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Ragguagli di Conclave

In quelli che chiamo “ragguagli di conclave”‚ è necessario distinguere le storie dai diari e dagli avvisi. Si trattava di scritture per forma, contenuto e destinazione molto diverse a cui era anche riconosciuto un diverso grado di pregio se non altro perché presumevano negli autori qualità, non solo letterarie, diverse. Le storie di conclave, indicate per lo più come conclavi e basta, si distinguevano dai diari per superiori ambizioni analitiche e letterarie, per una più libera e angolata valutazione dei fatti e anche, in molti casi, per il particolare valore che loro derivava dalla autorità, ossia dalla condizione e dalle funzioni, dell'autore-testimone, per lo più un cardinale o un suo segretario.
Era in sostanza la classica distinzione tra cronaca e storia, che di solito gli autori - e soprattutto gli autori di conclavi - non mancavano di rimarcare. Quanto ai diari, il loro prevalente interesse era rivolto, più che alla politica delle fazioni e alle manovre dei loro capi, alle funzioni del conclave, alle cerimonie ufficiali, agli eventi insoliti o imprevisti che potevano accadere nel tempo e nelle condizioni della clausura, e soprattutto alle incombenze o alle necessità del servizio.[1] «Non racconto le molte e diverse audienze [di ambasciatori e agenti di principi] perché saria questo fare un diario più tosto che un conclave, nel quale non si ricerca un racconto di tante minutie», si legge in una relazione del conclave del 1644.[2] La necessità di attenersi, nello scrivere conclavi, alle cose "sostantiali” era stata sottolineata anche da Alberto Macchiavelli:

«Et perché l'intention mia è stata solamente di fare per me una instruttione delle cose del conclave parendomi questa cognitione non solo di ornamento ma di necessità alla professione mia, ho lasciato molte cose da parte le quali non erano sostantiali et appartenenti all'instituto mio, come per essempio nel conclave seguito per la morte di Sisto 4° era scritta la cerimonia della messa pontificale d'Innocentio 8° et della sua coronatione in S. Giovanni Laterano, le quali cose benché siano molto vaghe et curiose sono però stampate nelli libri delle cerimonie et hora si fanno con modo assai diverso. Altre cose si legono come per corollario in quelli latini. Tutte le ho tralasciate restringendo insieme con molto ordine la sustantia dell'elettione delli sommi pontefici. Non ho però lasciato afatto tutte le curiosità, ma scrittone buona parte dove ho giudicato essere più a proposito o per le cose istesse o per ornamento della narratione. Onde in questo libro oltre le varie et successive creationi di 19 Papi nel spatio di 130 anni, si ha la piena cognitione di tutte le fattioni et sette de cardinali stati in questo tempo, et si veggono in atto pratico con varie sorti et strattagemmi i tre modi principali con i quali si sogliono eleggere i Pontefici. Cioè il scruttinio, l'accesso et la adoratione. Et acciò che non si possa desiderare un poco sustantiale a ciascuno conclave, ho aggiunto i nomi delli cardinali che sono stati presenti a quella elettione, i quali io ho raccolti dal libro di frate Onofrio Panvinio dell'Historia de Sommi Pontefici».

Analogamente Agostino Mascardi diceva di voler ricostruire le vicende del conclave di Gregorio XV «senza trattenermi negli episodi e parergi lontanissimi dalla santa intentione di chi introdusse l'uso lodevole di registrare per documento de' posteri le circostanze di così seria et importante attione».[3]
Gli esempi del bisogno dichiarato di non confondere i conclavi con i diari si potrebbero moltiplicare. Ricordo soltanto due conclavi di Alessandro VII. In uno l'autore si appellava al criterio dell'unicità e irripetibilità dell'evento: «Non aspetti già il lettore che io stia attaccato a tutte le minutie che sono accadute in conclave; [...] quelle cose solamente che sono proprie del presente Conclave racconterò».[4] Nell'altro si legge: «io però, che non ho preso a far il giornale, ma a scoprir la verità intorno al massiccio di quei negotiati, non sto a raccontare i diversi motti che s'attribuivano a Cesi, né le di lui formate pazzie, né le semplicità che diceva Cecchini...».[5] Ancora e sempre minutie indegne di storia.




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[1] Oltre a quello di Bastiano Casini, di cui tornerò a parlare più avanti, mi limito a ricordare il Diario nell'elezione di Gregorio XV, (incipit: “Nel giorno che s'entra in conclave...‚” BAV, Barb.lat. 4673, cc. 11-42), in cui compare una Lista [di materiali, suppellettili, provviste] per il conclave e il Diario di tutto ciò che è seguito nelle publiche funtioni e nelle congregationi tanto fuori quanto dentro il Conclave per la morte di Clemente IX et elezione di Clemente X seguita nell'anno 1670 (incipit: “Pro sede vacante post obitum...” BAV, Barb.lat. 4672) vi sono diverse scritture, alcune di mano del card. Carlo Barberini. È inutile aggiungere che i conclavisti (cardinali o loro segretari) tenevano spesso per proprio uso un diario personale del conclave, che in qualche caso poteva servire di base per la stesura di una relazione del conclave: come è evidente non parlo di questi, ma dei “diari” destinati a circolare.

[2] Conclave fatto nella sede vacante d'Urbano VIII nel quale è stato creato Papa il Cardinal Gio Battista Panfilio romano e s'è fatto chiamare Innocentio Decimo (incipit: “Molti e diversi...”), BAV, Ott. lat. 2434, c. 128v.

[3] BAV, Barb. lat. 4695, ff. 148-162, Scrittura intorno alla elettione in Sommo Pont.ce del cardinale Ludovisio scritta dal Mascardi, incipit: ‚“Sono finalmente comparse...”. Mannucci, p. 535 legge “pareri” in luogo di parergi.

[4] BAV, Barb. lat. 4670, Conclave doppo la morte d'Innocentio X nel quale fu creato Sommo Pontefice il Cardinal Fabio Chigi chiamato poi Alessandro VII, incipit: “Quanto è grande...”, c. 369v. Conclavi 1667, pp. 528 sgg.

[5] BAV, Barb. lat. 4670, Il Mercurio o vero la verità smascherata. Conclave di PP. Alessandro VII, incipit: “Che la creatione del Papa sia opera veramente di Dio...”, cc. 439v-440r.


Claudio Costantini

Fazione Urbana

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Indice
Premessa
Indice dei nomi
Criteri di trascrizione
Abbreviazioni
Opere citate
Incipit

Fine di pontificato
1a 1b 1c 1d 1e 1f 1g 1h 1i 1l 1m

Caduta e fuga
2a 2b 2c 2d 2e 2f 2g 2h

Ritorno in armi
3a 3b 3c 3d 3e 3f 3g 3h 3i

APPENDICI

1

Guerre di scrittura
indici

Opposte propagande
a1 a2 a3 a4 a5 a6 a7
Micanzio
b1 b2 b3 b4 b5
Vittorino Siri
c1 c2 c3 c4

2
Scritture di conclave
indici

Il maggior negotio...
d1 d2 d3 d4 d5 d6 d7
Scrittori di stadere
e1 e2 e3
A colpi di conclavi
f1 f2 f3 f4 f5 f6

3
La giusta statera
indici

Un'impudente satira
g1 g2 g3 g4 g5
L'edizione di Amsterdam
Biografie mancanti nella stampa

4
Cantiere Urbano
indici

Lucrezia Barberini
h1 h2
Alberto Morone
i1 i2a i2b i2c i2d
i2e i2f i2g i2h
i3 i4

Malatesta Albani
l1 l2


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