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66 (2): d'anni 25 = BAM Trotti 155 c. 15r: «d'anni 28». BUG E.V.29 c. 21v: «di circa trenta anni». In realtà Lorenzo era del '15 e cioè, tra il 1647 e il 1650, sensibilmente più vecchio.
66 (3): ambitioso et avaro = BAM Trotti 155 c. 15r-v, ASR SV 32, ASV Pio 3: «superbo et avaro, cosa naturale che segue nelli Genovesi. Circa poi alli suoi vizii egl'è alquanto lascivo piacendogli la conversazione donnesca. Non molto dotto né ignorante, ma passa per la strada della mediocrità».
66 (7) - 73 (18): XV Francesco Maidalchini = La biografia di Maidalchini nel volume a stampa segue grosso modo la versione riportata in ASR SV 32, ASV Pio 3, BAV Barb.lat. 5102. Sensibilmente diversa è quella che si legge in BUB 1301 (2125), Nuova giunta alla Statera per la promotione delli sei Cardinali creati da Nostro Signore Innocentio Decimo a 7 ottobre 1647, c. 160r-164r; la riproduco di seguito per intero. «Francesco Maldacchini nativo della città di Viterbo nipote della Signora Don Olimpia Maldacchini cognata di Sua Santità è figliuolo d'un suo fratello. Questo Cardinale era tenuto in un collegio per instruirsi nelle lettere e subito creato Papa Panfilio la sopradetta sua zia li procurò un'abbadia di mediocre rendita. Fu promosso alla porpora il Sig. Camillo Panfilio nipote di Sua Beatitudine unico di questa famiglia, ch'era il Cardinal Regnante. Occorse la morte del Principe Don Paolo Borghese lasciando vidua la Signora Donna Olimpia Aldobrandini Principessa di Rossano della quale essendosi invaghito detto Cardinale procurò di prendersela per moglie, che però rinunciò la porpora e fu fatto questo matrimonio con consenso del Papa, ma però disse non voler che si scuoprisse volendo essere tenuto alieno da tal fatto e così espressamente comandò al detto Sig. Don Camillo; ma dubitando Nostro Signore che non l'havesse a palesare, per maggiormente assicurarsene, usò bellissima stratagemma col mezzo del Cardinal Panzirolo quale inviò quella mattina istessa che il concistoro rinuntiò il cappello dal medesimo Don Camillo a dirli che Sua Santità rimaneva mal sodisfatta di simil risolutione esseguita. Ma come (rispose il semplice Don Camillo) ne resta di mala voglia, se lui se n'è contato per prima? con che venne a palesare l'occulto di che temeva il Papa, che però sotto pretesto di far osservare le bolle pontificie fatte sopra Cardinali che rinontiano il cappello e prendono moglie, nelle quali s'ordina che per certo spatio di tempo prescritto debbano stare assenti dalla Corte, ordinò il Papa l'osservanza di quelle onde Don Camillo se ne andò in Frascati di dove sperava (per essere nipote et amato dal Papa) ottener dispensa di poter subito ritornare nella Corte; ma del tutto s'è ingannato mentre tal essilio ce l'ha dato il Papa per penitenza del sopradetto suo errore e già si vede non essere altrimente, sendo che sono passati due termini del tempo prescritto nelle dette bolle. Aggiungasi di più la gelosia del governo della Signora Don Olimpia sua madre dubitando che Nostro Signore non rivoltasse la benevolenza e sua gratia verso questi sposi e perciò si lasciò intendere di non voler nella Corte altra Don Olimpia, ma che bastava lei sola e s'oppone di continuo per la venuta delli sopradetti sposi, che forse il Papa l'haverebbe a quest'hora fatti ritornare in Roma; e per farli perdere affatto la speranza nel comando ha fatto l'ultimo suo sforzo in far dichiarare il Cardinal Maldacchini Nipote Regnante oprando tanto con prieghi e scongiuri con Sua Santità che l'haveva indotto a farlo per sodisfarla come fece nel promoverlo al Cardinalato in quell'età punto provetta at ammaestrata in niuna faccenda del mondo. Ma questa risolutione fu impedita subito che pervenne all'orecchie della sorella di Sua Beatitudine monica in Santa Marta, quale mandatosi a chiamare la Priuncipessa Lodovisia sorella di Don Camillo, le pose in consideratione il risentimento che ne doveva fare co'l Papa per non esser convenevole dichiarare Cardinal Nipote un suggetto di famiglia estranea per l'offesa che veniva a farsi alla Casa Panfilia, nella quale v'erano suggetti da farsi Cardinali e da dichiararsi Nipoti Regnanti. Appreso che hebbe queste et altre ragioni la sopradetta Principessa andò subito da Sua Santità e le conferì il tutto con gran sentimento, meravigliandosi d'una richiesta tanto impertinente, per il che non si vidde altra nuovità, ma bensì che Sua Beatitudine travagliata da queste controversie se ne ammalò con ritention d'urina non senza pericolo della vita; nel qual tempo si conferì subito a Roma il Sig. Don Camillo standosene nelle vigne incognitamente osservando in che dasse l'infirmità. In queste turbolenze e continui disgusti la casa papalina si vede agitata quando li medesimi del sangue dovriano stare uniti a godere la loro felicità. La promotione di questo suggetto vien giudicata poco lodevole tenendosi per creatura inutile alla Santa Chiesa, onde per rimediare l'han dato sotto la disciplina de' Cardinali Pancirolo e Cherubini acciò l'istruiscono ne' negotii della Corte, ma prima che venga a qualche segno d'habilità vi bisognano de gl'anni e per essere tanto fresco poco applica, non havendo intelligenza sufficiente. Vien riverito più per adulatione che per altro e se il ponteficato di presto venisse a mancare del tutto se li perderebbe il rispetto. Non è poi cortese del cappello, mentre non rende saluto molto volontieri nell'andare per Roma e ne le risulta gran biasimo sapendosi non procedere da ignoranza perché non li mancano monsignori di casa, né a superbia di gran sangue, ma a costumi natalitii».
66 (16): per la vista = ASR SV 32 c.119r, ASV Pio 3: «per la viltà». BAM Trotti 155 c. 15v: «per la sua rustichezza».
67 (5-6): Cardinale = BAM Trotti 155 c. 15v: «carnale».
67 (7): figliola = figliolo.

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