Agostino Schiaffino, Memorie di Genova

1633





(136 v.) Doge 56 Gio Steffano Doria, creato li 9 di luglio.

1 - Li 13 di genaro Don Carlo Doria Duca di Tursi in Genova celebra il matrimonio di Giovanna, sua figlia, con Gio Francesco Serra, Marchese di Cassano e di Strevi, per mano dell’Abbate di San Matteo.

2 - Ne principii di genaro il Magistrato della Sanità dà pratica libera a Cugliano. Rallenta affatto le dilligenze che faceva per tema della contagione.

3 - Il primo di febraro dà pratica libera allo Stato di Milano, Venetia, Monferrato e feudi imperiali, quanto alle persone.

4 - Passa per Genova venendo di Fiandra il Marchese di Veragna,[1] Armirante dell’Indie e Grande di Spagna, herede di Christofforo Colombo ritrovatore dell’Indie. Parte per Spagna li 3 febraro.[2]

5 - In questo mese si comincia da viandanti a passare per la nuova strada piana che di San Lazaro continua sino a San Pier d’Arena.

6 - Il Senato fa dono al Pontefice di due quadri di capace grandezza ove era di colori dipinta la città colle nuove mura, in uno in pianta e nell’altro (137 r.) in lontananza, havendo esso Pontefice mostrato desiderio di vedere le sue fortificationi. Furono dipinti con gran diligenza et artificio da Andrea Ansaldo di Voltri, al quale perciò pagò il Publico £. 2.000. Gli manda questi quadri chiedendogli che voglia benedire le nuove mura e la città per sua lettera data li 16 di aprile et il Pontefice risponde li 8 ottobre.

7 - La fine di febraro, cioè li 23, parte di Genova per Milano Agostino Mari, eletto dal Publico per trattare col Duca di Feria, Governatore di quel Stato, la pratica della pace col Duca di Savoia. Si era quel Duca posto all’impresa di tale accommodamento per ordine del suo Re. In lui pareva che confidasse il Duca savoiardo, il quale, havendoli voluto mandare a trattare per sua parte il Vescovo Gandolfo di Vintimiglia, fu dal Feria riccusato dicendogli havere ordine espresso di Spagna insieme colli altri Ministri di quel Re di farne rifiuto e presistendo il savoiardo, quel Vescovo di suo ordine mandò un suo fratello a trattar la pratica col Marchese di Castagneto che passava Ambasciatore cattolico in Lamagna, il quale rispose al Vescovo con lettere. Esse lettere furono dal Duca savoiardo mandate al Feria, il quale in Milano cercò al Castagneto se havesse trattato questa pratica col fratello del Vescovo et esso negò, con che il Feria gli mostrò le lettere statele mandate dal Savoiardo perché vedesse non esser vero che i ministri reggi havessero l’ordine che lui accusava, onde il Castagneto restò convinto con molto suo rossore.

8 - Il Pontefice Urbano per suo breve essorta la Republica alla pace con Savoia e per altro il Duca savoiardo alla pace con la Republica.

9 - Li 28 genaro il Senato fa instanza per sua lettera al Pontefice et al Cardinale Francesco Barberini per la beatificatione di Maria Vittoria Fornari, monaca, fondatrice della Congregatione di Santa Maria Annonciata, dette le monache Turchine.

10 - In questo mese viene aviso di Roma che i frati riformati dell’ordine di Sant’Agostino che habbitavano nella piccola chiesa di Santa Maria di Castiglione di Sestri, ove si erano introdotti nel 1622, habbino havuto sentenza di abbandonare quel luogo, nel quale si introdussero senza osservare li ordini (137 v.) apostolici. Questa lite cominciò nel 1626. Fu diffesa da Capucini per lo molto danno che ricevevano in Sestri per la vicinanza di questi Padri. Onde detti Padri, sentito ciò, cominciarono a ricercare il consenso di tener quel luogo da monasteri vicini, come ordinano le bolle de Pontefici.

11 - La fine di febraro si togliono i rastelli fatti in più luoghi delle Riviere per sicurezza, sendo mancato affatto il sospetto della contagione.

12 - Li 4 di marzo Agostino Centurione q. Steffano, Ambasciatore straordinario della Republica, eletto l’anno passato al Re di Francia, parte di Genova per Marsiglia con due galee della Republica.

13 - La notte de 5 marzo fu rubata la capella di Nostra Signora nella chiesa di Santa Maria Incoronata e portate via alcune lampade d’argento et altre cose.

14 - La notte de 7 detto i carcerati nelle priggioni a terreno in Genova del Criminale, per uno condotto d’immonditie che aprono a forza, si fuggono in numero [di] 34, fra quali erano alcuni condennati di forca. Per le dilligenze il dì seguente si tennero le porte della città chiuse.

15 - Li 9 detto il Palagio fece sentenza a Gio Andrea Vacchero condannandolo a 25 anni di carcere secreta e doppo detto tempo a bando di vita fuori del Dominio Genovese.

16 - Nello stesso giorno comparve in Genova Carlo Spinelli, napolitano, capitano di valore che venne di Fiandra stipendiato dalla Republica con titolo di Mastro di Campo Generale delle sue armi e provigione di scuti 6.000 di argento l’anno.

17 - Nella Settimana Santa per nuova certa s’intende che in Milano siino stati fatti prigioni i ladri in numero di 2, uno di Polcevera e l’altro di Voghera, che con altri compagni rubbarono gli ornamenti preciosi ultimamente dalla capella di Santa Maria Incoronata et esserne stato preso uno delle ville di Chiavari in Voghera con certo hoste suo socero. Si scuopersero costoro in Voghera ove venderono argenti maccati. Furono l’aprile, ne principii, impiccati in Milano.

18 - Li 2 di aprile muore in Genova Carlo Spinola [3] sudetto. Il Publico le fa i funerali. Fu depositato in San Bernardo.

19 - Li 18 di aprile Baldassar Sandoval Cardinale in Genova incognito. Veniva di Roma per la via di Milano e passava nella Spagna. Alloggia al Giesù, parte li 23 detto.

20 - (138 r.) Li 2 di maggio partono da Genova con galee 8 Ambasciatori per incontrare a Vintimiglia il Cardinale Ferdinando d’Austria, fratello del Re Cattolico, che con stuolo di 20 galee veniva di Spagna a Genova. Tocca a Villafranca li 3 maggio. Essi furono: Paolo Andrea Doria, Anton Giulio Brignole, Nicolò Grimaldo, Cesare Durazzo. Li 5 giunge nel porto. Alla scaletta fu ricevuto dal Doge, Colegi. Alloggiato dal Prencipe Doria. Nel venire fu nella Riviera salutato dalle fortezze.

21 - Il Cardinale Gio Domenico Spinola, Vescovo di Sarzana, riceve dal Re Cattolico scuti 2.000 di pensione su l’Arcivescovado d’Acheronte e di Matera da lui rinonciato et il nipote Gio Battista, figlio del Signor Gio Lucca, fratello d’esso Cardinale, una abbazia di scuti 600 di reddito.

22 - Nel mese di aprile il Magistrato dell’Inquisitori di Stato dà ordini a monasteri di Genova e fuori.

23 - Li 7 maggio l’Arcivescovo di Genova, con titolo di Noncio Apostolico, visita il Cardinale Infante, gli presenta il breve del Pontefice. Li 8 il visita come Arcivescovo. Li 9 il visita il capitolo de Canonici della Catredale, fra quali era Alessandro Sperelli, Vicario Archiepiscopale che vi convenne come Canonico. Fu capo di questa visita l’Arciprete Gio Domenico Cazzolino. Li 10 il visitano il Doge e Colegi. Li 11 entra in Genova in carozza. Visita la chiesa Catredale et alla porta è ricevuto dall’Arcivescovo. Gli si mostrano le Sacre Ceneri di San Giovanni Battista et il Catino. Visita la chiesa del Giesù e l’Annonciata del Guastato. Nella nuova strada del Guastato fu ricevuto con un arco trionfale vago di molte statoue, historie et inscritioni che si leggono registrate in questo suo viaggio, scritto da Francesco Maria Pirogali, consignato alle stampe. Li 17 parte per Milano in carrozza, visitato in detto dì dal Doge, Colegi. Fu accompagnato dal Prencipe Doria, Duca di Tursi e prima nobiltà di Genova et in questa sera si diede fine alle allegrezze publiche, fatte per 3 giorni in Genova, per la nascita del figlio secondogenito del Re Cattolico.[4]

24 - Li 15 maggio in Genova il Duca Chrichi, Ambasciatore del Re di Francia al Pontefice. È allogiato dal Publico nella casa de Donghi nella Piazza de Banchi. È dal Publico visitato, rende la visita, parte li 30.

25 - (138 v.) Li 21 comparve in Peggi una filuca spedita da Tabarca dal Governatore di quell’isola a nobili Lomellini padroni d’essa, con nuova che un certo francese, detto Sansone, castellano del forte situato nella Barbaria, chiamato il Bastione di Francia, che si tiene per lo Re di Francia, giunse in essa isola con un naviglio bene in punto d’huomini e di armi per farsene padrone. Haveva costui intelligenza con tre Francesi dell’isola, che perciò posero veneno nel pane, che non hebbe effetto per essere in poca quantità. Fu scoperto il trattato da un soldato che da uno d’essi l’intese. Si tenne secreto con aspettar l’essecutione del fatto. Giunto il Sansone con suoi, fu colto d’improviso et ucciso con 19 de suoi, sendo morto nel combatere uno dell’isola et i fornari furono impiccati come meritavano da quel Governatore.

26 - Si ordina che si faccino dilligenze nella Riviera nello sbarcare da legni forastieri persone, intendendosi che di nuovo la peste facesse progressi nel Dominio di Firenze.

27 - Li 30 di maggio giunge in Genova di ritorno di Milano Agostino Mari senza havere operata cosa alcuna nella pratica della pace.

28 - In questo mese per ordine publico si demolisce la bastia di Promontorio, il sito della quale fu unito alle nuove mura.

29 - Si intende che il Prencipe Doria fu fatto dall’Imperadore Ferdinando suo Commissario in Italia.

30 - Nel mese di giugno il Vescovado di Vintimiglia, lasciato da Monsignor Francesco Gandolfo, passato al Vescovado d’Alba nel Monferrato, fu spedito per Monsignor Geronimo Gavotto, savonese, religioso teatino, che fu consacrato in Roma li 10 luglio.

31 - In questo mese il Governatore di Villafranca, credesi con permissione del suo Duca, fa trattenere alcune barche delle Riviere di Genova in quel porto per essere di fresco stata presa nella Corsica una barca di quel luogo ove gli haveva interesse e havendo la Republica fatta lasciare la barca presa, egli lasciò le genovesi.

32 - Li 6 luglio, doppo cantata messa nella Catredale di Genova, l’Arcivescovo, con assistenza de vicarii foranei, arcipreti, rettori e curati della Diocesi genovese, diede principio ad una sinodo nella quale si doveva provvedere con decreti e censure ecclesiastiche ad alcuni inconvenienti di pregiuditio al buono istituto e regola de preti secolari e fare elezzione di giudici sinodali e di essaminatori. (139 r.) Questa Sinodo dopo alcuni giorni fu differita alli 4 d’ottobre, né si proseguì.

33 - In questo tempo di Spagna venne ordine a Don Carlo Doria Duca di Tursi che passasse a Milano ad assistere al Cardinale Infante et Ambasciatore di quel Re, per rallegrarsi seco della sua giunta in Italia con salute, per lo cui effetto gli fu fatta mercede di cuoprirsi dinanzi Sua Altezza et assignatoli quarto e cavallerizza in Palazzo et 8.000 scuti di aiuto di costa, dichiarato presidente di tutti i Consigli d’Italia, con ordine di comandare a tutte le squadre d’Italia.

34 - Li 2 luglio il Cardinale Egidio Carillo Albenosio [5] venendo di Roma in Genova, passava a Milano. Parte li 6, alloggiato in San Pier d’Arena da Battista Serra.

35 - A richiesta del Re di Francia si dà passo a Francesi di poter introdursi nello Stato del Duca di Parma per soccorso d’esso Duca, se bene non si pose in essecutione non venendo il caso che fusse molestato.

36 - Li 3 agosto passa in Milano per ordine publico Gio Michele Zovagli per trattar la pace praticata dal Cardinal Infante.

37 - Il Minor Consiglio in questo mese delibera che si paghi tassa ordinata 3 anni di prima in paghe determinate, in tempi diversi, che si scemi i redditi de Monti di San Bernardo e di San Giovanni Battista a 4 per 100.

38 - Li 18 luglio il Magistrato della Sanità concede il traffico libero alle genti e mercantie per terra e per mare dal Piemonte e Villafranca e Nizza di Provenza libere dal contagio, eccetto che Monaco.

39 - Li 3 agosto giunge in Genova Agostino Giustiniano, ricevuto in Marsiglia da due galee della Republica, di ritorno dalla sua ambasciaria al Re di Francia. Per viaggio passò egli per lo Ducato di Borgogna, ove nel monastero di Chiaravalle, Abbatia di San Benedetto, ottenne da quell’Abbate e suoi monaci una insigne reliquia del corpo di San Bernardo, che fu un osso della spina, a nome della Republica, con espor loro quanta fosse la devotione di Genova verso questo Santo, il voto fatto dalla Republica di fabricarli una chiesa per l’aiuto ottenuto da Dio nella guerra passata per sua intercessione. Onde essi monachi, alla grandezza d’esso Ambasciatore e signori suoi compagni, aprirono l’arca del Santo, ch’è di porfido, e si vide chiaramente il santo corpo non (139 v.) mancare di sue ossa, col che si verifica che il braccio, che in Genova si teneva del Santo Abbate, non era d’esso ma d’altro San Bernardo, credesi monaco che habbitò nell’Alpi, una de quali si chiama di San Bernardo, così affermarono quei religiosi. Presentogli l’Ambasciatore questa reliquia alla Republica che fu posta da essa nella chiesa Catredale.

40 - Si penetrò che havesse havuta parola del Re che non assisterebbe al Duca savoiardo, né gli daria aiuto contro la Republica, dato che concludesse pace con esso, che il Re gli havesse fatta doglianza della morte di Monsieur Sansone, ucciso a Tabarca e che l’Ambasciatore gli respondesse di non havere aviso publico di quella morte, ma sì particolare, che quell’isola era de signori particolari che vi tenevano un governatore e genti che la custodivano, onde si erano diffesi dall’ingiurie del Sansone che tentava con pratica secreta e con forza aperta di sorprenderla, con che pare che il Re restasse sodisfatto.

41 - Nell’agosto la Republica crea suo Ambasciatore Residente appresso il Re Cattolico Giacomo de Franchi del q. Federico che fu Doge nel 1623.

42 - Crea generale delle sue galee Lucca Giustiniano.[6]

43 [7] - Li 25 di settembre i Padri Valeriano Firlingeri di natione napolitano e suoi compagni dell’ordine de Camaldoli di Firenze ricevono il possesso della chiesa di Sant’Oberto, situata sopra Sestri, data loro dall’Arcivescovo e dal Senato con fine di fabricarvi un heremo per la loro religione et a questo atto fu presente gran nobiltà per essere questi padri favoriti oltre modo. Atti Giacomo Conio.

44 - Li 15 ottobre, giorno di Santa Teresa, le monache Carmelitane Scalze in Savona aprono una nuova chiesa, fabricata di moneta pia, per opera del Signor Pier Francesco Grimaldo.

45 [8] - Prete Gio Battista Casatroia rinoncia la sua rettoria della chiesa di Santa Maria Assonta di Sestri di Ponente a prete Tomaso Restano con qualche somma di pensione.

46 - Li 25 di ottobre Don Carlo Doria Duca di Tursi passa a Milano ad assistere appresso la persona del Cardinale Infante.

47 - Al fine di questo Gio Battista Garbarino del Sassello finse di havere pratica (140 r.) col munitioniere della Rocca di Savona e per suo mezzo essergli facile intossicare viveri. Riceve perciò moneta dal Duca di Savoia. È preso e decapitato in Genova, onde si vedde che quel Duca dava orecchie a machinationi contro la Republica praticandosi la pace.[9]

48 - Li 20 novembre, domenica, si fa solenne processione in Genova per ordine dell’Arcivescovo, alla quale intervennero il clero tutto della città, il Doge e Colegi, per impetrare da Dio mutatione de tempi, sendo di già qualche mesi che per le piogge e per lo tristo mare si mancava di coltivar le terre e non potevano navigare i navigli, perciò si fanno publiche preghiere a Dio nelle chiese di Genova.

49 - L’Arcivescovo proroga la sinodo diocesana alla mettà di Quadragesima.

50 - Il Senato per lo giuoco dell’estratione de Senatori fa far priggione molti nobili, tra quali fu Tomaso Grimaldo, Alessandro Saoli et molti popolari.

51 - La sera di 7, 8, 9 di decembre si fanno in Genova publiche e private allegrezze per havere il Pontefice Urbano promosso al cardinalato Steffano Durazzo, Tesoriere di Santa Chiesa, figlio di Pietro che fu Doge della Repubblica nel 1619.[10]

52 - Nella fine di questo anno le nuove mura della città dalla parte del porto erano compite sino al palaggio del Prencipe Doria e si vedeva una bellissima porta della città vicino l’Oliva con un forte baluardo e si continovava l’armamento d’essa porta di pietra di Finaro e dinanzi ad essa si vede una spaziosa piazza con sedili dalla parte di fuori.

53 - Nuovo Inquisitore in Genova contro l’heretica pravità Mastro Fra Gio Battista Bossio di Capriata, per havere l’altro rinonciato quella carrica. Questo dà fuori il suo primo editto in stampa per li soliti buoni ordini, come havevano fatto li altri, sotto li 13 decembre di questo anno. Il rinonciante Mastro Fra Gio Battista Bossello da Sestola.




1632 * 1634 * inizio pagina


[1] Veragua.

[2] In B segue: “La fiera d’Apparitione si fa a Nove”.

[3] B (correttamente): “Spinelli”.

[4] In B segue: “La fiera de cambii si fa a Nove”

[5] Albornoz.

[6] In B segue: “La fera di agosto si fa Nove”.

[7] Manca in B.

[8] Manca in B.

[9] “La fera de Santi si fa a Nove”.

[10] In B segue: “Il Duca di Savoia dà fuori un libro per lo quale mostra che li convenga il titolo d’Altezza Regia per lo Regno di Cipri e si giudica questo titolo. Viene nuova che Venetiani habbino accettati nella loro nobiltà il Principe Gio Andrea Doria”.


Agostino Schiaffino

Memorie di Genova
(1624-1647)

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