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Agostino Schiaffino, Memorie di Genova
1638
1 - (160 r.) La posta dell’ascritione ordinata dalle leggi si propone e non passa, genaro.
2 - Li 25 di genaro parte di Genova per Roma il Cardinale Mauritio di Savoia (160 v.) con passaggio delle galee del Pontefice.
3 - Nelle processioni generali di Sant’Antonio e di San Sebbastiano segue come nell’antecedente di decembre, convenendo il Cardinale Arcivescovo colla prima mettà et il Doge e Colleggi con l’altra.
4 - Nel principio di questo anno si intende che sendo morto in Tunesi quel Re sia stato dato quell’honore a Stamurat, rinegato di Levanto detto il Marmararo, che fu sempre ben affetto verso la Patria, né mai fece danno nel corseggiare alle Riviere, né a navigli genovesi e nel 1625 si offerse alla Republica ne travagli della guerra contro il Re di Francia.
5 - Nella fine di genaro i Colegi creano capo delle genti di guerra della Republica Federico Imperiale, con proviggione di scuti 100 d’argento il mese stando a Genova et altretanti uscendo fuori et il fanno del Magistrato della Guerra con conditione che conducendo essa Republica c’habbia essercitata in guerra carrica maggiore d’esso, resti escluso dall’officio. Crea 40 capitani nobili con cento cittadini per uno.
6 - Principio di febraro: vien nuova che ... Fiesco q. Carlo, naturale, con altri Genovesi siino stati impiccati in ... per ordine ... per havere havuto trattato di rendere.
7 - Li 7 il Capitano Steffano Chiappe, venendo di Spagna con la galea padrona del Duca Doria, tocca a Savona. Saluta quella città e per lo tristo tempo, non parendosi sicuro in quel porto, si ritira nel golfo di Vado. Ricusa di salutare quella fortezza e venuto a Genova per ordine de Colleggi è fatto priggione. Rilasciato con sicurtà li 25.
8 - Li 8 una barca francese di corso con trenta e più huomini e gran numero di moschetti e pistolle a pedreri dà per tristo tempo nel porto di Genova et è ritenuta e rilasciata poi.
9 - La notte de 22 aprile fu nella priggione in Genova troncata la testa a Rodrigo Passaggi per delitti gravi. Fu condannato di forca e poi gratiato e prima della sua morte fu scancellato dal Libro della Nobiltà per essersi scuoperto che le prove che haveva fatte per essere ascritto eran false. Il suo cadavere fu in publico esposto alla vista del popolo nella Piazza de Pollaroli.
10 - Il Senato manda alcuni Commissarii nelle Riviere, particolarmente di Levante, perché si faccino diligenze per guardia de luoghi, intendendo che in Algieri et altri (161 r.) porti della Barbaria si armasse 20 e più galee de Turchi con fine di far danni a questa Riviera. Mese aprile.
11 - Poco doppo la mettà d’aprile li paperari di Mele, sopra Voltri, si uniscono oltre 100 insieme e fanno sedizione contro padroni delli edificii negando di lavorare. Fanno qualche insolenze. Sono condotti 10 d’essi capi prigioni in Genova.
12 - Li 25 giunge in Genova di passaggio, incognito, venendo di Germania, Casimiro, fratello del Re di Pollonia. Alloggia all’osteria di Santa Maria. Passava nella Spagna. Parte li 5 maggio.
13 - In questi giorni il Cardinale Arcivescovo toglie di coro della chiesa Catredale di Genova il tabernacolo et il Santissimo Sacramento et il ripone nella capella di Nostra Signora de Lercari per conformarsi all’uso delle prime chiese di Roma.
14 - Il Conte di Monterei di San Pier d’Arena passa a stanziare a Fassolo nel palaggio di sopra del Prencipe Doria. Non mancò di generare qualche sospetto.
15 - Li 7 maggio in Genova si chiudono molte porte eccetto le principali, a quali si pone guardia di cittadini nobili e si pone scelti a posti di guardia.
16 - Li 20 di maggio s’intende che l’Ambasciatore cattolico habbi notificato a Coleggi che il Governator di Milano sii fuori con grosso esercito e che di presto debbi comparire in questi mari essa armata di galee, onde, havendo bisogno di qualche porto dello Stato della Republica, dichiarino se vogliono concederlo, se bisognando de viveri e rinfrescamenti col pagamento si darebbero e che si richiedesse imprestito di moneta. La risposta non si seppe.
17 - Si fanno Consiglietti frequenti con l’assistenza de Supremi in azenza del Doge e Colleggi.
18 - Si fa legge contro coloro che de negotii fatti con la Corte pigliano in pagamento effetti di Genova con pena di ribelle, confinatione, privatione della nobiltà.
19 - Si dà voce che il Doge habbi richiesto con suplica di deporre il dogato accusandosi di non havere vista di accertare li animi de Coleggi e Supremi nel governo della Republica. Fu vero. Presenta suplica li 17 maggio che fu letta nel Senato. Né si fece provigione alcuna.
20 - (161 v.) Casimiro, fratello del Re di Pollonia, che partì per Spagna con una galea della Republica, in Boccori è fatto prigione da Francesi e condotto a Pariggi e fermata la galea.
21 - Li 21 vien nuova di Roma che colà sia morto Francesco Pinello, Agente della Republica.
22 - In questo dì era in Genova ..., figlio del Re di Danimarca di passaggio. Vedeva per curiosità l’Italia. Alloggia all’osteria. Era Conte di Conormen. Parte doppo 4 o 5 dì.
23 - Li 22, in sabato, vigilia della Pentecoste, li 2 Senatori di Palazzo con gran numero di nobiltà pongono la prima pietra del nuovo muolo ove era inscritione.
24 - Ne principii di giugno s’impone una nuova gabella sopra il sapone che entra nella città di £. 1 per cantaro e di £. 2 sopra quello che si estrae dal Dominio.
25 - Gio Giacomo Pastori, Abbate di San Bartolomeo del Fossato in San Pier d’Arena, rassegna quell’Abbatia riserbatasi qualche pensione annua a Prete Bartolomeo Pensa, genovese, al che consente il Pontefice li 24 di maggio et esso Pensa ne riceve il possesso li 13 di giugno. In atti di Gio Battista D’Aragno, Cancelliere Archiepiscopale.
26 - Li 26 giugno la galea patrona dello stuolo di Sicilia, facendo ritorno da Peggi a Genova, sopra la Colombara a caso si arde con morte della maggior parte della chiurma e di qualche ufficiali.
27 - Luca Giustiniano, Ambasciatore straordinario per la Republica al Re Cattolico, da essa deposto di quella carica, con ordine collà che non fosse per l’avenire trattato come Ambasciatore per non havere ubiditi li ordini publici. Mese giugno.
28 - Li 2 luglio il Conte di Monterei parte di Genova per Spagna con stuolo di galee cattoliche.
29 - Questo mese particolari armano in Genova una galea, concessa loro dalli Coleggi di marinari, che dovevano servire per remieri volontarii e per combattere con capitoli d’accordo per fare con altra, pure concessa ad essi, il viaggio delle sete di Sicilia.
30 - (162 r.) Li 13 giunge in Genova di ritorno dalla sua ambascieria di Lamagna Gio Battista Negrone.
31 - Li 19 in Genova si fanno alegrezze de fuoghi la notte e di sparate di mascoli per alegrezza della vittoria ottenuta in Fiandra dal Cardinale Infante contro Francesi et Olandesi dall’Ambasciatore cattolico, Prencipe e Duca Doria.
32 - In questo giorno giunge stuolo di galee cattoliche con soldatescha. Sbarca soldatescha come haveva fatto poco avanti, stante il contrasto de porti tra il Senato, Coleggi et il Consiglietto, a Finaro.
33 - Li 4 di luglio il Cardinale Arcivescovo in Genova publica editto contro i chierici di prima tonsura e di 4 minori ordinando sotto pena che portassero la chiericha, l’habito lungo, non nutrissero capelli.
34 - L’inscrizione della prima pietra posta nel fondamento del nuovo mole di Genova li 22 di maggio è tale: Nova libertati moenia visum patribus struxisse parum nisi novam et molem fondarent annone nec alium secundi operis molitorem querendum rati quamquam fidelem et navium probarunt in primo Ansaldum de Mari. Hic igitur mandantibus Aug.no Pallavicino Duce Ex.mis Gubernatoribus Ill.imis Procuratoribus. Anno Salutis MDCXXXVIII, die XXII maij, Novam Molit.m auspicabat.
35 - Nella mettà di luglio la Republica raccommanda li suoi interessi in Roma il Cardinale Pier Maria Borghese, nipote del Pontefice Paulo V, che si offere pronto per sua lettera in risposta de 31 dello stesso mese.
36 - Li 13 d’agosto compare in Genova Francesco Duca di Modena per passare alla corte di Spagna. Fu alloggiato dal Signor Silvestro Grimaldo. Parte con galea capitana e patrona del Duca di Tursi li 24.
37 - Li 19 cadono pioggie grosse dal cielo sendo qualche mesi che non era piovuto e fanno grossi danni nella valle di Polcevera e Sestri con dare a terra mollini e mura di ville.
38 - Li 3 settembre il Maggior Consiglio in Genova impone gravezze sopra l’estratione dell’olio forestiero di soldi 30 moneta di cartulario per barile. Proroga o sia conferma il porto franco per un anno. (162 v.) Dà facultà di redurre redito de monti di San Bernardo e San Giovanni Battista di 4 a 3 e mezzo per 100 data a Procuratori. Proroga perpetua dell’autorità criminale dell’Arte della Lana.
39 - Il primo di settembre li stuoli delle galee cattoliche di Spagna e di Sicilia, ritornando di Spagna con 2.000 fanti per sbarcare a Finaro, in numero di 15, cioè 9 di Spagna, tra esse 4 patrone e sei di Sicilia, con quella capitana con stendardo e tutte sotto il comando di Don Rodrigo di Velasco, sono assalite a 3 miglia sopra Peggi da 15 galee francesi che erano venute loro in traccia per combatterle, comandate dal Marchese Poncule [1], nipote del Cardinale Rossiglieu. Combattono insieme dalle 16 ore sino le 17 e mezzo. Due delle galee cattoliche si appartono e le altre havevano quasi rimessa la capitana francese che fu soccorsa dalle sue. Delle di Spagna ne restano prese due, fra esse la padrona e quattro di quelle di Sicilia, fra esse la capitana collo stendardo. Tre delle francesi restano in potere delle spagnuole. Partono le francesi mal ad ordine e doppo due giorni la padrona di Spagna si solleva e resta sopra Arassi e fu condotta a Genova ove si erano ritirate le altre con concessione del porto dal Senato contro l’ordine del Consiglieto. Morirono in quella battaglia oltre 4.000 persone, fra esse il Don Rodrigo et il Generale francese restò legiermente ferito. Francesi fanno gran strage de Spagnuoli con fuoghi artificiali e con pietre. I feriti in Genova si ricapitorno all’ospitale e furono oltre 500. Si disse che il danno che ricevè la Piazza de Banchi per lo contante preso e gran numero de pezze de panni eccedesse oltre 3.000 scudi. Le fanterie rimaste sono sbarcate a Finaro.
40 - Per lettere di Roma li 4 settembre si intende che il Pontefice habbi destinato l’Archivescovado della città di Chieti a Monsignor Stefano Sauli, genovese, Governatore di Viterbo.
41 - Li 12 comparve ne mari di Genova un’armata di 22 navi francesi e li 15 ne entrano alcune in porto, 7 senza ricercarne licenza alcuna. Minaciano di voler per forza la galea padrona di Spagna fugita dalle loro galee sopra Arassi che si ritrovava nel porto e le altre galee cattoliche le guardano, 3 della Republica per ordine del Palazzo la notte si frapongono perché non segua male. Si arma con (163 r.) cannoni la punta del molo. Si prepara il balluardo per voltarsi contro chi cominciasse la pugna. Si chiamano soldati scelti a posti, ne sono messi nelle navi che erano in porto. Li 18 il Senato manda Agostino Centurione al Generale delle navi che le levi le 7 di porto e si parta. Non è ricevuto. Le 7 alla mattina sparano per la nova della nascita del Delfino di Francia uscite di porto e la sera le altre. Li 19 il Centurione va alle navi et è ricevuto. Esse navi si conducono in bocca di porto e 2 ne entrano dentro. Si fanno padroni della bocca. Tirano cannonate ad una nave inglese che non le saluta et amaenando essa e lassata entrare, così seguì ad una pollacha di legne. Si propone a Palazzo di unire le galee colle cattoliche e 2 di Firenze che erano con esse et scacciare per forza tutte esse navi. Ne passa la posta. Si temeva che si spingessero contro le galee alcuna delle lor navi con fuochi artificiali per arderle. Di Arassi si fugono li habitatori per tema di questa armata. Così di Lovano per havere dato aiuto alla padrona di Spagna che si fuggì dalle galee francesi.
42 - Li 18 un Ministro francese presentò al Senato una lettera del suo Re, diretta ad esso Senato, per la quale si dava nuova della nascita del Delfino suo figlio. Si ellegge Ambasciatore ad esso Re di congratulatione Luca Spinola.
43 - Li 24 torna al condutiere il Centurione perché si risolva di partire. Promette di farlo la sera, nella quale saluta la città che li rende il saluto e si parte.
44 - Il Duca di Medina, quinto Re [2] di Napoli, per suo decreto ritiene i redditi che hanno in Regno li 8 del Magistrato di San Giorgio di Genova che erano: Gio Battista Durazzo, Gio Vincenzo Imperiale, Gio Battista Lomellino, ..., ..., ..., ..., ..., perché non vollero far franche tutte quelle robbe che voleva introdurre il Conte Monterei, Ministro spagnolo, fra quali erano nomi d’altri.
45 - Li 24, la sera, le galee cattoliche nella darsina di Genova fanno salva de cannoni per la vittoria ottenuta da Spagnuoli nella Biscaia de Francesi che tenevano assediata la piazza di Fonterabbia, sendosi poco prima partita l’armata delle navi francesi.
46 - (163 v.) In questi giorni l’Inquisitori di Stato relegano per due anni Cosimo Zerbi, nobile genovese, convinto d’havere fatta una pasquinata che si ritrovò affissa a Banchi, trattandosi d’una nuova passia.
47 - Li 26, nel Convento di Santo Spirito di Bisagno, de Padri della Congregatione Somasca, fu ucciso il Padre Don Nicolò Spinola, suo Preposito, da due laici di quella Congregatione per rubar li denari, che però furono presi tutti due doppo.
48 - Li 25 dal monastero delle Convertite di Genova si fuggono due di quelle monache con un giovane di professione sartore. Rubbano la sacristia per £. 7.000.
49 - Nella fine di questo mese di settembre muore in Genova un certo di professione candellaro. È sepelito nella chiesa di Santa Maria di Castello. Calano nella sepoltura uno doppo l’altro due beccamorti per accomodar la cassa del deffonto e vi restano morti di repente senza penetrarsi la caggione di ciò.
50 - Nel mese ottobre in Genova dal Publico si fabricava una strada con cortina di muro che continuando l’altra correva dal ponte de Calvi sino alla Darsina, con che la città dalla parte del porto restava in tutto chiusa di muro.
51 - S’intende che il Re di Francia habbi fatta instanza alla Republica di tener un suo Ambasciatore Residente in Genova. Né si penetrò la risolutione del Palazzo.
52 - Li 14 ottobre il Cardinale Durazzo Arcivescovo visita la chiesa di Santa Maria Assonta di Sestri et il dì seguente quella di San Giovanni di detto luogo, passando poi nello stesso giorno a Prà per compire la visita di verzo Ponente, tralasciando al ritorno la chiesa di San Martino di Peggi e quella di Monte Oliveto.
53 - In questo mese si fabricava dal Publico un ponte che mettendo piè nel Palazzo Ducale terminava nella chiesa del Giesù, havendo terminato il Senato di sentir le prediche in quella chiesa e non nel Domo.
54 - Li 18, giorno di San Luca, in Genova, dietro la Loggia de Marini, tra le 21 e 22 hore, Gio Battista Pastori, Dottor de leggi e Secretario del Senato, d’ettà d’anni 63, fu con armi di punta ucciso da Felice Pallavicino e da 4 assassini che haveva seco con oltre 60 ferite, fra quali si nominò un certo Sestri, Dottor de leggi, un Repetto bandito. Né hebbe tempo di confessarsi.
55 - (164 r.) Li 21 Don Carlo Doria Duca di Tursi parte di Genova per Firenze d’ordine del Re Cattolico per ricevere il giuramento di fedeltà da Don Giovanni Carlo, fratello di quel Gran Duca, del nuovo carrico conferitoli [da] esso Re Cattolico di suo Generale di Mare.
56 - In questo mese ottobre il Doge richiede con instanza che li sia concesso deporre la dignità o almeno la toga perpetua doppo la fine del suo Dogato. Li è negato.
57 - La fera de cambii, solita farsi a Nove, si trasporta attualmente a Piacenza e si comincia a Santi.
58 - In questi giorni, per rissa nata tra li Signori Gio Carlo Doria e il figlio d’Ambrosio, Filippino Spinola, il Doria con cartello invita lo Spinola a duello a Vivalta di Bormia ed esso parte di Genova ove era dal Senato trattenuto con sicortà.
59 - Li 2 di novembre giunge in Peggi con passaggio d’una galea, venendo di Roma incognito, Mauritio Cardinale di Savoia. Alloggia nel Palaggio del Prencipe Doria. Parte li 5 per Lombardia.
60 - Ritorna Don Carlo Doria Duca di Tursi da Firenze, ove era passato a dar il bastone et a ricevere il giuramento del Generalato di Mare per ordine del Re Cattolico a Don Gio Carlo de Medici, fratello di quel Gran Duca.
61 - Li 14 del mese d’ottobre muore in Savona Gabriello Chiabrera, poeta celebre savonese.
62 - Detto tempo il Pontefice Urbano crea Chierico della Camera Appostolica Monsignor Steffano Dongo, nobile genovese, figliuolo del Signor Bartolomeo.
63 - In questo tempo in Genova seguono gran furti di botteghe riche fatti di notte con rottura di muraglie e furono presi molti per sospetto.
64 - Li 18 muore in Genova Giacomo Serra q. Paolo, Chierico della Camera Appostolica.
65 - Muore mese novembre Gio Francesco Gandolfo, Vescovo d’Alba, credesi di veneno.
66 - Ne principii di decembre li Signori Gio Carlo Doria e Filippino Spinola chiamati dal Senato si constituiscono prigioni in Genova.
67 - Li 21 di novembre in Roma, nella chiesa della Minerva, il Cardinale Cassarino [3] consacrò Arcivescovo di città ... ... [4] Monsignor Steffano Sauli, genovese.
68 - Li 22 decembre il Cardinale di Savoia ritorna di Lombardia per la Polcevera. Passa a Loano, ove dal Prencipe Doria era stato apparechiato per riceverlo, facendo (164 v.) esso Cardinale pensiero di dimorare in quel luogo per qualche tempo. Alloggia a Peggi.
69 - Li 11 compare a Genova con passaggio di galee ritornando di Spagna, Francesco Duca di Modena. Parte per terra il dì seguente.
70 - Principio decembre: doppo di molte negotiationi fra il Serenissimo Doge e l’Eminentissimo Cardinale Durazzo Arcivescovo, passate da Giovanettino Giustiniano tra la Republica et il sudetto Arcivescovo una buona, vicendevole sodisfatione, in maniera che rimasto persuaso il Cardinale Arcivescovo della giustitia delle publiche raggioni, interpone sempre dovunque sarrà di mestiere tutti li officii per sostenerla.
71 - Li 16 decembre furono in Genova condotti alla galea 28 sospetti di varii delitti, gente che senza mestiere vivevano scandalosamente. Per lo più era stato creato un Magistrato di 5 Senatori per fare l’inquisitioni neccessarie che hebbe per capo l’Eccellentissimo Tomaso Raggio. Riferiva esso Magistrato e proponeva al Consiglio Minore l’inquiriti che informata consient[ia] li condennava. Già numero di gente di questa fatta si fuggono a Milano et a Livorno per tema de mali incontri, già in numero di più ne sono fatti prigioni.
72 - Il Doge e Senato li 29 di decembre approvano alcuni capitoli di concerto, fatto da una compagnia de nobili, per armare dieci galee di persone libere da fabricarsi nell’arsinale di Genova a proprie spese per andar in corso e concedono loro qualche privileggi. Essi nobili furono: Agostino Centurione, Pietro Maria Gentile, Galeazzo e Francesco Maria Giustiniani, Gio Agostino Lomellino, Gio Carlo Brignole di Gio Battista, Lazaro Spinola q. Domenico, Lazaro Spinola q. Paulo Agostino e Gio Tomaso della Torre dell’Eccellentissimo Raffaelle.
73 - Il decembre di questo anno il Re Cattolico pretendeva passo per le sue genti che si conducono nello Stato di Milano per lo Dominio della Republica e non poteva patire la neutralità d’essa. Così per lettere di Spagna.
[4] Lacuna, ma 1638, 40: Chieti.
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Agostino Schiaffino
Memorie di Genova
(1624-1647)
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Indice
Abbreviazioni
Criteri di edizione
Indice dei nomi
Carlo Cabella
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1b
1c
1d
2a
2b
2c
2d
2e
Agostino Schiaffino
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