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Carlo Cabella, "Memorie de lunghi sudori imperfette" 2a, 2b, 2c, 2d, 2e "Memorie de lunghi sudori imperfette": i tempi della composizione Fra le questioni che pone il testo delle Memorie ha particolare importanza quella dei tempi della composizione. Sappiamo che le notizie che vi sono raccolte iniziano dal 1516 e terminano, a seconda dei rami della tradizione, nel 1636 o nel 1647. La fase della composizione dovrebbe abbracciare un periodo piuttosto lungo. Cerchiamo di stabilirne i confini. La notizia che chiude le Memorie è datata 12 dicembre 1647.[1] Vi sono però notizie che, pur precedendola nel testo, si riferiscono a date ancor più prossime alla fine dell’anno: “Con la posta di Roma di 28 decembre vien nuova...”.[2] Questa inversione dell’ordine cronologico all’interno dei singoli anni è piuttosto frequente e fa supporre che le notizie venissero registrate con un certo ritardo rispetto al verificarsi dell’evento e cioè nella successione nella quale il compilatore ne veniva a conoscenza o se ne rammentava. Tra la data a cui le ultime notizie si riferiscono e quella della morte dello Schiaffino, 20 marzo 1649, corre un intervallo di poco più di un anno entro il quale, evidentemente, si colloca il termine ante quem. Ricordo a questo proposito che Michele Giustiniani e Giovanni Battista Spotorno confermano che la compilazione dell’opera era stata interrotta dalla morte dell’autore.[3]
[BCDF, 1604:] Maria Vittoria de’ Fornari [...] fu institutrice d’una nuova congregatione di monache [...] e Papa Paolo V approvò le constitutioni di questo Monastero nel 1613.[4] Nella seconda stesura delle Memorie viene aggiunto: [AE, 1604:] ... e questa Congregatione in appresso crebbe molto et si dilatò nella Francia e nella Fiandra.[5] Questo genere di aggiunte dimostra che siamo in presenza d’un testo suscettibile di continue integrazioni. Abbiamo notato come il testo di (C) acquisti una certa consistenza solo dopo il 1620. Negli anni 1516-1620, inoltre, le notizie che riguardano la Repubblica sono meno numerose di quelle che riguardano il monastero. Dal 1620 in poi il rapporto si inverte. La cosa sembra accreditare l’ipotesi d’una stesura relativamente tarda, tanto più che per i primi vent’anni del secolo sono documentati scarti temporali notevoli tra evento e annotazione: [1615:] La Quadragesima di quest’anno predica in Santo Agostino di Genova il Padre fra Giovanni di San Guglielmo, heremita agostiniano, huomo di santa vita e che vivendo e doppo morte operò miracoli.[6] In questo caso lo Schiaffino ci dà la notizia della predica di Giovanni di San Guglielmo quando il padre agostiniano è già morto (25 febbraio 1621) [7] e in odore di santità. Si tratta quindi d’una notizia scritta almeno 6 anni dopo l’evento. Sono utili indizi per la datazione del testo gli errori di collocazione delle notizie, talvolta corretti dallo stesso Schiaffino: [1607:] Andrea Doria, Prencipe di Melfi, in Peggi fu l’anno seguente nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie.[8] L’ultima notizia è stata evidentemente compilata quando già altri membri della famiglia Doria erano stati seppelliti fuori di San Matteo e cioè intorno al 1620.[11] Nel 1617 troviamo un caso particolarmente importante, dove lo scarto tra l’evento e la sua registrazione è almeno di cinque anni: [1617:] ... nacque un fanciullo con due corpi, quattro braccia, altre tante gambe e due teste [...] si portò per tutta Italia e si ritornò a Genova nel 1622.[12] A partire dal 1623-1624 lo scarto cronologico tra evento e annotazione tende invece a restringersi, a dimostrazione di una maggiore costanza nel lavoro.[13] Vi sono casi nei quali si ha l’impressione che la registrazione segua di pochissimo l’evento: [1633, 13 e 17:] La notte de’ 5 marzo fu rubata la capella di Nostra Signora nella Chiesa di Santa Maria Incoronata - Nella Settimana Santa per nuova certa s’intende che in Milano siino stati fatti prigioni i ladri [...] che con altri compagni rubbarono gli ornamenti preciosi ultimamente dalla capella di Santa Maria Incoronata. Prima di quelle date le notizie forniscono sempre un racconto concluso dell’evento: [1624, 20:] Li 19 d’ottobre, ad hore due di notte, Don Carlo Arciduca d’Austria, fratello dell’Imperadore Ferdinando, venendo di Lamagna in Peggi [...] parte per Spagna e muore in Madrid li 27 decembre. In seguito, invece, lo svolgersi degli eventi si segue attraverso più annotazioni successive: [1628, 45, 57, 61, 63:] Li 24 [settembre] in Genova il Conte di Monterei - Li 22 [novembre] il Conte Monterei passa in Alessandria - Li 4 [dicembre] il Conte Monterei ritorna a Genova - Li 8 decembre parte di Genova [...] il Conte Monterei. Dopo il 1623-1624 i rimandi interni al testo sono quasi tutti rivolti al passato,[14] come è naturale in chi, registrando via via gli avvenimenti di cui viene a conoscenza, non ne conosce gli sviluppi futuri e può solo ricordarne i precedenti: [1637, 31:] Li 24 detto il Padre Don Maria Simonetti, Cannonico di San Salvatore [...] che nel 1635, mese di marzo, fu carcerato per inditii gravi [...] fu condotto a Roma. Tirando le somme possiamo formulare l’ipotesi che Agostino Schiaffino abbia intrapreso la stesura delle prime Memorie verso gli anni ‘23-’25. Ha avviato il racconto con le poche e frammentarie notizie che possedeva per il lungo periodo 1516-1623. Senza un rigido sistema narrativo, ma con diversi scarti cronologici tra evento e registrazione dell’evento stesso, ha proceduto sino ai primi mesi del 1648. [1] Memorie di Genova, 1647, 60. [2] Memorie di Genova, 1647, 56. [3] Vedi G.B. Spotorno, Storia letteraria della Liguria, p. 19; M. Giustiniani, Gli scrittori ligustici, p. 35; R. Soprani, Li scrittori della Liguria, p. 9. [4] BCB, ms. B.IV.5.15, 1604. [5] BCB, ms. B.VI.5.20, c. 90 r. [6] Ibid., c. 93 r. [7] Cfr. Alphabetum Augustinianum, Roma, Pubblicazioni Agostiniane, 1990, pp. 416-420. [8] BCB, ms. B.VI.5.20, c. 91 r. [9] Ibid., c. 91 v. [10] Ibid., c. 92 r. [11] Ibid., c. 94 v., 1619: “... muore Gio Andrea Prencipe Doria giovinetto, fu sepelito a Loano con suo Padre”; BCB, ms. B.IV.5.15, 1620: “... muore in Genova Giovanna Doria Colonna, romana, moglie vedova del Principe Andrea Doria [...] fu sepelita in Loano con suo marito”. [12] BCB, ms. B.VI.5.20, c. 94 r. Nel 1621: “Li 21 detto [dicembre] il Conte di Monterei [...] parte in proseguimento del suo viaggio li 26 di febraro del seguente anno” (Ibid., c. 96 r.). [13] Memorie di Genova, 1628, 10: “Il Capitano Nicolò Relo, socero del Vacchero, passa a Napoli [...] e nel 1629 fu intercetta una lettera di Gio Batta Bianco...” Questa notizia si trova solo nella seconda stesura delle Memorie e potrebbe quindi trattarsi di un’aggiunta. Ma vedi 1628, 6: “Li 9 aprile Ambrosio, figlio del Signor Geronimo di Negro [...] Il liberano facendo priggioni li due che [...] insieme con un figlio del maniscalco [...] li 24 di maggio del 1629 furono impicati...- [14] Ho riscontrato tre eccezioni: Memorie di Genova, 1628, 6 e 1628, 10 entrambe cit. nella nota precedente e 1641 all’inizio: “Doge 60 Gio Agostino de’ Marini, eletto li 14 d’agosto <1641>, muore Doge nel 1642 li 19 di giugno”. |
Agostino Schiaffino Memorie di Genova (1624-1647) * Indice Abbreviazioni Criteri di edizione Indice dei nomi Carlo Cabella Introduzione 1a 1b 1c 1d 2a 2b 2c 2d 2e Agostino Schiaffino Memorie di Genova 1624 1625 1626 1627 1628 1629 1630 1631 1632 1633 1634 1635 1636 1637 1638 1639 1640 1641 1642 1643 1644 1645 1646 1647 * * quaderni.net |