa galea.
15 - Li 25 di marzo, con una nave olandese che passava in Cadice, parte di Genova Monsignor Pancirolo, Nontio Apostolico appresso il Re Cattolico. Con essa nave s’imbarca per Spagna il Signor Gregorio Spinola.
16 - Li 27, la sera seguente, parte per Roma con galea della Republica Agostino Centurione, Agente appresso la Sede Apostolica. Parte per Roma li 15 maggio.
17 - Nella mettà di questo mese li Signori Tomaso Raggio e Felice Pallavicino fanno pace tra sé per interpositione del Cardinale Francesco Barberino. Su li 12 aprile, Novellari Roma, 19 aprile.
18 - Ne principii d’aprile fu eletto Capitano di Sestri Gio Battista Saoli.
19 - Li 22 muore Emanuelle Garbarino dell’ordine de Senatori. Muore, parimente, Gio Battista Saluzzo, ritornato di Francia ove qualche anni era stato Ambasciatore per la Republica a quel Re.
20 - Li 12 aprile in Genova fu dal Maggior Consiglio stabilito per legge che il denaro (178 r.) già essistente e quello che si andrà cumulando per l’armamento accennato delle 20 galee, in niun conto si possa applicare ad altro uso. Novellari di Genova, li 19 aprile.
21 - Li 22 il Doge Gio Agostino de Marini fu nella sala del Maggior Palazzo coronato del diadema reggio, nel qual fatto recitò una elegante oratione Bendinelli, figlio di Giulio Saoli. Et il dì seguente, insieme con i Coleggi, con numero di 25 carozze e di nobiltà a cavallo, si condusse a San Siro ove fu benedetto da Monsignor Francesco Durazzo Vescovo di Brugnato et recitò l’oratione il Padre Fugliaris [1] Giesuita.
22 - In questi giorni alcuni remieri francesi, con qualche adherenza d’altri di quella nazione, nel porto di Savona praticano di sollevare la galea padrona del Prencipe Doria e condurla a Monaco. Sono scoperti e castigati.
23 - Nelli ultimi giorni d’aprile partono di porto di Sicilia le due prime galee del nuovo armamento. Fu primo maggio. Novellari di Genova di 3.
24 - Li 8 di maggio in Genova sul muolo è troncata la testa ad un prete che non era sacerdote, nato nella villa di Mazzo della dozzione[2] di Castiglione, ..., 6 miglia discosta da Sestri di Levante, consignato al foro secolare dall’Inquisitione per haver celebrata messa per longo tempo.
25 - Prencipe di Monaco con galee francesi a Narbona a far riverenza al Re Christianissimo. Il trova all’assedio di Perpigniano.
26 - Li 19, 20, 21, 22 maggio comparvero per le ville vicine nel Dominio del Capitaniato di Sestri di Ponente certi animaletti volatili della forma di lucciole di color di giugiola che fecero qualche danni a pampeni delle viti et a frutti. Sono da curati secondo la forma della Chiesa maledetti, etiamdio con processioni generali e se ne videro innumerabili annegati dal mare sopra i lidi marini. Li 23 mancarono affatto.
27 - Li 23 di maggio muore in Genova Gio Battista Durazzo, Procuratore a vita per esser stato Doge.
28 - Nel principio di giugno il Capitano di Sestri cerca a curati delle chiese del suo Dominio che gli diino la nota de fuoghi et il numero delle anime che fanno con distinzione di quelle che sono da communica e quelle non.
29 - Fine di maggio: comparve in Genova venendo di Francia Monsignor Paolo Fiesco nuovo Vescovo di Thul.
30 - Li 19 giugno inanzi l’alba, muore d’infermità naturale il Serenissimo Gio Agostino (178 v.) de Marini, Doge della Republica di Genova.
31 - In questo giorno, nella chiesa di Sant’Ambrosio di Voltri, si publica la institutione concessa dal Reverendissimo Padre Vicario Generale ad essa chiesa della Compagnia della Beata Vergine dell’ordine carmelitano colle solite indulgenze e facoltà di dar l’habito d’essa Compagnia sotto la data di ... 1642.
32 - I religiosi della più stretta regola della Congregatione del Beato Battista Raggio in Genova, chiamata di Consolatione, habbitanti nel monastero del Santo Crocifisso di Promontorio, riforma instituita dal Padre Fra Bartolomeo Fabra, che non haveva altro che quel monastero, divisi tra loro nel capitolo celebrato dalla Congregatione sudetta, doppo Pasqua di Rezuretione si suppongono in tutto al Vicario Generale d’essa e di liberi si fanno soggetti.
33 - Li 20 giugno i Colegi di Genova, intesa l’infermità grave del Cardinale Borghese, prottettore della Republica e nobile genovese, per loro decreto ordinano publiche orationi per 40 hore nella chiesa di San Lorenzo, Santa Maria delle Vigne e San Bernardo, con pregare il Benedetto Iddio per la salute d’esso Cardinale. Novellari Genova, 22 giugno.
34 - Li 23 con pompa reggia fu condotto a sepelire il defonto Doge, accompagnato da religiosi di tutti i monasteri della città e da tutti i rettori delle chiese parrochiali, ricusando il Colegio de Cannonici della Catredale d’intervenire benché da Coleggi fossero invitati a farlo, per non portar le torchie in mano, come essi Colegi richiedevano, havendo in costume di farle portar da fachini ne funerali a quali intervenivano. Erano in questo funerale oltre mille torchie. Fu accompagnato il corpo nella chiesa del Giesù ove gli furono fatte l’essequie, nelle quali reccitò una elegante oratione Ottavio Grimaldo con assistenza de Coleggi et sul tardi da preti della Massa della Catredale fu levato esso corpo e condotto nel Domo. Fu sepelito nella sepoltura de suoi maggiori. Convenne a questo funerale il Vicario del Cardinale Arcivescovo.
35 - Li 25 nel luogo detto la Pilla, fuori della Porta delli Archi, fu troncata la testa a Filippo Campi, autore della rapina stata fatta in quel luogo di Gio Battista Tassorello e fu esso Campi gratiato dal Senato di questo genere di morte per esser stato condennato di forca e poi d’esser fatto in quarti. Fu condotto in caretta.
36 - Erasi introdotto in Genova un uso di scomesse di moneta sull’ellezzione di nuovi Dogi, con che artificiosamente si aquistava palle per que soggetti su quali si giocava. Onde per sradicare tal’uso il Palaggio publicò severi editti contro coloro che ciò facessero.
37 - (179 r.) Li 25 giugno muore in Roma il Cardinal Pier Maria Borghese, nobile genovese e prottettore della Republica. Novellari di Roma, 27 detto. Era di 93 anni.
38 - Il Magistrato della Sanità in Genova bandisce il commercio della città di Lione e suo territorio nella Francia per la contagione della peste. Così fu bandito in Roma nella mettà di giugno. Novellari di 22 detto, di Roma.
39 - I Coleggi in Genova, tenendosi offesi dal Collegio de Canonici della Catredale per lo termine usato da esso Coleggio nel voler porre in trattato e pattegiare con loro per lo portar delle torchie nell’accompagnare il cadavere del Doge alla sepoltura, ne fanno resentimento con sospendere alcuni privileggi stati per l’avanti concessi ad esso Collegio dal Senato et ordinano al Vicario Archiepiscopale che commandi ad Agostino Calcagnino, Penitenziere, a Simone Cabella et a Giacinto Beriso, Canonici, che si partino dal Dominio genovese. Compì il Vicario l’ordine ed eglino ubbidiscono partendosi da Genova con ritirarsi a Finaro.
40 - Li 27 giugno i Collegi decretano publico funerale al Cardinale Pier Maria Borghese come a prottettore della Republica. Novellari di Genova, 28 giugno.
41 - In Genova, doppo la vacanza di 15 giorni del dogato della Republica, li 4 di luglio fu creato nuovo Doge Gio Battista Lercaro, ch’era d’ordine senatorio. Doge 61.
42 - Si aspettava in Monaco quel Prencipe di ritorno dalla Corte di Francia sodisfattissimo delli honori et accoglienze ricevute da quel Re, che gli haveva data investitura del Ducato di Valenza con titolo di Pari di Francia e fattogli pagare in Marsiglia tutte l’entrate di stati assegnateli decorse dal giorno che Francesi entrarono in Monaco. Novellari di Roma de 28 giugno. Suo diario vedi.
43 - Li 12 di giugno il Cardinale di Savoia fece intendere al Mastro di Campo Tuttaville che commandava alle genti che il Re di Spagna teneva in Nizza, che partisse di quella città sopra un bregantino preparato per tale effetto per condurlo a Finale. Parte e di Finale passa poi a Genova. Licentiò parimente esso Cardinale tutta la gente del Re Cattolico dandole comodità di condursi a Finale. Introdusse in Nizza esso Cardinale in vece d’essa gente paesani e pose per Governatore di quel castello il Conte Balperga, nizzardo et in quel di Villafranca il Conte Aleramo monferrino. Novellari Roma, 28 giugno.
44 - Li 27 di giugno in Marsiglia, nel convento de Padri Reformati di San Francesco, chiesa parochiale, (179 v.) il Padre Fra Gio Andrea di Brignale, guardiano, fu ucciso con pugnalate da due religiosi di sua obedienza che furono un sacerdote di Loano, l’altro chierico di Recco di famiglia Assereta e ciò perché intimò al sacerdote uno ordine del suo ministro che il mutava di convento. Fugono gl’uccisori.
45 - Li 11 di luglio, nella chiesa di San Bernardo, si fanno le publiche essequie al defonto Cardinale Pier Maria Borghese, prottettore della Republica, con l’assistenza de due Coleggi. Recitò l’oratione Orazio, figlio di Raffaelle della Torre Dottor di leggi.
46 - Seguono in Milano, nella fine del mese antecedente, alcuni terremoti con la ruvina d’alcune case e si sentono in Genova e nella vicina Riviera di prima notte assai parcamente.
47 - Li 25 di luglio, la sera, partono dal porto di Genova 9 galee in bosca de corsari turchi, 4 del vecchio e 5 del nuovo armamento, sotto il comando del Signor Nicolò Lomellino dell’Illustrissimo Signor Giacomo. Le 5, guidate da loro governatori nobili, havendo ciascheduna d’esse cento soldati paesani corsi e tedeschi. I remieri furono cavati dalle Riviere a scelta e parte d’essi contro lor voglia per la mala sodisfatione che riceverono quelli delle 2 galee che alcuni mesi di prima navigarono nella Sicilia.
48 - Li 2 d’agosto gionge in Genova venendo di Milano Teodoro Cardinal Triulzio. Fu alloggiato dal Prencipe di Valdetaro, suo zio, nel Pallaggio del Prencipe Doria. Era ivi aspettato da una galea di Toscana comparsa per riceverlo e portarlo a Livorno, d’onde insieme con Don Carlo, fratello del Granduca di Toscana, Generale di mare del Re Cattolico, partirà per condursi nella Spagna, chiamato da quella Maestà. Parte li 9 detto, di sera e seco parte Don Giovanni d’Eresse, Ambasciatore cattolico ressidente in Genova. E nella partenza che fecero di Livorno s’imbarcò con loro il Prencipe Federico Langravio d’Assia.
49 - Li 14 detto i due Colegi decretano che particolari delle due Riviere possino armare navigli contro corsari che infestavano e faccevano danni nel mar ligustico a navigli del genovese Dominio.
50 - Nella mettà d’agosto il Signor Anton Giulio Brignole, nella sua villa d’Albaro, di sera fa allegrezza de fuochi e di sparar mascoli per la nascita del Prencipe primogenito del Granduca di Toscana seguita li 14 detto, chiamato Cosmo.
51 - Questa estate manca di frutti et in particolare d’agrumi. Riesce asciutta assai sendo mancato di piovere per tre mesi e più.
52 - (180 r.) Circa la fine d’agosto Nicolò Spinola q. Giorgio, Podestà deposto di San Romolo, per mancamenti fatti nel tempo del suo governo nel suo sindicato fu condennato a pagar somma di moneta e relegato per 3 anni nella Corsica da Giudici Sindicatori che furono Gio Antonio Spinola q. Gio Agostino e Gio Antonio Giustiniano q. Raffaelle. E nella stessa mattina che con loro si dovea imbarcare sopra una filucha per ritornarsi a Genova, d’improviso con arma di mano uccide lo Spinola scapandole dalle mani il Giustiniano. Si salva in chiesa. Il popolo gli si arma contro et a richiesta del Giustiniano gli è donata la vita, onde, estratto di chiesa, li 27 è condotto a Genova priggione per mare da Ministri della Republica mandati aposta da Genova a riceverlo. Fu posto priggione nella Torre del Palazzo. Il suo caso dal Vescovo d’Albenga, per esser il luogo di San Romolo nella Diocesi albenganense, fu dichiarato prodittorio. Con che la notte de 5 di settembre fu decapitato nella prigione et il di lui cadavere esposto alla vista del popolo nella Piazza de Pollaroli.
53 - Vicario Archiepiscopale di Genova ordina a curatti delle chiese della sua Diocesi che gli diino nota distinta delle persone di quelle parochie: maschi e femine, età, ammogliati, con fuoghi di queste parochie. Conteneva 167 fuoghi, anime 1157, da communica 420.
54 - Li 14 d’agosto giongono di ritorno nel porto di Genova le galee genovesi partite in bosca de corsari turchi li 25 di luglio senza haver havuto scontro alcuno di navigli d’essi Turchi, havendo corso la Corsica in particolare et altre isole e parve che i remieri volontarii restassero più sodisfatti dell’altra volta.
55 - Li 28 luglio Bartolomeo Conforto, cittadino genovese, dona alla chiesa di Sant’Andrea di Genova, detta prima della Porta delle monache latteranensi, una scatola di reliquie di San Meliano Martire, che ricevé dal Padre Fra Massa della Pietra, Capucino, nel 1638 li 14 giugno colla scrittura della identità d’esse sante reliquie rogata nella città di Caglieri di Sardigna detto giorno. E furno di que corpi de santi martiri che si ritrovarono la chiesa di San Saturnino nella medesima città di Caglieri, [sendo] [3] vicino stesso giorno et atto della donazione sudetta, Monsignor Giulio Cesare Boria, Vicario Archiepiscopale della Diocesi genovese, le approvò e concesse che si esponessero all’adoratione del popolo, per scrittura rogata da Gio Battista Badaracco Cancelliere Archiepiscopale.
56 - Li 29 settembre, all’hora dell’Ave Maria di mezzo giorno, le barche provenzali ch’erano nel porto e nella darzina di Genova fanno alegrezze di sparate per la resa di Prepigniano fatta al loro Re.
57 - Circa la fine d’esso mese s’intende che il Re di Francia habbi fatta richiesta alla (180 v.) Republica del porto e forte di Vado per sicurezza d’una sua armata di mare, che pare che dovesse comparire in questi mari e di passo per terra contro Finaro.
58 - S’intende che la Republica sii stata richiesta ad entrar in lega di diffesa d’Italia dalla Republica venetiana, Granduca di Toscana, Duca di Parma e Duca di Modena uniti insieme per diffesa del Duca di Parma contro il Papa a favor di Parma.
59 - Li 5 di ottobre, nella chiesa di San Domenico in Genova, domenica prima d’esso mese, si scuopre la nuova capella del Santissimo Rosario, fabricata di moneta pia riccamente, cadendo in quel giorno quella festa.
60 - Passano in questi giorni alla sfilata per Genova gran numero di Francesi che passano nella Lombardia ad unirsi con un grosso essercito, che s’inviava verso Milano condotto dal Prencipe Tomaso di Savoia, che fa gran danni alli Stati e luoghi del Re Cattolico et a patti ottiene Tortona non il suo castello.
61 - Li 8 sono condotte a Genova 23 monache. Fra esse la loro priora, salvate nel luogo di Vighizuola da un capitano piemontese colle loro cose più care della chiesa e monastero loro et altre particolari furono ricettate dalla Prencipezza Doria e poi divise fra monasteri della città.
62 - Li 11 ottobre si chiamano scelti di Voltri a Genova per guardia de posti che custodivano milizie stipendiate, che si mandano a Nove per oviare all’incursioni dell’esercito condotto dal Prencipe Tomaso di Savoia et alle genti francesi condotte dal Duca di Longavilla e dal Marchese Vele a danni delli luoghi del Re Cattolico. Novellari di Genova di 4 ottobre.
63 - Li 29 ottobre, sendo in Peggi in sua casa, Don Carlo Doria Duca di Tursi, un certo Don Vincenzo Comandi, perugino, prete sacerdote, zio di Carletto, nipote del Duca sudetto, si tenne agravato d’un cavaliere irlandese di cognome Strale, antico servitor del Duca, perché nol salutava e perché pretendeva che ragionando con suo nipote, Cavaliere dell’ordine di Santo Steffano, che seco si tratteneva, con una sola parola l’havesse ingiuriato. Onde, ritrovatolo fuori del Palazzo a mezza strada, havendo seco il cavalier nipote et un suo servitore, veduto lo Strale non salutarlo, il nipote l’assalì senza far altra parola con arma da mano. Né havendolo colpito per ressistenza dell’assalito e de circonstanti, il zio da presso gli sparò un archibuggio corto che teneva sotto coperto e l’uccise di repente. Restoro tutti tre, si salvarono nella chiesa di Santa Maria, fabricata dal Prencipe Gio Andrea, padre del Duca nominato in esso luogo, ove d’ordine del Duca furono custoditi da gente armata e da Corsi e dattone raconto al (181 r.) Vicario Archiepiscopale di Genova che mandò il fiscale ad essaminarli. Doppo pochi giorni dichiarò che godessero dell’immunità eclesiastica, con che si partirono di nascosto conducendosi con passaggio di mare a Livorno.
64 - Nella fine d’esso mese, sendosi in Genova nel monastero di San Domenico congregati i Provinciali di quell’ordine per celebrarvi un capitolo generale d’ordine del Pontefice, apertosi un breve di Sua Santità che deponeva il Padre Rodolfi Generale et altro ordine del Cardinale Antonio Barberino che in suo luogo, dovendo egli esser presidente d’esso capitolo, eleggeva il Padre Massarini, fratello del Cardinale di questo cognome, si divisero i vocali in due parti proseguendo l’una l’ellezzione del capitolo e protestando l’altra di nullità, si partì di quel convento. La rimasta ellesse il Generale il Padre Massarini sudetto e l’altra, congregatasi nel monastero di San Giacomo di Cornigliano, ellesse per presidente un padre spagnuolo che poi dichiarò Generale. Et questa pratica si legge distinta ne Novellari di Genova, il primo novembre.
65 - Il Vicario Archiepiscopale di Genova ordina a Rettori delle chiese parrochiali della Diocesi che descrivano tutte le persone che fanno le loro Parochie, con nome e cognome da 7 anni in appresso e che a lui ne mandino le liste.
66 - La fiera di cambii detta di Santi si celebra a Rapallo per ischivare qualche disordine che sarebbe potuto seguire se secondo il solito si fosse continuata a Nove, stante l’armi francesi che si trattenevano in quelle parti.
67 - Li 4 novembre, con passaggio di due galee della Republica che ritornavano di Spagna, ritorna a Genova Don Giovanni d’Aressi [4], Ambasciatore cattolico ressidente in Genova.
68 - Nel principio d’esso mese si apre un colleggio publico di lettere per educatione di giovanetti, ordinato per decreto del Senato nel 1639, li 15 di luglio, sotto l’invocatione di Maria Vergine e di San Giovanni Battista e sotto la protetione de Coleggi ed alcuni nobili da essi Colegi eletti e posto alla cura de Padri della Compagnia di Giesù. In questo giorno essi Padri cominciano a ricevere i giovani nella nuova fabrica fatta da loro nella strada del Guastato ove fu la chiesa di San Geronimo.
69 - Li 12 di novembre sono chiamate le militie scelte a guardia de posti della città di Multedo e Peggi per un mese venturo.
70 - Gio Francesco Serra Marchese di Strevi è fatto dal Re Cattolico Generale dell’artigliaria dello Stato di Milano. Riceve da esso Re l’honore della Chiave d’Oro.
71 - (181 v.) Honorato Grimaldo Prencipe di Monaco passa a Pariggi per ritrovarsi al battesimo del Delfino et alla coronazione di quella Regina.
72 - In Monaco di Provenza s’introducono gran quantità di viveri e munizioni da guerra. Novellari Roma, 22 novembre.
73 - Li 18 muore nella Sicilia alla cura della sua chiesa Giovannettino Cardinal Doria, Arcivescovo di Palermo, per la cui morte Don Carlo Doria Duca di Tursi resta herede di scudi 24.000 di reddito, patrimonio d’esso Cardinale suo fratello et resta libero il reddito di scudi 10.000 d’una abbazia resignata col consenzo appostolico da esso Cardinale a Don Tomaso Doria, figlio d’esso Don Carlo.
74 - Li 9 di decembre, con una galea della Republica mandata a riceverlo a Livorno, gionge a Genova il Cardinale Steffano Durazzo Arcivescovo che ritornava di Bologna, sendo stato di fresco dal Pontefice deposto da quella legazione, tutto che non fosse per ancora compito il termine della sua carrica, come anche parimente seguì a’ Cardinali Ginetti e Franciotti, l’uno Legato di Ferrara e l’altro di Romagna, rimanendo queste tre legazioni al Cardinale Antonio Barberino e ciò per havere eglino in particolare risposto a lettera del Duca di Parma nel ritrovarsi esso Duca col suo campo in quelle parti.
75 - Nella mettà di novembre l’Ambasciatore cattolico per parte del suo Re in Senato di Genova fa instanza che la Republica voglia dar aiuto alle armi cattoliche contro Francesi che travagliavano lo Stato di Milano.
76 - Monsù Montotti, Residente in Genova per lo Re di Francia, per l’altra parte parimente, per parte del suo Re, richiede allo stesso Senato che la Republica non facci alcuna rissolutione di pregiuditio all’interessi della Corona francese. Novellari Roma, 29 novembre.
77 - Genovesi fanno partito col Papa di 300.000 scudi per servigio della Sede Apostolica. Novellari 29 novembre.
78 - Nella fine di quest’anno in Genova si fabricava una ampia strada che cominciava fuori della Porta del Ponte della Mercantia e tirava nel mare verso il Mandraccio restringendo la Dogana et il palaggio di San Giorgio et per lo tratto d’essa strada, per la parte del porto, vi si fabricavano magazeni per mercanzie del porto franco.
79 - Era morto alla sua chiesa Monsignor Decio Giustiniano, Vescovo della città d’Alleria nell’isola di Corsica, dell’ordine de Predicatori. Novellari Roma, 6 decembre. Il Pontefice Urbano confere quel Vescovado, che risponde buona somma di reddito, al Cardinale Ottaviano Raggio, genovese. Novellari Roma, 13 decembre.
80 - (182 r.) La Camera de Procuratori della Republica, per autorità ricevuta da Consigli, li 23 di decembre dichiara che la gabella della Macina per la Città e tre Podestarie, solita da affitarsi a persone particolari, per quanto risponda la Città si scoda con quella del Grano e che per li altri luoghi, cominciando dalli 10 di maggio di quest’anno che finì l’affitto, si paghi dalle communità in 3 paghe di 4 in 4 mesi e che si cavi per 2 terze parti sopra poderi e l’altra dalli habbitanti, il numero de quali con diligenza si era per ordine publico fatto registrare da rettori e curatti delle chiese e per lettera d’essa Camera diretta al Capitano di Sestri fu quel luogo et altri soggetti a qual Capitaneato tassato a pagare ogni anno scudi 1270 d’argento per ciaschedun anno, cioè le 2 Parochie di Sestri scuti 700, Monte Oliveto 70, Peggi 225, Coronata 50, Borzoli 175 e Figino 50.
[2] Probabilmente: giurisdizione.
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Agostino Schiaffino
Memorie di Genova
(1624-1647)
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Indice
Abbreviazioni
Criteri di edizione
Indice dei nomi
Carlo Cabella
Introduzione
1a
1b
1c
1d
2a
2b
2c
2d
2e
Agostino Schiaffino
Memorie di Genova
1624
1625
1626
1627
1628
1629
1630
1631
1632
1633
1634
1635
1636
1637
1638
1639
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