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226 (12-14): ma in quanto...rustico = BNP it. 807 c.123v, BMP 1660, BUG C.I.3, ASR SV 32, ASV Pio 3: «ma in quanto alla scienza meritarebbe esser messo fra il numero dell'orecchie lunghe; circa poi nel rimanente, quando si discorre con lui è rustico nel parlare».
226 (18-21): che però...quella città = BMP 1659 c. 147r-v, BMP 1660, BUG C.I.3, ASR SV 32, ASV Pio 3: «che però in Bologna rare volte tralascia d'andare alle publiche comedie solite farsi in quella città che a tale effetto s'ha fatto fare anco palchetti assoluti per maggior commodità».
226 (22-24): L. Francesco Adriano Ceva = In BCR 1248 cc. 55v-56v: «Francesco Ceva piemontese fu anche egli servitore della Casa Barbarina et molto amico e famigliare del Pontefice Urbano il quale lo tenne per il spatio di molti anni appresso la sua persona nel Pontificio Palazzo et lo honorò con la carica di Segretario della Congregatione di Stato, qual impiego essercitò per assai longo tempo; finalmente venendo egli assai amato da Urbano sudetto, benché havesse molte contrarietà dalla Corte, fu ancor esso annoverato fra il numero dei purpurati con la sua indicibile allegrezza. È homo di età assai vecchia e mal affetta che per le sue infermità quando camina rimena del continuo la sua testa che pare un orloggio o pure uno di quei pupazzi et bambocci che tengano la testa di cera. È homo dotto et assai prattico nella politica et della raggione di Stato. È di natura avara et molto lussuriosa essendo stato in sua gioventù uno delli più lascivi prelati che habbino fatto dimora in questa Corte. Hora essendo vecchio tralasciando per l'impotenza i piaceri di Venere è noto non solo alla Corte ma a tutta la Città esser uno degli più avari cardinali che a nostri tempi habbino vissuto in questa Città dilettandosi tutte le sue facoltà e ricchezze di darle a interesse et è infinitamente ricco a segno tale ingerendosi con mercanti di questa piazza in cambi e simili affari. Sole imprestare per volta a Principi o altre persone sicure come monasterii e lochi pii 20 mila e 30 mila scudi per volta. Alla sua morte ogni suo bene recaderà, non havendo più prossimo parente, all'avocato che si stima sarà una gran richezza. Poco puol durare la sua vita mentre egli passa li 29 [sic] anni et è infermo. Non sarà mai Papa per infiniti rispetti ma principalmente perché essendo mal affetto et infermo è inhabile a poter fare le funtioni necessarie». Le fonti più note lo dicono nato nel 1580 o nel 1585, sicché all'epoca della Giusta statera non avrebbe avuto più di settanta anni. In BMP 1659 c. 138v gli vengono attribuiti 58 anni.
227 (19) - 228 (3): il Signor Carlo Francesco...il regnante = Dal calendario della Camera Apostolica per il 1643 risulta un Giuseppe Baila di Mondovì, Chierico di Camera e Avvocato dei Poveri. BMP 1659 c. 139r, BMP 1660, BNP it. 807, BUG C.I.3, BAM Trotti 155, ASR SV 32, ASV Pio 3: «il cavaliere che si ritrova ai servigi del Cardinal Montaldo per coppiere, huomo non solo ignorante, ma dedito straordinariamente alle crapole e se Ceva divenisse Pontefice questo sarebbe il nipote regnante [BNP it. 807 c. 124v, BMP 1660, BUG C.I.3, ASR SV 32, ASV Pio 3: «e vi assicuro che non lasciarebbe pettegola che non la tocasse o ingrandisse»]. Il Cardinale sudetto patisce d'artetica [BNP it. 807 c. 124v, BMP 1660, BUG C.I.3, BAM Trotti 155, ASR SV 32, ASV Pio 3: «e sempre la sua testa dice di no come fanno li bambocci di cera»], è molto avaro e non fa elemosina [BNP it. 807 c. 125r, BMP 1660, BUG C.I.3, ASV Pio 3: «se riceve visite non c'è pericolo che spenda a far acque o collatione a servitori delli visitanti, non curandosi anco che si facci il simile con li suoi»] e venendole donato qualche regalo domanda subito a suoi se di quello se ne puol cavare denari e non potendosene far ritratto pecuniario in tal caso se ne serve per la sua casa».

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